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BLUT – Alessandro

– Ciao Alessandro, intanto benvenuto sulle pagine di Heavyworlds Webzine. Ci vuoi raccontare la genesi del progetto Blut e da cosa è nata quest’idea?

Ciao a voi di Heavy Worlds, il progetto Blut nasce da una mia esigenza di dar forma e sostanza a del materiale che avevo composto tempo fa e che era rimasto in sospeso con il vecchio gruppo, gli Anthologies, e non volendo lasciare in “cantina” tutto quel materiale ho deciso di cimentarmi in prima persona nella composizione complessiva di un lavoro che si è articolato in parte con questo album. Quindi ho cercato un arrangiatore ed uno studio per poter affinare le mie lavorazioni e poter dare corpo fisico alle parti composte in digitale. Ed ecco che ho dovuto anche cercare degli altri musicisti interessati alla cosa.


-Come definiresti la musica che proponete? O preferisce creare un’etichetta ad hoc?

Diciamo che se dovessi inquadrare il mio lavoro in un genere non mi sarebbe facile, ancorché faccio recensioni da anni, ma sarebbe un crossover tra industrial, steampunk, dark e goth. Se potessi dare in filone direi uno mad steam industrial metal .


-Ho notato che una delle song in scaletta è cantata in italiano, come mai questa scelta rispetto alle altre song tutte in inglese?

La scelta è dettata dalla genesi del progetto ovvero limitare il più possibile i vincoli di genere. Quindi la prova di una canzone in italiano che stacchi e che spezzi, in qualche modo, la “linearità” delle canzoni in inglese.


– Ho letto sul presskit che i testi sono tutti incentrati su fobie e paure. Come mai questa scelta, tenendo conto del carattere spesso molto “positivo” delle scelte armoniche?

I temi sono legati a delle malattie mentali da quelle più “simpatiche” e quasi esilaranti a quelle tetre e che portano a drastici risultati e per il malato e per chi gli sta attorno. Di fatto la dicotomia tra le melodie e i testi sono un’espressione aggiuntiva a queste problematiche. Senza contare che già in passato ci furono dei singoli con una melodia assolutamente da “flower power” e con un testo tristissimo.

– Leggo inoltre che in questa avventura ti hanno accompagnato musicisti provenienti da diverse altre band.

Ammetto che non è stato molto semplice, ma le sfide mi sono sempre piaciute ed ho quindi trovato un batterista che è Matteo “Cala” Calautti (ex night side) quindi un chitarrista che è Davide Rigamonti (Eternal silence) e le voci femminili Marika Vanni (Eternal silence) e Silvia Sciacca (The Clothes of death).
C’è poi una new entry fresca di conferma, e ve la do come notizia in esclusiva: Alessio Sessa (Eternal silence)ha accettato di entrare nel progetto.
Per le parti addizionali, tastiere e percussioni principalmente, mi sono avvalso di Giulio Capone (Temperance). Per quanto riguarda l’arrangiatore e lo studio di registrazione e mixing li ho fatti fare sempre da Giulio con mia supervisione. Inoltre ho richiesto la mano e la testa di Andrea Falaschi (Deathless legacy, Rodedentro, Motus tenebrae) per la realizzazione del lyric video di Inside the evil.


– Blut rimarra un progetto da studio o hai intenzione di portare on stage il tutto?Se si, hai già in mente qualcosa in merito?

Il progetto Blut è nato come studio project, ma di fatto non ho mai escluso la possibilità di andare on stage se avessi trovato le persone giuste. Per ora non mi voglio sbilanciare ma qualcosa bolle in pentola. Tenetemi d’occhio.


– La song alla quale ti senti più legato e perchè?

Una sola no, queste le sento particolarmente mie dalla prima all’ultima, ma ammetto che su due ho più affinità e sono “Inside the evil” e “How can I kill her” il perché è differente per le canzoni; “Inside the evil”, perché di fatto parlo di Cesare Lombroso e del fatto che lui fosse ossessionato dalla ricerca del male “stampato” in faccia alla gente, cosa di cui si pentirà (per il quantitativo di crani usati) verso la fine della sua vita. Mentre per “How can I kill her” per una forma di affinità elettiva. Nel senso che ho sempre avuto feeling a scrivere di storie d’amore che finiscono male e quella è una di queste e le voci di Marika e di Silvia aumentano questo feeling.


-Cosa riserva il futuro per i Blut? Se puoi anticipare ovviamente…

Diciamo che non ho finito ancora di fare il primo che sto pensando già a comporre il secondo e se va in porto un’altra cosa riuscirò a stupirvi con effetti speciali

-Grazie per il tuo tempo, ti lasciamo lo spazio per un saluto!

Grazie a voi ed ai vostri lettori, Un saluto a tutti ricordate che se volete il mio cd è disponibile in digitale su Bandcamp a questo indirizzo: https://blutmusic.bandcamp.com , su iTunes, googleplay e sui maggiori digital store. Sto attendendo che la casa discografica che mi ha stampato le copie fisiche possa farmele a vere il prima possibile, quando questo avverrà saranno disponibili su bandcamp.
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