– Salve ragazzi e benvenuti su Heavyworlds.com, siamo felici di avervi qui, come state?
Hey, va alla grande, grazie per avercelo chiesto! Spero che anche i vostri lettori abbiano una buona giornata, e grazie per il vostro interesse nei confronti dei Triosphere!
– Avete pubblicato un album ogni quattro anni, un tempo relativamente lungo per gli standard attuali, qual è la ragione principale?
Marius: Beh, ci sono diversi motivi per questo. Il principale è che in questa band siamo tutti perfezionisti. Non pubblichiamo qualcosa finché non siamo sicuri al 100% che sia il meglio che possiamo produrre. Quindi passiamo un sacco di tempo a cercare i migliori arrangiamenti e cose del genere per ogni singola canzone. Riteniamo che è infinitamente più importante pubblicare un album che ci soddisfi al 100% e del quale saremo sempre orgogliosi, piuttosto che pubblicare solo per averne uno nuovo ogni anno. Un altro grande motivo che ci porta via cosi tanto tempo è che cerchiamo di proporci in tour il più possibile, al fine di dare al maggior numero possibile di persone la possibilità di vederci dal vivo. Arrangiare, provare e fare grandi tour porta via un sacco di tempo.
– Tutti questi anni di tour con grandi nomi del panorama metal hanno influito sulla vostra evoluzione? A chi vi ispiravate all’inizio?
Marius: Non credo che stare in tour con grandi nomi ci abbia davvero influenzato musicalmente parlando, tutto viene dall’interno della band; certo è stata una spinta motivazionale enorme far parte dei tour ai quali abbiamo partecipato. Per me personalmente andare in tour ti fa capire quanto sia utile il lavoro fatto. Per fare un album ci vuole molto lavoro, lascia che te lo dica … Ma una volta che sei in tour suoni per il grande pubblico ogni notte, incontri un sacco di gente che ti aspetta fuori dopo gli spettacoli… tutto ciò ti fa dimenticare quelle ore di lavoro.
Inoltre, suonando con gente come Dio, Kamelot, Arch Enemy, Sonata Arctica e Wasp ovviamente abbiamo imparato molto su come gestire un gruppo, sia a livello di business che ad un livello più personale. E ‘stato fantastico davvero.
– A questo proposito c’è qualche episodio curioso, magari legato ad una band in particolare, che vi è capitato in tour?
Marius: Oh certo, le storie “on the road” sono innumerevoli, ma anche se io non sono un fan dei luoghi comuni, quello che succede in tour deve rimanere “on the road” 😉
– Mi erano piaciuti molto i vostri primi due cd ma penso che “The Heart Of The Matter” sia veramente eccezionale, su quale aspetto avete lavorato di più in questi ultimi quattro anni?
Marius: Grazie mille, è bello sentirlo! Bene, abbiamo lavorato davvero duramente per mantenere le canzoni concise e focalizzate questa volta. Lasciate che ve lo dica, scrivere una buona canzone che dura quattro minuti è molto più difficile che scriverne una che ne dura dieci. E’ lo stesso quando si cerca di parlare con un’altra persona e si hanno un sacco di cose da dire, ma le si vuole comunicare in modo efficiente. Così abbiamo concentrato tutte le canzoni sul nucleo, focalizzandoci su “il cuore della questione” di ogni canzone. Abbiamo lavorato più duramente di prima sulle melodie vocali e i testi, e penso che è di gran lunga la nostra migliore produzione. Ha un Killer-Sound, penso che Jens Bogren abbia davvero fatto un lavoro perfetto al mixaggio.
– “Onwards” era forse più power oriented, “The Road Less Travelled” vi ha avvicinati al prog, in quest’ultimo lavoro avete esaltato il lato melodico modernizzando il vostro sound pur abbinandolo a dei potenti riff mai banali, è il risultato che vi eravate prefissati?
Marius: Sì, questo è esattamente quello che volevamo. Vedi, quando abbiamo scritto “Onwards” ci eravamo appena incontrati, eravamo tutti molto entusiasti di iniziare con la nuova band e far esplodere l’energia. E’ stato un momento incredibile, e il disco è venuto fuori davvero “a tutta velocità”, tutto d’un fiato. Quando abbiamo iniziato a scrivere “The Road Less Traveled” abbiamo deciso che volevamo più dinamica e variazioni. In questo nuovo album invece abbiamo voluto unire i primi due, in un certo senso. Volevamo tutta l’energia del primo, ma abbiamo ancora voluto mantenere la dinamica e “ricercatezza” del secondo. Penso che sia venuto proprio nel modo in cui lo immaginavamo quando abbiamo iniziato la sua stesura, quindi sono molto contento di questa release.
– A cosa vi ispirate per i vostri testi? E in particolare quelli per questo album?
Ida: credo di essere sempre stata ispirata dal mondo intorno a me, le cose della vita, mia e degli amici intorno a me, temi sociali e argomenti, relazioni umane e alcuni eventi soprannaturali. Mentre i testi di The Road Less Travelled si riflettono sul titolo e parlano delle decisioni che prendiamo tutti i giorni, i testi di The Heart Of The Matter ruotano intorno a quello che vedo come “il cuore della questione” nei fatti della vita, l’amore. Non l’amore “stereotipo” tra due persone, ma l’amore come l’emozione immensamente potente che è sempre presente in tutto ciò che facciamo nella vita, e di come ci riguarda in entrambi i modi, buono e cattivo. Ancora una volta, le storie si ispirano alla vita che ho vissuto, e che sto vivendo, sperimentando intorno a me; e questa volta è forse un po’ più personale.
– Avete scelto “The Heart’s Dominion” come brano di promozione, forse il pezzo più potente del cd (ed il migliore insieme a “Relentless” secondo me), quali sono tra gli altri i vostri pezzi preferiti?
Marius: E ‘davvero difficile scegliere la preferita tra le nostre canzoni, soprattutto perché sono ancora così nuove per noi. Hmm … No, onestamente sono davvero soddisfatto di tutte loro, quindi non sono in grado di scegliere le preferite. Inoltre, dal momento che sono così diverse tra loro, dalla thrashy “Sentinel” alla più rockish “Breathless” alla emozionale “Virgin Ground”, è difficile confrontare le canzoni.
– Ida hai una grinta incredibile e sei una delle poche frontwoman che oltre a cantare suona anche uno strumento, cosa ne pensi del fatto che molte band vengano identificate principalmente con l’immagine della loro female singer ? Secondo te l’ambiente è ancora molto maschilista ?
Ida: Grazie mille per i complimenti! Credo che alcune band si promuovano con quella caratteristica per colpire un mercato specifico, e hanno un suono in cui il sesso del cantante diventa effettivamente rilevante. Per noi, tuttavia, non poteva avere MENO senso etichettarci principalmente per il genere del cantante. A mio parere, chiamare noi una band “female fronted” ha tanto senso quanto farlo con gli Arch Enemy; non indica al meglio ciò che è il suono della band, e credo che il termine “female fronted” sia più spesso associato al symphonic goth metal con voce lirica. Non c’è assolutamente niente di sbagliato in quel genere, ma non è in nessun modo vicino al tipo di metal che suoniamo.
Per riassumere: e se vi dicessi che i Destruction sono un gruppo metal male-fronted, che tipo di suono penseresti che abbiano? La domanda è ovviamente retorica, e indica sia come il mercato si pone verso band con cantanti femmine, sia come il metal è ancora molto maschilista. Non che io veda nulla di sbagliato in questo, la buona musica è buona musica a prescindere, e a me personalmente non può fregare di meno del sesso degli artisti.
– Dopo la promozione del disco ripartirete in tour? Vi vedremo anche in Italia?
Marius: Stiamo lavorando per organizzare alcuni tour in programma per il 2015, e torneremo sicuramente in Italia. In realtà abbiamo appena ricevuto un’offerta per fare cinque show da headliner in Italia due settimane fa, quindi speriamo che si trasforma in qualcosa di concreto a breve.
– Grazie ancora da Heavyworlds.com per la chiacchierata, volete dire qualcosa ai nostri lettori?
Marius: Grazie di seguire i Triosphere e di aver trovato il tempo per leggere questa intervista. Ascoltate “The Heart Of The Matter” se ancora non l’avete ancora fatto, e ricordate che condividere è la cosa più importante. Se vi piace la nostra musica, condividetela con il maggior numero possibile dei vostri amici in modo da poter venire a suonare per voi ragazzi il più presto possibile.
[ENGLISH VERSION]– Hi guys and welcome on Heavyworlds.com, we are very glad to have you here, how are you?
Hey, we’re doing great, thanks for asking! Hope all your readers are having a good day as well, and thanks for your interest in Triosphere!
– You have been releasing an album every four years, a relatively long time for today’s standards, what is the main reason?
Marius: Well, there are a few different reasons for that. The main one is that we are all perfectionists in this band. We will never release something until we are 100% sure that it is the best that it can possibly be. So we spend a lot of time trying out different arrangements and stuff like that for all the individual songs. We feel that it is infinitely more important to release albums that we stand by 100% and that we will always be proud of, than to just get new music out every year. Another big reason it takes us a while between each album is that we try to tour as much as possible in order to give as many people as possible a chance to see us live. Arranging, rehearsing for and doing big tours take a lot of time as well.
– Have all the years passed touring with big names of metal scene influenced your evolution? Who was your main inspiration in the beginning?
Marius: I don’t think touring with big names has really influenced us musically speaking, that all comes from within the band, but it has been a huge motivational boost to be part of the tours we have done. For me personally, touring is what makes all the hard work worthwhile. Because making an album is A LOT of work, let me tell you… But once you hit the road and get to play for awesome crowds every night, and meet a lot of great people hanging out after the shows and all that, you forget about all those hours of work.
Also, playing with guys like Dio, Kamelot, Arch Enemy, Sonata Arctica and Wasp has obviously thought us a lot about how to run a band, both businesswise and on a more personal level. It’s been amazing really.
– Did you have some curious anecdote during these tours? Maybe about a band in particular?
Marius: Oh man, the stories from the road are countless, but even though I’m not a fan of clichés, what happens on the road stays on the road 😉
– I like both your first two albums, but I think that “The Heart of the Matter” is truly amazing, on which aspect you have worked harder in the last four years?
Marius: Thank you so much, that is so great to hear! Well, we worked really hard on keeping the songs concise and to the point this time. Let me tell you, writing a good song that lasts four minutes is a lot harder than writing one that lasts ten. It’s the same as talking to another person when you have a lot on your mind but want to communicate that in an efficient way. So we have cut all the songs down to the core, focused on “the heart of the matter” of each song. We have also worked even harder than before on the vocal melodies and the lyrics, and I think it is by far our best album production wise. The sound is killer, Jens Bogren really did a perfect job mixing it I think.
– “Onwards” was more power oriented, “The Road Less Travelled” a little more prog, now you have enhanced the melodic side modernizing your sound and combining it with powerful original riffs, is the result that you had set?
Marius: Yes, that is more or less exactly what we wanted. See, when we wrote “Onwards” we had just met each other, we were all really excited about starting the new band and exploding with energy. It was an amazing time, and the record came out really “full speed ahead” through the entire record. When we started writing for “The road less travelled” we decided that we wanted more dynamics and variation. For this album we wanted to combine the two in a way. We wanted all the energy of the first album, but we still wanted to keep the dynamics and “finesse” of the second one. I think it turned out just the way we pictured it when we starting writing the album, so I am really happy with this release.
– What inspired your lyrics in the past? And what about this album?
Ida: I think I’ve always been inspired by the world around me, things in my own and friends life, social themes and topics, human relations and a few occurrences of supernatural elements. While the lyrics on TRLT reflected on that title and stories about the decisions we make in life, the lyrics on THOTM revolve around what I see as the heart of the matter in all our lives; love. Not the “stereotypical” love between two people, but love as the immensely powerful emotion that’s always present in everything we do in life, and how it affects us in both good and bad ways. Again, the stories are inspired by the life I have been – and am – experiencing around me, and perhaps slightly more personal this time.
– You have chosen “The Heart’s Dominion” as track for promotion, perhaps the most powerful track on the CD (and the best together with Relentless, in my opinion), which are your favorites?
Marius: It is really hard to pick favorites among our own songs, especially since they are so new for us still. Hmm… No, honestly I’m really happy with all of them, so I’m not able to pick any favorites. Also, since it is so diverse, from the thrashy “Sentinel” to the more rockish “Breathless” to the emotional “Virgin ground”, it is hard to compare the songs.
– Ida, you have an incredible determination and also you’re one of the few frontwoman who besides singing also plays an instrument, what do you think about the fact that many bands are identified primarily with the image of their female singer? Do you think the environment is still male-dominated?
Ida: Thank you very much for your kind words! I believe some bands promote themselves with that feature to hit a specific market, and have a sound where the gender of the singer actually becomes relevant. For us, however, it could not make LESS sense to label us primarily to the gender of the singer. In my opinion, calling us a female fronted metal band makes just as much sense as calling Arch Enemy a female fronted metal band; it gives no sensible info about the sound of the band what so ever at best, and I feel that the term “female fronted” is heavily drenched in associations to symphonic goth metal and operatic vocals. There is absolutely nothing wrong this that genre, but it’s nowhere near the kind of metal we are playing.
To sum it up; if I told you that Destruction is a male fronted metal band, what kind of sound would you have thought they have? The question is of course rhetoric, and indicates both how biased the market is about bands with female singers and how metal is still very much male-dominated. Not that I see anything wrong with that, good music is good music regardless, and I personally could not care less about the gender of the artists.
– Will you come back on tour after the promotion of the album? Will we see you in Italy?
Marius: We are working on getting some touring planned for 2015 now, and we will definitely be back to Italy. In fact, we just received an offer to do five headliner shows in Italy two weeks ago, so let’s hope that turns into more specific plans shortly.
– Thanks again by Heavyworlds.com for the chat, do you want to say something to our readers?
Marius: Thank you so much for following us and talking the time to read this interview. Please check out “The heart of the matter” if you still haven’t heard it, and remember that sharing is caring. If you like our music, share it with as many as possible of your friends so we can come and play for you guys as soon as possible.
