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DISEASE ILLUSION – Band

Abbiamo incontrato i Disease Illusion per fare loro qualche domanda sulla loro musica e la situazione attuale della band.
Guardate cosa c’hanno raccontato…

O Innanzitutto….bentornati sul suolo italico! Dopo il Metal Camp immagino non sia male tornare a dormire nel proprio lettino, anche se qua è un po’ più caldo rispetto alle montagne slovene! Spero che tutti gli esami di maturità siano andati bene a tutti e adesso cominciamo con la famosa intervista che doveva essere fatta al Metal Camp ma causa mancanza mia non s’è fatta!

Visto che siete freschi freschi, vorrei sapere le vostre impressioni sul Metal Camp come ambiente e come pubblico, anche se l’orario in diretta contrapposizione con i Destruction vi ha sicuramente penalizzati.

Dario(chitarra): suonare al Metalcamp è stata una bellissima esperienza e una grande occasione per noi..Anche se dal main stage suonavano i Destruction non ci siamo per nulla scoraggiati e abbiamo deciso di dare il 200 per cento sul palco in modo da attirare più gente possibile verso di noi!! Devo dire che alla fine è andata bene, abbiamo fatto un bel concerto e ci siamo divertiti un casino.
Alex(batteria): la vetrina in cui abbiamo potuto esibirci è fantastica anche dal punto di vista del pubblico. Li la gente impazzisce e si scatena, non come qui da noi che sembra che stiano guardando un concerto pop. Sicuramente in futuro punteremo moltissimo sui festival esteri perché li è tutto un altro ambiente rispetto che qui in Italia e se ci metti impegno in quello che fai ti valorizzano!

Ho notato che avrete le mani piene tra agosto e settembre con dei concerti oserei dire importanti, come vi sentite ad avere queste opportunità?

A: Siamo ovviamente onorati, ma se fosse per noi ti assicuro che avremmo molti più live show di questi.. sappiamo che in Italia ci sono un casino di band valide e pochissimi posti in cui proporsi, ma come sempre spingeremo per suonare ovunque e fare sempre meglio!
D: siamo contentissimi di poter aprire per gli Infernal Poetry e per I Misery Signal, entrambi gruppi che stimiamo molto. È sempre una grande occasione poter aprire i concerti di gruppi importanti, abbiamo già avuto un’esperienza simile aprendo a Bologna per gli Aborted e i Salt the wound ed è stato fantastico!!
A: …Io personalmente dico anche gli Your Demise!! Mi piace molto l’HC moderno!

Parliamo un po’ della band, com’è nato questo progetto che mi apre a dir poco ambizioso e ben riuscito?

D: diciamo che la nostra band è “nata” 2 volte. La prima volta nell’estate del 2006, quando con il solo scopo di divertirci io, fabio, michele , fede e davide (l’ex batterista) suonavano le cover dei nostri gruppi preferiti.I Disease illusion veri e propri sono nati con l’arrivo di Alex dietro le pelli e con la composizione dei nostri primi pezzi, che poi sono finiti nel nostro Ep di debutto.
A: i Disease Illusion sono la classica band nata dal nulla, per suonare e divertirsi la domenica pomeriggio in saletta, e piano piano si sta evolvendo in qualcosa di sempre più ambizioso ma allo stesso tempo divertente! L’amicizia e il divertimento sono alla base di tutto e benché a volte abbiamo qualche incomprensione ne parliamo tutti insieme e ci aiutiamo a crescere a vicenda!

Così, per curiosità, da dove nasce il nome? È abbastanza particolare e ad un ascoltatore poco attento può ricordare la frase “This Is Illusion”.

D: è vero eheh! Capita spesso che molti confondano il nostro nome in “this is illusion”, ma alla fine noi italiani non siamo rinomati per la nostra pronuncia inglese e quindi è comprensibile. Il nostro nome racchiude più significati: ad esempio il credere che la realtà in cui viviamo oggi sia un’illusione “malata” e quindi vogliamo spingere chi ci ascolta a cercare sempre la verità e a non fidarsi ciecamente di ciò che ci dicono i mass media o le religioni o i politici.
A:inoltre è figo e piace alle ragazze!haha

Parliamo un po’ dell’EP/Demo, come è nato?

A:Vediamo… a Maggio 2008, dopo un paio di mesi che suonavo con i ragazzi e un paio di concerti andati bene, abbiamo iniziato a pensare a registrare qualcosa per proporci al 200% su myspace. Abbiamo selezionati i pezzi migliori e subito abbiamo inciso Predator come promo/singolo a Giugno, per iniziare a creare del fermento in giro. Infatti, grazie a quella canzone, in pochi mesi abbiamo iniziato a ricevere molte proposte di live show, che abbiamo alternato alle session di registrazione. Il 10 Gennaio 2009 abbiamo fatto il release party del disco qui a Bologna con i nostri amici di Lugano, i Dreamshade, e da allora siamo quasi tutti i week end in giro a suonare e a promuovere il disco.

Avete già in cantiere qualcosa di nuovo o vi concentrate sulla promozione dell’EP?

D: diciamo che stiamo facendo entrambe le cose: Siamo ancora in piena promozione del nostro EP ma abbiamo anche scritto diversi pezzi nuovi, che proponiamo costantemente nei live.
A: Esatto, e inoltre stiamo già lavorando alle pre-produzione dei pezzi nuovi per arrivare poi un domani in sala d’incisione preparatissimi, dato che sicuramente stavolta vi investiremo più soldi e andremo in uno studio professionale per ottenere un prodotto competitivo.

Mentre scrivevate i pezzi quali sono state le vostre maggiori influenze musicali e non?

D: il nostro primo lavoro è stato influenzato principalmente dai maestri del death metal melodico: Dark tranquillity, In flames, Nightrage, Soilwork, At the Gates, pur cercando di inserire il nostro tocco personale. Il nostro approccio è stato però orientato alla modernità: pur apprezzando moltissimo gli album “classici” del death melodico come “ The Gallery” “The Jester Race” e “Slaughter of the Soul” che ognuno di noi (a parte il nostro batterista eheh) ha ascoltato decine di volte, intendevamo proporre un sound il più moderno possibile, riferendoci anche ai lavori più recenti delle band sopracitate.

Come pensate di orientarvi per il futuro?

A: sinceramente non so a cosa stiamo andando incontro con i pezzi nuovi. Il parere è 100% materia del pubblico; il riscontro per ora è decisamente positivo, molto più che con i pezzi dell’Ep, probabilmente troppo legati alla scuola svedese e a certi gruppi. I nuovi pezzi hanno un raggio d’azione molto più ampio… la matrice resta sempre e inesorabilmente death melodica ma con influenze molto più ampie, che spaziano dal post-hardcore ad ambientazioni dark, black e passaggi più epici. Detto con meno paroloni, stiamo componendo in modo intelligente e soddisfando prima di tutto noi stessi, non assecondando stupide mode passeggere destinate a finire entro breve.
D: nell’EP effettivamente si sentivano troppo le influenze dei vari Dark Tranquillity e In Flames: ora stiamo cercando di creare qualcosa di personale e stiamo ampliando le nostre influenze pur continuando a definirci un gruppo melodic death metal. Diciamo che il nostro obiettivo è maturare sempre di più e distinguerci dalla moda metalcore-deathcore italiana che, a parte alcune realtà degne di attenzione, da ormai troppo tempo sta sfornando centinaia di band fotocopia, che credono di scrivere una “canzone” con un blast beat e qualche break down e danno più importanza al merchandise o ai loro capelli che alla musica.
A: Anche noi in verità andiamo in sala prove solo per piastrarci i capelli, vero Dario??
D: come no!! Poi ricordati che la prossima volta devi portarmi la tua piastra che la mia si è fusa a forza di usarla ahah!!!. Ma a parte gli scherzi le piccole soddisfazioni che siamo riusciti a toglierci finora credo possano dimostrare che non tutti in Italia seguano semplicemente la moda del momento, ma sono anche pronti a sostenere le band che si impegnano seriamente.

A proposito di futuro, nuovo materiale e cose così, sentendo la bonus track del disco si potrebbe immaginare un futuro “sinfonico” per i Disease Illusion, può essere?

D: la versione orchestrale di “From ashes to dust” è stato un esperimento, non credo che collaboreremo mai con qualche orchestra sinfonica!! È però vero che abbiamo spesso pensato di reclutare un tastierista in formazione, dato che potrebbe permetterci moltissime soluzioni in più dal punto di vista compositivo e atmosferico. Purtroppo per ora solo io e Alex pensiamo possa funzionare, gli altri preferiscono restare una band da cinque membri!! Vedremo se in futuro potremo convincerli!
A: Il song-writing e i live show effettivamente sono già ottimali così, quindi è normale che gli altri pensino che un sesto membro sia inutile. Più che altro dovremmo trovare un tastierista che non sia un egocentrico, principalmente perché i pezzi suonano ancora molto diretti le parti in cui inserirlo sono poche.

Di cosa vi piace parlare nei testi delle vostre canzoni?

A: Fabio nei suoi testi usa un linguaggio molto poetico e introspettivo, che può essere interpretato in vari modi e che è in netto contrasto con il suo modo di cantare violento e “in your face”. I testi, detto in modo esauriente, parlano della vita e della morte, del bene e del male, di quanto è difficile affrontare le proprie paure senza cadere, di quanto è difficile a volte dover dire la verità e del fatto che, in fin dei conti, la musica è l’unico modo in cui possiamo veicolare questi sentimenti a chi vuole ascoltarci.

Come procede per ora la ricerca di una label che vi promuova?

A: molto molto bene, siamo soddisfatissimi delle proposte che ci sono arrivate, anche da nomi noti del panorama metal. Proprio per questo stiamo già lavorando al successore dell’Ep, le etichette ci hanno detto chiaramente che a master pronto potremo firmare e fare un passo decisivo per noi tutti. Più di così per ora non possiamo dire.

Nel corso della vostra per ora breve storia avete subito numerosi cambiamenti di line up, la prima volta che vi ho visti live al Transilvania avevate un altro batterista se non ricordo male, come vi sentite ora?

D: a dire il vero per ora l’unico cambiamento che abbiamo avuto è stato la sostituzione del nostro ex batterista Davide con Alex.. e devo dire che è stata la cosa migliore per la band. Alex oltre ad essere un ottimo batterista è anche un bravo manager e un grande amico per tutti noi!
A: E io posso dire la stessa cosa di tutti i Disease! E’ fondamentale essere amici ed essere uniti in una band come la nostra, il rispetto nasce soprattutto da molte situazioni difficili attraversate insieme che ci hanno fortificato. Come ho già detto, crescere insieme è vitale.

Direi che ho finito con le domande…Fate un salutino ai lettori di HeavyWorlds!

A: seguite tutti i nostri aggiornamenti su MySpace e venite a vederci suonare numerosi, e smettete di fare i cazzi mosci e muovetevi sotto al palco (posso dirlo?)!!
D: non dico di fare per forza mosh e di picchiarvi a sangue, ma un po’ di sostegno alle band che si impegnano seriamente durante i live non farebbe male..noi italiani ci lamentiamo sempre che la nostra scena metal fa schifo, ma siamo noi a dovercela creare, supportando i gruppi validi e acquistando i cd se ci piacciono!!!
A: a mio parere, come si mette il naso fuori dal confine, gli altri pubblichi vincono sui nostri a mani basse!! Ovviamente ognuno deve reagire come vuole alla nostra musica ma è ridicolo il fatto che anche ai concerti di gruppi famosi il pit sia limitato a venti persone.