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Kari Rueslatten

Ci sono artisti a cui non importa la notorietà esasperata; la loro timidezza si evidenzia maggiormente quando gli si fa un complimento o quando gli si esterna la bellezza del proprio lavoro, facendo crollare quel piccolo muro e trasformando l’intervista in una semplice chiaccherata. Kari Rueslatten è come la musica che compone, suadente e dolce, capace di evocare i misticismi della propria terra grazie a uno sguardo o al tono rilassato della voce. “To The North”, il sesto sigillo della sua carriera, è l’occasione per approfondire non solo la maturazione musicale ma anche la profondità introspettiva della persona…

– Ciao Kari e grazie del tuo prezioso tempo. Prima di cominciare, come stai?

Molto bene grazie! E grazie a voi per questo spazio.

– Partiamo ad analizzare la tua nuova creatura, “To The North”…ti va di provare a descrivercelo a parole?

Quando si realizza un disco nuovo sono sempre avvolta da una infinita energia e il feeling attorno a “To The North” è sempre stato incredibilmente meraviglioso. Le songs sono state solo con me per un po’ ed adesso è ora che incontrino anche altre persone (RIDE).

– “To The North” possiede due grandi particolarità: l’atmosfera esoterica e la forza delle terre mistiche. Come sei riuscita ad ottenere questa incredibile combinazione?


Beh, in primis grazie per il complimento! Sono sempre stata ispirata dalla musica folk norvegese, dalla natura della mia terra, dall’oscurità, dalla malinconia dell’imbrunire e dalle fitte foreste; trovo nella malinconia qualcosa di indefinibilmente stupendo e mi sono proposta di portare in musica questa sensazione.

– “To The North” porta con sé un immenso quantitativo di influenze folk…come hai realizzato il nuovo disco? Ti sei trasferita in una località isolata per creare la giusta magia da dare alle songs?

Molte delle songs sono state scritte nella nostra casa vacanza, situata circa a metà della Norvegia sulle montagne e lontano da città, gente e caos. Ho cercato la solitudine per potermi concentrare solamente sulle songs e dato il risultato sono più che contenta dell’ispirazione trovata nella natura.

– Canzoni come “Dance With The King” suonano pop-oriented mentre “While We Have Lost” e “Mary’s Song” sono più affini al folk. Quali ‘ambienti’ si sono rivelati più difficili da creare e registrare?

Quando mi sono messa a scrivere le songs di “To The North” non ho potuto far a meno di notare come le strutture e le melodie uscissero con grande naturalezza; non saprei dirti quale canzone abbia presentato maggiori difficoltà perché sembrava che fossero già pronte per uscire da me senza nessuno sforzo (RIDE).

– “Letting Go” ha un feeling più ‘noir’ rispetto agli altri capitoli del nuovo platter e, se me lo permetti, sembra essere stata scritta per la colonna sonora di un film di Tarantino…qual è il significato della canzone?

Wow, ciò che hai detto rappresenta più di un complimento per me, grazie (RIDE)! Il testo di “Letting Go” esprime un concetto molto particolare: il cambiamento di percezione delle cose quando realizziamo che per amare una persona realmente occorre darle tutta la libertà possibile. Penso che sia una maturazione molto importante all’interno del rapporto di coppia e che se ne possano trarre solo benefici.

– “To The North” ha un concetto lirico basato sulla tua terra natia…cosa è riuscito a darti tanta ispirazione, in modo da creare parole che vestissero perfettamente la musica?

Principalmente mi ispirano la bellezza e la malinconia della natura selvaggia, ma hanno giocato un ruolo importante anche la mente umana, ciò che risiede dietro a ciò che pensa la gente, perché si fanno certe scelte, come si affrontano situazioni diverse e perché molte volte si effettuano scelte fatali per l’esistenza…

– “To The North” è stato registrato nei Pass Street Studios, luogo dove sono passati alcuni artisti ‘grammy’…com’era l’atmosfera in studio?

Ammetto di essermi sentita molto nervosa appena arrivati nei mitici Parr Street Studios, anche perché se pensi alla qualità musicale uscita da quel posto non puoi non farti intimorire. Ma pian piano abbiamo realizzato che era un luogo rilassante e tutte le songs hanno risentito dell’atmosfera tranquilla e intima che si è venuta a creare.

– Parliamo di tour…so che inizierai con poche date tra ottobre e dicembre, ma hai intenzione di pianificare altre date per il 2016?

Certamente!! Ci sono in ballo numerosi shows, diversificati tra Sud America ed Europa…in particolare ci piacerebbe passare in Italia, agli inizi di marzo (RIDE)!

– Se pensiamo a Kari Rueslatten, in qualche modo la mente richiama due grandi mondi: The 3rd And The Mortal e The Siren. Cosa ti hanno dato queste esperienze, una posta all’inizio della tua carriera e una davvero recente?

Due esperienze incredibili, sai…mi sento fortunata ad aver calcato lo stesso palco con Anneke e Liv, due cantanti di grande spessore dalle quali ho appreso molto. Per i The 3rd And The Mortal, beh, ero agli inizi e quindi ricordo che ogni cosa appariva meravigliosa e c’era la tipica voglia di fare cara alla gioventù; un’esperienza davvero interessante e forgiante.

– Ultima domanda…in una società che abbraccia sempre più sofisticate tecnologie esistono artisti che vogliono riscoprire il passato e l’amore per la natura…tu, come artista, come combini questi due mondi?

Personalmente trovo ispirazione in entrambi…Amo la natura incontaminata per il modo in cui mi ispira e per il senso di pace che mi dona, ma senza tecnologia non potrei realizzarmi musicalmente e professionalmente, per cui la considero un’amica altrettanto importante (RIDE)!

– Ok Kari, abbiamo terminato…ti lascio lo spazio per aggiungere qualsiasi cosa ti venga in mente o per salutare…

In primis grazie a te per questa intervista che ho apprezzato e un gigantesco ‘Hello’ a tutti coloro che la leggeranno. Spero troviate il tempo per ascoltare il mio nuovo disco “To The North” e spero di vedervi numerosi a uno dei nostri futuri concerti nella vostra bellissima Italia. A presto.

– Grazie a te Kari per la tua simpatia e per il nuovissimo disco!