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Bobby Blitz – Overkill

La sfida, dietro le quinte nel giornalismo musicale, è quella di riuscire a collegarsi con poteri medium alla pagina organizzativa della webzine nella frazione di secondo che segue la pubblicazione della classica frase: “chi è disponibile per intervistare …?”. Quando ci sono nomi amati da noi tutti, la tensione sale, ma solo il più veloce avrà la vittoria. Ed è così che ho conseguito l’opportunità d’intervistare Bobby Blitz, voce e cuore degli Overkill.

Con un album alle porte (in uscita per Nuclear Blast il 10 febbraio) i fan fremono, anche perché la buona label ci abitua spesso ad anteprime succulente organizzate in piccoli trailer su YouTube, dove la band svela qualcosa ma senza esagerare. Nel caso del gruppo statunitense, gli indizi sono il nome dell’album: “The Grinding Wheel” (prodotto dalla band e mixato dall’ormai noto Andy Sneap) e l’artwork, creata sempre da Travis Smith.

Possiamo farci un’idea del sound grazie ai due lyric video di “Mean Green Killing Machine e “Our Finest Hour”, ma è ovvio che vogliamo saperne di più. Eccomi quindi pronta a riportarvi le parole di Bobby.

-Ciao Bobby, sono Sabrina di Heavyworlds.com, piacere. Come stai? Giornata lunga di interviste?


Ciao!! Eccoci qui. Devo dire che ho già fatto tante interviste, ma senza stress; mi piace parlare con la gente e sto dedicando giornate intere per parlare con voi tutti con piacere!

-Bene, allora iniziamo a parlare del nuovo album. Guardando il trailer di “The Grinding Wheel” ho potuto percepire la forte convinzione nell’avanzare, immaginandosi come in un viaggio nell’universo musicale che prosegue in maniera continuativa e questo è molto interessante se la band sa bene cosa fare. Sperimenterete anche qualche nuovo elemento?


Penso prima di tutto che il modo giusto per immaginare il tuo nuovo album sia quello di spingersi a far sempre meglio senza vederne il relativo completamento come un punto di arrivo, ma proprio come il viaggio di cui parlavo nel trailer, un viaggio che ti porta a pensare come modificare ogni passo futuro del tuo cammino, per evolverti. Penso a tante alternative mentre preparo una canzone. Quindi si, ci sono sicuramente tanti nuovi elementi da scoprire.

-Ascoltando i due lyric video di “Mean Green Killing Machine” e “Our Finest Hour” posso percepire un ritmo molto potente che rispecchia comunque lo stile classico Overkill, dunque sarà fantastico. C’è però un concept o un’idea particolare che ruota attorno ad esso?

Ah, hai ascoltato solo queste due come anteprima, dunque avrai delle sorprese! Penso che quando avrai la possibilità di ascoltarlo per intero vedrai 5 o 6 elementi presi da stili diversi, quindi si può variare da un sound energetico al rock’n’roll, dall’heavy classico al thrash puro e tanto altro ancora… variazioni molto interessanti!

-Il prossimo febbraio e marzo sarete in tour negli USA insieme a NILE, AMORPHIS, SWALLOW THE SUN. Quali sono le tue aspettative, visto che il mix è molto variegato?

Sarà pochi giorni dopo la release, sembra essere un pacchetto misto thrash, death, ritmiche orientaleggianti… lo voglio vedere come una grande opportunità e a me piace prenderle tutte le cose che si presentano come delle nuove scoperte. In questo modo possiamo abbracciare un pubblico più vasto e  vedere tanti aspetti nuovi. Siamo andati anche in tour con i Symphony X ed è stato bello, nonostante la notevole differenza tra i due stili. Suonando invece con una band a noi simile, come i Kreator, abbiamo avuto il nostro pubblico classico, super affezionato, essenzialmente thrash ed anche questo è stato ottimo.

-Recentemente ho sentito dire che la scena metal negli USA è un po’ calata. Questo vale anche per il thrash?

Assolutamente no, è ancora un buon settore, abbiamo migliaia di persone ai nostri concerti … a New York per esempio, abbiamo avuto 28000 persone durante il nostro ultimo show, questo non è un calo ahah! Anche in Europa andiamo molto bene, non abbiamo mai visto una scena in calo.

-Bene, sono contenta perché nel prog mi dicevano che andava un po’ così.

A volte è anche questione di periodi, possono esserci alti e bassi.

-Come ti senti dopo 18 album?

Sono stanco! Tu come ti sentiresti? Ahaha! Ritornando al mio discorso sul viaggio, possiamo dire che è un processo che mi emoziona sempre, parlare con tanta gente, viaggiare e questo sta succedendo proprio a me, grazie alla musica! Amici, hobbies, mia moglie…! Ho avuto tantissime cose grazie alla mia passione e mi ritengo una persona felice e con tante soddisfazioni.

-Nell’ultima decade suonare metal (almeno qui in Europa) è sempre più difficile. C’è tanta inflazione di nuove band ma trovo molto difficile la scoperta di nuovi talenti. Ovviamente parlo del metal in generale; vivendo la scena thrash mi confermi oppure no?

La scena che vedo io è molto diversa, quindi credo dipenda proprio dal tipo di stile. Nel thrash si va proprio bene e c’è tanta ispirazioni dalle band storiche. Questo da 30 anni a questa parte per fortuna.

-Sono contenta di questo.

Penso che la cosa che rovina un po’ la scena ultimamente sia un uso troppo esagerato della tecnologia nel settore musicale; senza dilungarmi troppo, a mio avviso c’è qualcosa che ne trae svantaggio e la competizione che si crea a volte è troppo grande.

-Qual è il tuo miglior ricordo dei tempi in cui gli Overkill erano agli inizi?

Oh, sicuramente me ne vengono tanti quando mi trovo nel mio ufficio e vedo una vecchia foto di noi davanti un tavolo, una birra ciascuno, quando abbiamo firmato il contratto per Megaforce Records! Fino a quel giorno il nostro era stato solamente una specie di hobby; invece in quel momento è diventato una cosa reale. Come dicevo prima, tutto ciò mi ha portato ad incontrare mia moglie, a bermi una birra sulla Tour Eiffel, camminare per le strade di Madrid, visitare il Big Band e tanto altro ancora! Questa è una grande opportunità.

-Pensi che ci sia qualche nuova band con del potenziale?

Ce ne sono veramente molte ma a volte non tutte hanno le opportunità che meriterebbero.

-La nostra chiacchierata è finita, spero di rivederti presto dal vivo in concerto, magari non nelle condizioni dell’ultimo a Roma, dove in prima linea per le foto sono stata devastata dalla gente che faceva surf crowding.

Ricordo lo show, 2 anni fa. Uno show molto “caldo”!

-Si, tante ragazze nel corridoio fotografi come me lo hanno apprezzato, nonostante la disperazione derivante da gente che ti arrivava in testa eheh!

Benissimo Bobby, buon proseguimento con le altre interviste e passa una buona giornata!

Grazie a te per il tuo tempo. A presto!