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Martin Beck – Giovane chitarrista con un grande progetto

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con una giovane rivelazione nel mondo del power metal, ovvero Martin Beck. Il nostro ragazzo ha solo vent’anni, viene dalla Repubblica Ceca e sta dando vita ad un album veramente ambizioso. La band si chiama “Induction” e tra le varie collaborazioni spiccano quelle con Roland Grapow (ex Helloween, Masterplan) in veste di produttore; Stan-W Decker (Tarja Turunen, BLACKMORE’S NIGHT, Michael Kiske, TIMMO TOLKKI’S AVALON, …) come designer e Peter Crowley per le orchestrazioni (artista molto noto soprattutto in America per le colonne sonore dei film made in USA).

Come presentazione niente male, ma leggiamo cosa ci ha detto di lui nella nostra intervista…

– Ciao Martin, come va?

Ciao e grazie, sto veramente bene! Diversi giorni fa sono tornato da Londra dove ho passato con successo l’esame per entrare all’ICPM (Institute of Contemporary Music Performance). Ora sono di nuovo in Repubblica Ceca a preparare il materiale per il prossimo album degli Induction. In più partecipo al progetto norvegese Aldaria e preparo le orchestrazioni per due band ceche. E’ un gran relax!

– Sei così giovane, dicci come hai deciso di muoverti fin dall’inizio con gli Induction!

Grazie (ridendo). Fin dall’inizio ero ansioso di portare il nome Induction all’estero, al di fuori della sola Repubblica Ceca. Per questo sicuramente servono contatti importanti, investimenti e molto tempo. Insomma bisogna trottare! Mi piace proporre il mio progetto in maniera professionale, anche con le persone che collaborano insieme a me; questo garantisce un buon risultato.

– Abbiamo potuto ascoltare online il teaser del prossimo album e ci sembra veramente potente. Come ce lo presenteresti?

Tutti gli elementi che entrano nella campagna che precede un nuovo album devono essere i migliori, in modo tale che si possa catturare il pubblico al primo impatto. In questo caso “Far Beyond The Horizon” è stato scelto come singolo proprio per questo motivo. Diversi pezzi scelti e montati nello studio di Roland Grapow e a Londra sono stati inclusi nel teaser. La compagnia che lo ha creato ha fatto un buon lavoro, includendo il punto di vista generale di Roland su tutto e la presentazione di tutti gli ospiti.

– Stan-W Decker è un noto disegnatore di artwork, specialmente in stile fantasy. Il nuovo album sarà dunque un concept come ci aspettiamo? E se lo è, di che cosa tratta?

Stan-W Decker  è un artista ed un uomo grandioso. Ha collaborato con noi negli Induction in maniera completa. Stan ha una lunga lista di esperienze nel mondo della musica, per esempio insieme a Tarja, Blackmore’s Night, Kiske, Avalon di Timo Tolkii e così via… dietro al singolo “Far Beyond The Horizon” c’è una storia suggerita dal disegno della copertina, ovvero qualcosa di preoccupante che arriva dall’orizzonte, sta accadendo. Nessun lavoro di questo genere è stato realizzato prima in Repubblica Ceca. “Far Beyond The Horizon” racconta di due combattenti intenti in una disputa sulla libertà e la pace, due ideali che si trovano all’orizzonte, rispecchiati in un fascio di luce che vuol coinvolgere anche i due.

La grafica è stata creata pari passo con la composizione. L’album sarà sicuramente concettuale e pieno di cantanti ben conosciuti. Non dovrei parlare della storia a fondo adesso, non è ancora completa.

– Bene, aspetteremo con curiosità…Com’è lavorare con Roland Grapow?

Roland è un eccellente produttore e un grande uomo; collaborare con lui è meraviglioso, divertente e con risultati brillanti. Potrei dire che lui è uno dei migliori produttori in “zona” ed ha tanta esperienza.

– Dopo l’uscita dell’album vorresti portare il progetto in giro in forma live?

Sì. Gli Induction sono uno studio-project ma dopo il nuovo album vorrei costituire una band al di fuori della Repubblica Ceca. Ci sono diverse possibilità; l’unica necessità è fare una scelta giusta ed accurata. E’ veramente facile sbagliare, quindi spero che ogni cosa vada bene e segua le idee che mi sono prefisso.

– Com’è nato il progetto Induction?

E’ stato lo scorso anno alla fine di marzo, quando ho deciso definitivamente che questo progetto sarebbe nato. Volevo fare musica accostata alle mie idee ed è così che ho deciso che lo stile sarebbe stato symphonic-metal. Fin dall’inizio mi è stato chiaro che “Far Beyond The Horizon” doveva essere un assaggio a quello che sarebbe stato l’album vero e proprio. Ho invitato il chitarrista Lukas Kolek, col quale già collaboravo e lui come gli altri ospiti del disco, sono dei musicisti bravissimi. Ci sono tre chitarre (io, Lukas Kolek, Prema Sulc), violino (Katerina Zaveska), violoncello (Viktorie Surmova), basso (Mira Slama) e percussioni (Petr Kosejk). Oltre a loro, c’è anche la collaborazione con Peter Crowley, un eccellente compositore. Insomma posso ritenermi soddisfatto!

 – Quali artisti hanno influenzato di più la tua carriera di musicista?

Sicuramente al primo posto ci sono i Gamma Ray che mi hanno ispirato con le loro idee compositive, negli arrangiamenti e testi, ecc.ecc. Penso che la cosa più importante in una composizione sia il cantato e la melodia e questi due fattori li ho scoperti proprio con i Gamma Ray. Con il benestare di Kai ho incorporato il solo da “Gardens Of The Sinners” al singolo. Questo ha richiamato qualche piccola critica ma secondo me se a qualcuno non piace basta che non lo ascolti, hehe. Le mie influenze provengono anche da chitarristi come Steve Vai, Jeff Loomis e Marty Friedman. Mi piace la musica classica e penso che da essa derivi sempre una certa ispirazione e proprio per questo sono affezionato alle orchestrazioni nella musica metal.

Che messaggio vorresti dare ai giovani talenti che come te intraprendono un nuovo progetto musicale?

Un certo obiettivo e motivazioni forti sono le cose più importanti. Gli inizi non sono sempre facili ma i risultati iniziano ad arrivare poco a poco, se la band sa cosa fare e come farlo. In altre parole, non è solo il livello qualitativo ad essere decisivo, ma anche altri fattori fanno la loro parte; come dicevo prima: contatti, investimenti e tempo…e i buoni risultati appariranno.

– Com’è la scena metal in Repubblica Ceca?

Qui ci sono tantissime band che suonano questo genere di musica. Alcune sono ad un buon livello. Ma ci sono anche un sacco di band più “commerciali” che io non apprezzo molto. Una band necessita grande promozione per farsi strada ma non sempre ciò risulta essere un bene: la radio spesso suona sempre le stesse canzoni delle solite band…se paragono la Repubblica Ceca all’Inghilterra penso che la situazione qui sia molto migliore, anche se i promoter inglesi sicuramente lavorano ad un livello altissimo. Qui non sono molto soddisfatto di come funzionano le cose a livello promozionale, ma alcune band sono veramente di grande spessore.

– La nostra intervista è finita, che messaggio vorresti lasciare ai lettori di Heavyworlds?

Spero che ci sia ancora qualcuno che legga le interviste eheheh! Non mi piace rispondere “sì” o “no” alle domande, quindi il mio “tema” è giunto al termine eheh! 
Se qualcuno è interessato può andare sul sito degli INDUCTION: www.inductionofficial.com, o Facebook: MartinBeck’s INDUCTION, o Twitter: @Beck’s Induction.

Grazie a tutti, Martin.