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Gabriele Mori & Piergiulio Manzi – Ragazzi Scimmia

Abbiamo approfittato della tappa maddalenina dei Ragazzi Scimmia per unire ad una splendida serata isolana, una piacevolissima chiacchierata: dopo un concerto che ha saputo riunire e divertire un vasto e decisamente eterogeneo pubblico, Gabriele Mori e Piergiulio Manzi ci hanno raccontato qualcosa in più di questo bellissimo progetto e di molte altre idee per il futuro. Abbiamo parlato di jazz, di swing, di rock and roll e anche di progressive metal, quindi seguiteci ed esplorate con noi questa realtà bellissima e coinvolgente, enjoy!

– Eccoci qui con i Ragazzi Scimmia, benvenuti su Heavy Worlds! Mentre ci godiamo questa meravigliosa serata maddalenina, raccontateci un po’ chi siete, da dove venite e perchè siete qua stasera!

Gabriele: “Io sono Gabriele Mori e sono il domatore dei Ragazzi Scimmia, una band esistente dal 2008, principalmente nasce a Firenze ma ha iniziato subito a sparpagliarsi in giro per l’Italia, infatti non è solo una band, ma una tribù, una famiglia. Sono dei musicisti che hanno me come centro, perchè sono un po’ quello che scrive, che gestisce la cosa, però tanti come Piergiulio Manzi qui accanto, che è il nostro rappresentante delle frequenze più erotiche, quelle basse, e si occupa delle zone della Sardegna e del Trentino. Poi abbiamo chi si occupa della zona di Firenze, siamo più musicisti raccolti intorno ad un nocciolo duro, ma che satellitano e lavorano insieme.

– Allora dopo questa piccola introduzione di Gabriele, vorrei salutare Piergiulio, che abbiamo visto all’opera stasera e ha fatto il suo solito figurone! Vuoi aggiungere qualcosa su questo progetto, sulla filosofia dei Ragazzi Scimmia?

Piergiulio: “Intanto ciao a tutti i ragazzi di Heavy Worlds! Questo connubio è nato quattro anni fa, ci siamo incontrati grazie ad un amico comune, un musicista maddalenino e vero ragazzo scimmia, Damiano Nicolini al sassofono, e abbiamo iniziato a collaborare per il tour estivo in Sardegna. Quest’anno abbiamo appena avuto la grande occasione di suonare al “Rupis” di Porto Pollo, stiamo conquistando la Gallura! (risate, ndF)”

– Io ho qui davanti a me il vostro secondo album “La Mistica dei Bars”, dicci qualcosa su questo lavoro.

Gabriele: “Non è facile riassumere in poche parole quello che c’è dietro “La Mistica dei Bars”, ma ci proverò! Io scrivo canzoni che poi suoniamo insieme, parlo un po’ della mia vita in senso lato: io vivo la maggior parte della mia vita nei bar, non perchè io sia un alcolizzato (risate, ndF), anche se stasera in post performance abbiamo bevuto tantissimo mirto, naturalmente”

– Mi sembra geograficamente doveroso!

Gabriele: “Esatto! Io dunque vivo i tre punti di vista magici dei bar: il dietro, quello dei baristi, perchè sono anche barista; quello del fruitore del bar, l’avventore; quello del musicista, l’essere che appare spesso nei bar, visione da valorizzare, la cosa che faccio più spesso. Questa trinità dei bar si trova anche nella copertina del disco, fatta in tricromia come puoi vedere, c’è un concetto ben preciso dietro questa immagine! In realtà è anche un pezzo della prima canzone dell’album, “Un Pezzo in Fa”, dove viene citata questa mistica dei bars, dove il bar è vissuto quasi come un tempio, non una chiesa ma un luogo sacro, per vivere esperienze spirituali attraverso lo spirito che bevi”

– Concetto interessante! Specialmente nell’epoca del social, dell’incontro virtuale, dove sembra sempre più difficile incontrarsi al bar. Il mondo sembra scorrere in luoghi meno reali, Facebook, internet in generale: il vostro è un messaggio ben potente, portate in giro qualcosa di forte e lo fate in una dimensione live che sembra essere il vostro punto di forza.

Gabriele: “Precisamente! Non discrimino certo i social networks e tutto quello che hai citato, ma cerco di dare più importanza alla fisicità, al contatto diretto tra i corpi, di conseguenza le presenze sono fondamentali: è ovvio che dietro a questa cosa della mistica dei bars c’è una certa ironia, la realtà effettivamente è al centro dei testi e tutto questo spinge a portare la presenza reale delle persone, come corpi e anime”

– E tutto questo su un palcoscenico niente affatto facile, come Piergiulio sa bene con la sua esperienza ventennale sui palchi dell’isola! Com’è organizzare una serie di concerti estivi su quest’isola che ha tantissimi pregi ma anche molti svantaggi dal punto di vista tecnico, live. Raccontaci qualcosa su questa esperienza.

Piergiulio: “Guarda, tornare da straniero nella propria casa, è davvero un’esperienza particolare, nel senso che sono venuto con tutta l’esperienza accumulata al nord, con l’intento di collaborare con tutti e questa è la cosa fondamentale! Non volevo limitarmi alle persone conosciute, alle simpatie, ma volevo aprirmi e collaborare completamente e questo ha funzionato. Ha funzionato perchè sono partito da Damiano Nicolini, poi ho conosciuto questi musicisti eccezionali come Andrea Brogi, Guido Masi, persone splendide con esperienze notevoli, che potevano davvero portare nella nostra isola, qualcosa in più. Ed è questo che ho proposto, cioè qualcosa di nuovo, che potesse unire e così è stato: prima data alla Vineria Ninì, poi al “Rupis” e ora siamo tornati a casa, qui a “I Vitelloni”, che nella mistica dei bars cis ta perfettamente. Tu hai nominato i social, per me possono essere considerati una grande piattaforma per collaborare, questo è quello che mi auguro venga fuori per il bene della musica.

– Stasera avete dato una bella prova di questa filosofia: ho visto un pubblico coinvolto, tante foto, video condivisi in tempo reale, quindi il buono della tecnologia di oggi unito a quest’idea di fondo di non perdere il contatto diretto con le persone. Voi stasera avete fatto fermare delle persone che passeggiavano nella piazza, si sono fermati a battere il tempo schioccando le dita, cosa che non si vede tutti i giorni!

Gabriele: “Senza dubbio! Possiamo dire che non facciamo prigionieri! (risate, ndF) Noi suoniamo e cerchiamo di coinvolgere le persone, abbracciandole e rendendole partecipi, vogliamo che ci sia davvero questa mistica, un abbandono degli ego, una confluenza di energie: noi ci nutriamo dell’energia del pubblico, ma è anche il pubblico che si nutre della nostra energia, ci piace questo capovolgimento dei ruoli, anche per caso!

– Visto che stasera vi stiamo conoscendo meglio e vi state aprendo al pubblico di Heavy Worlds, che è un pubblico più incanalato nell’hard rock e nel metal, parliamo delle vostre influenze: non siete solo jazz, c’è tanto rock in voi. Che cosa un vostro fan non si aspetterebbe mai da voi?

Gabriele: “Noi ci ispiriamo a gente che va da Johann Sebastian Bach a Ozzy Osbourne! La sonorità che pervade la maggior parte della nostra musica è lo swing, tra virgolette perchè in realtà innerviamo energie che vengono dal rock, anche da quello più ribelle. A volte facciamo pezzi dalle tinte rockabilly, non ci sono frontiere di nessun tipo, finiamo i concerti con un pezzo dance! C’è l’idea di sovrapporre sistemi di segni musicali diversi e vedere come possono interagire tra loro!”

Piergiulio: “Allora, come tu ben sai Fabi, io ho iniziato a suonare il basso perchè Steve Harris è Steve Harris, ho iniziato da fan degli Iron Maiden. Una cosa che forse chi viene a vedermi ora non si aspetta è che io amo moltissimo il prog, da quello della PFM a quello dei Dream Theater, un lato di me che magari stasera non è venuto fuori, ma ho imparato ad amare il swing tanto quanto il prog!”

– Quindi il passaggio swing-prog metal è possibile!

Piergiulio: “Per amore della musica, assolutamente sì!”

– Allora ragazzi, con questo bellissimo messaggio, io vi ringrazio per il vostro tempo stasera e vi faccio i miei complimenti, rinnovo ai nostri lettori l’invito ad ascoltare il vostro nuovo album e vi chiedo di salutarci con quello che vi pare, senza filtri! Fate un saluto, un arrivederci per le date nel resto d’Italia!

Piergiulio: “Io intanto vorrei citare il bassista che io sostituisco qui in Sardegna, Piero Spitilli, che in questo momento è in tourneé; poi vorrei salutare tutti gli amici di Heavy Worlds e Fire Burton in particolare!”

Gabriele: “Ciao a tutti ragazzi, Heavy Worlds spacca!”