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U.D.O. – Fitty Wienhold

Incontrare artisti dall’esperienza invidiabile è un po’ come andare a scuola, sai sempre che ne uscirai con nuovi punti di vista e consigli ‘tra le righe’…non ci sono strategie, quello che conta è la sincerità e la schiettezza da ambo le parti. E in termini di schiettezza, Fitty Wienhold degli U.D.O. è affidabile al 100%! L’occasione dell’uscita di “Decadent” gli permette di aprirsi in modo variopinto, portando alla mia attenzione ciò che il combo tedesco sta facendo da anni: progressione. E’ difficile non tradire la propria natura ma al tempo stesso adoperarsi per modernizzarla, concetto che il bassistone tedesco porta nel cuore e che difende a spada tratta. A voi le sue parole:

– Ciao Fitty! E’ un piacere scambiare quattro chiacchiere con te. Allora, tutto bene?

Ciao, piacere mio…tutto bene, mi sto godendo gli ultimi giorni di relax prima di partire in tour.

– Iniziamo parlando di “Decadent” la nuova fatica degli U.D.O.! Ti va di farci un sunto di cosa ci aspetta?

Beh…è sempre piuttosto difficile dare una valutazione onesta a un proprio disco. Credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro, specialmente grazie all’apporto di due chitarristi come quelli che sono attualmente in formazione. Le registrazioni sono state piacevoli e il risultato rappresenta ciò che siamo al momento.

– “Decadent” mostra, come sempre, i tratti del sound degli U.D.O. ma con appiglio più ‘dark’…credi che le nuove songs necessitassero di una certa ‘oscurità’ nella produzione?

Mmmh, non l’avevo ancora vista da questo punto, interessante…non penso mai a cosa necessiti una canzone. Le idee escono durante la fase di componimento ed è già la song stessa a chiedere ciò di cui ha bisogno; se rientra perfettamente nel sound della band per me è ok. D’altro canto non si può comporre nell’ottica dei fans esclusivamente, perché ognuno ha i propri gusti; alcuni adorano gli spaghetti, altri gli hamburgers e la ricerca di un equilibrio tra questi due ingredienti non è sempre facile…e poi, pensa che noia se a tutti piacesse lo stesso piatto (RIDE)!

– La cover di “Decadent” torna alle iconiche ‘trasfigurazioni’ di Udo, cosa che era stata bypassata per il precedente “Steelhammer”…ma come si combina con il titolo del disco?

Woh, ragazzo, domanda difficile eh (RIDE)!!! Cosa può trasmettere una copertina? Credo che il discorso sul gusto che facevamo prima qui venga maggiormente amplificato…c’è chi adora il blue, chi il verde, chi il fantasy, chi l’attualità e così via…vuoi provocare senza insultare oppure vuoi portare le persone a pensare? Trovare LA copertina è impossibile, tuttavia è la prima cosa che si nota di un cd. Diciamo che nel caso del nuovo disco abbiamo cercato di esprimere ‘cosa’ è decandente per noi. La gente che non si cura degli altri, chi è corrotto o usa potere e soldi in modo egoistico, chi tratta le persone come animali, chi usa la guerra per trarne profitto senza pensare che per trovare il giusto equilibrio basta una parola: pace! L’interconnessione atwork/musica è, ancora una volta, soggettiva…di certo ci puoi arrivare perché il nome della band fa da garanzia.Ognuno dovrebbe esprimere le proprie opinioni su artwork e musica ma senza insultare, perché credo che ognuno avrebbe una visione diversa da quella che ho descritto.

– Se ascoltiamo la tracklist troviamo momenti ‘catchy’ come “Unbreakable” e “Under Your Skin” che convinvono assieme a tracce più melodiche come “Decadent” e “Pain”…come procedete nel creare un songwriting così vario?

In primis cerco di comporre senza ripetermi ma tenendo a mente l’anima della band e, ovviamente, la timbrica di Udo. In particolare, “Decadent” ha avuto la fortuna della piena partecipazione della band, in tutti i processi, e le idee che sono uscite erano un’ernomità. Kasperi e Andrey interpretano i riffs in maniera diversa da me e Udo per via del gap generazionale, per cui alla fine è bastato mettere gli ingredienti, aggiungere un bel po’ di esperienza, shakerare e il risultato è stato grandioso (RIDE)!

– “Decadent” è il secondo disco con Andrey e Kasperi e il sound sembra essere diventato più fresco rispetto al passato. Come ci si trova a lavorare con due persone più giovani?

Ah Ah Ah (RIDE)!! Scusa, ti starai chiedendo perché rido…è vero, non ho più vent’anni accidenti (RIDE)…scusa, torno serio. Durante le registrazioni di “Steelhammer” Kasperi non era ancora arrivato, per cui Andrey dovette far tutto da solo per rispettare le deadline, non potendo nemmeno esprimere totalmente le proprie capacità. Quando Kasperi è entrato nella band sapevamo che il nuovo disco sarebbe stato completamente diverso…come ci si sente a lavorare con gente più giovane? Molto bene, alla stessa stregua di quando produco altre band…le nuove leve sanno come si suona e spesso sento me stesso urlare ‘wow’ oppure ‘boahh’ per ciò che suonano…ma non puoi imparare l’esperienza come un riff o un solo, e quando un giovane lo capisce e mi permette di insegnare qualcosa beh..è fantastico!

– Come video-single avete scelto proprio “Decandent”…come sono andate le riprese? Credi che sia importante per una band, oggi giorno, avere un video per dare maggior impatto?

Le riprese sono state abbastanza interessanti. Anche perché abbiamo più che altro guardato invece che recitato…la maggior parte del tempo non capivamo ciò che il produttore volesse dire ma il risultato è stato ciò che volevamo (RIDE)…sembrerà troppo realistico, ma non prendiamoci in giro…e si, oggi giorno senza video le band perdono molte possibilità.

– Udo conserva sempre il suo stile vocale e sembra che il tempo non passi per lui…qual è il segreto per manterere le proprie abilità ad alti livelli, specialmente dopo quarant’anni di carriera?

Penso che sia la domanda che gli facciano maggiormente…vorresti una risposta vero (RIDE)?
Non esiste, oppure potrebbe aver ricevuto una grazia. Credimi, pure io rimango sempre impressionato da ciò che fa e come lo fa. Lui è metal puro e credo che non potresti usare il suo sangue per una trasfusione perché sarebbe ricolmo di metallo (RIDE)…che possa piacere o meno, l’unica e sola cosa è che non c’è niente di nascosto: lui da tutto per i fans. E i fans lo tengono in piedi, perché è ciò per cui vive. Tutti i veri metal fans dovrebbero essere fieri di avere un personaggio come lui in Europa…una leggenda vivente.

– Parliamo di tour…sul sito è già presente l’intero tour europeo ma state pianificando anche altro?

Si si, il nostro management sta verificando tutte le possibilità e credo che questo tour sarà il più lungo che abbiamo mai affrontato e su cinque continenti.

– Nella situazione attuale, con la crisi del music business, gli U.D.O. continuano a produrre dischi e a far tour sempre più lunghi…qual è il segreto per mantenere la fedeltà dei fans?


Mah, sai, io parto dal presupposto che sia il music business in crisi e non la musica…se prendo una banconota da 500€ e la metto all’orecchio, beh, non sento un cazzo! Al massimo posso credere di essere figo o di essere qualcuno…ma se la bruci o la spendi, voilà, non c’è più! Per la musica, beh penso che tu sappia la risposta. Poi ovviamente i due mondi viaggiano assieme e tutti dobbiamo mangiare, ma se lo facessimo solo per i soldi smetteremmo subito. E qui mi ricollego alla domanda che mi hai fatto prima sui music videos…oggi giorno il net aiuta a essere in diretto contatto con i fans e questo è positivo. Così se qualcuno non può pagarsi il cd o il biglietto del concerto può comunque fruire di un po’ della nostra musica…cerchiamo di essere onesti e di mantenere i prezzi moderati, specie del merchandise, in modo che i fans possano farcela.

– Notizia degli ultimi giorni è l’uscita di Francesco Jovino…avete già trovato qualcuno o state ancora vagliando I candidati?

Abbiamo già trovato un nuovo membro, ma l’uscita di Francesco è qualcosa che ancora non ho ben assorbito…ho perso il mio partner di sigarette (RIDE)…ma ognuno ha il proprio percorso da fare. Gli auguro tutto il meglio e spero che le nostre strade possano ancora incrociarsi…

– La line-up degli U.D.O. ha sofferto numerosi cambi nel corso degli anni, ma tu sei nella band dalla reunion del 1996…qual è il segreto per rimanere in una band vent’anni?

Non ne ho assolutamente idea sai…probabilmente è per lo stesso motivo di Udo, perché non posso cambiare me stesso e il mio sangue. Vivo la musica e godo di ogni secondo che lei mi regala dal 1981. Cerco di dare il massimo nel momento, non prima o dopo…sono un giocatore di una squadra ed è il risultato che conta. Il palco è una droga e non riesco nemmeno a descrivere quanto possa essere eccitante (RIDE)! Produrre altre band mi aiuta a dare il massimo anche in altre situazioni, ma sempre legate alla musica…ormai non posso più cambiare perché sono felice!

– Ok Fitty, abbiamo finito. Grazie del tuo prezioso tempo…vuoi aggiungere qualcosa?

Beh, grazie a te! Spero ci vedremo in tour e mi raccomando…Stay Happy Healthy Heavy!!!