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V-8 Compressor

Il caldo torrido di Cervo nel giorno del Babylon metal Fest non aiuta a rimanere concentrati durante le interviste, ma sicuramente è un elemento perfetto per fare da cornice al gruppo stoner della serata, i V-8 Compressor! Questo trio ligure è portatore sano di un notevole muro di suono, di simpatia, attitudine e goliardia. Prendete tutti questi elementi, shakerate con una bella dose di novità all’orizzonte ed otterrete un’intervista divertente ed interessante! A voi i V-8 Compressor, enjoy!

– Benvenuti su Heavy Worlds! Un gruppo stoner Metal è una bella sorpresa nel Bill! Come siete entrati a far parte di questo festival?

“In pratica Tappo, il gestore del Babilonia, è un nostro amico da un bel po’ di anni e stasera c’era un gruppo defezionario, i The Noize, quindi ha subito pensato a noi. Ci troviamo qua e speriamo proprio d’incendiare il palco come siamo soliti fare!”

–  Ho avuto modo di passare un vostro pezzo alla radio per il programma “Sick Things”, devo dire che avete energia da vendere e mi siete piaciuti davvero molto! Come vi presentereste ai nostri lettori? Come descrivereste la vostra musica?


Matt: “Innanzitutto qualche piccola notizia biografica, abbiamo iniziato a suonare insieme nel settembre 2014, quasi per caso: una sera io e il batterista, Dr. T, ci siamo incontrati ad una sagra di paese, abbastanza carburati (risate, ndF) e abbiamo iniziato a parlare di voler suonare insieme. Abbiamo pensato di fare qualcosa di bello, di energico ed immediatamente abbiamo pensato al nostro amico Pixo; qualche settimana dopo ci siamo trovati a provare senza avere un’idea precisa, sapendo che volevamo fare stoner però lasciando la cosa indefinita. Abbiamo iniziato a buttar giù riff, uno dietro l’altro, e abbiamo visto che le cose andavano piuttosto bene e ci soddisfacevano. Volta per volta aumentava anche l’amicizia tra di noi, ma sopratutto l’intesa a livello musicale ed ecco che dopo un anno e mezzo ci ritroviamo a questo festival! Le cose stanno andando bene, abbiamo un album in programma, stiamo registrando e abbiamo quasi finito le batterie, siamo davvero operativi!”

– Quindi, più o meno, per quando vi aspettiamo con questo nuovo album?


“Potrebbe essere tra settembre ed ottobre! C’è poi una casa discografica del North Carolina che vorrebbe pubblicarlo e in teoria potremmo uscire in quel periodo sia per il mercato americano che per quello europeo.”

–  Cosa dobbiamo aspettarci stasera dal palco del BMF? Secondo voi cos’è la cosa più importante che vorreste far arrivare al vostro pubblico?


“L’energia innanzitutto, la potenza del suono, noi puntiamo su quello. Diciamo che il suono è caratteristico, teniamo le solite accordature quindi si può identificare come un suono parecchio grosso ed è la cosa che solitamente ci contraddistingue quando suoniamo in giro. Poi ci teniamo molto all’attitudine e ai testi di Pixo, supportati da grandi bevute!”

– Certo, è il minimo per un gruppo stoner! Invece quando andate a vedere gli altri gruppi, cosa vi piace molto e cosa proprio non sopportate da spettatori ai concerti?


Pixo: “Ma a me non dà fastidio una cosa in particolare, quando si va a vedere un gruppo dal vivo c’è sempre qualcosa di positivo”
Dr. T: “A me tra il pubblico dà fastidio lo smartphone! Un fastidio incredibile! Vedi la gente ai concerti impegnata solo a fare foto, ma perchè? Goditi il concerto e il momento! Sembra quasi che girare un filmato li renda più partecipi del live, ma non è così, anzi smettono proprio di essere partecipi nel momento in cui stanno incollati al loro device.”

– Questa sta diventando una faccendo che sottolineano parecchi artisti e che inizia ad infastidire davvero molto i musicisti, vedere dal palco la marea di schermi illuminati che non è certo lo stesso effetto degli accendini di una volta, no? La gente si estranea dal live?


“C’è un’associazione che sta proponendo delle sacche dove lasciare lo smartphone, per poi riprenderlo a fine concerto. Molti artisti sono infastiditi è vero, anche a noi magari può dare fastidio, per quanto sia bello vedere la gente che ti fa le fot, ti fa sentire un figo… però poi cosa ti rimane? Sì, un’immagine, ma non stai ascoltando perchè sei concentrato sul telefonino e non stai sentendo davvero, non ti arriva il messaggio che magari i musicisti vorrebbero farti arrivare. Già è difficile far passare i testi, perchè l’Italia è un paese poco anglofono, questo un po’ è limitante perchè la lingua del rock è l’inglese, i testi non sarebbero gli stessi in italiano. Se già i testi magari non passano del tutto, se ti concentri allora magari riesci a far passare la musica, a sentirla tua, ma se sei preso dal telefono? Non ti passa lo stesso messaggio!”

– Sono d’accordo con questa riflessione e dispiace vedere sempre meno partecipazione ai concerti, la gente ferma con i bastoni per i selfie… però, mi avete parlato del nuovo album, ma non abbastanza, diteci qualcosa in più, non fate i timidi!

“Allora ti diciamo qualcosa sulla copertina! Ci sarà un ragazzo sdraiato con un pedale fuzz sulle parti intime e una ragazza che lo spacca con una mazza, quindi il titolo sarà “Don’t Break My Fuzz”!

– 100 punti stima solo per la copertina!

“Ahah! L’album sarà composto da dieci tracce, abbiamo cercato di creare dei pezzi un po’ più violenti, più d’impatto per colpire il pubblico, ma anche dinamiche più leggere e varietà di suoni più ampia per far capire che non siamo come dei cavalli che vanno avanti sempre allo stesso passo, ma riusciamo ad affrontare dinamiche diverse. Vedremo quando avremo il prodotto in mano! L’apporto di DR. T è stato grandioso, è stato lui a dare alle canzoni questa varietà e a dare una marcia in più, fa un lavoro pregevole sui tamburi ancora più delle ritmiche sui piatti, i cambi di tempo rendono il groove molto pesante. Una queste tracce è dedicata al figlio di Matteo che sta per nascere, il nostro frontman sta per diventare papà e speriamo che porti avanti una progenie rock!”

– Quasi quasi ti chiederemo dei buoni riff da consigliare ai metallari che vogliono procreare progenie rock!


“Allora i riff devono essere cattivi e grossi! Enormi, aiutano al concepimento!”

– Bella piega quest’intervista! Tra un riff e un altro, salutate i nostri lettori con qualche buon consiglio, magari con un album da ascoltare?


“Queens Of The Stone Age, “…Like Clockwork” che è un capolavoro di disco, dalla prima all’ultima canzone, mai prevedibile o banale, tocca sonorità completamente fuori dallo stoner e contemporaneamente le rende tali. Poi ascoltate i Vintage Caravan, un gruppo islandese, spaccano veramente tantissimo, non sono prettamente stoner, variano tantissimo e passano dal classic rock al blues, davvero validi anche se qui non li conosce nessuno! E tutta la discografia dei Monstertruck, che fa venire un… insomma, dicono che le dimensioni non contano, ma invece…”