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MAIN PAIN – Dave Valli, Paolo Raffaello, GianMarco Bonenti

Poco prima di salire on stage qualsiasi band è riflessiva e concentrata…teoricamente non si potrebbe disturbarla, ma 35 dei Main Pain mi offrono la possibilità di una breve intervista, poco prima di dedicarsi al riscaldamento…Davide e Paolo, membri storici della band, e Gian, ultimo acquisto dietro alle pelli, si dimostrano tre interlocutori completamente diversi…di poche parole il batterista, così come appare molto riflessivo Davide, mentre Paolo è un autentico matador…lascio a voi il resto.

Benevunti in Heavyworlds.com!! Come vanno le cose in casa Main Pain?

(Paolo Raffaello): Direi che vanno bene! Abbiamo appena festeggiato il primo decennio di vita della formazione, stiamo scrivendo pezzi nuovi che andranno a far parte del nuovo album che si spera possa vedere la luce al più presto, per cui di linfa ne scorre sempre!

Infatti da indiscrezioni trapelate si sa che state per dare un seguito a “Food For Thoughts”…

(Davide Valli): Si, infatti…il disco è quasi pronto! Manca qualche rifinitura nelle lyrics, qualche piccolo arrangiamento qua e la e soprattutto, avendo a disposizione altro materiale, dobbiamo scegliere se questo entrerà a far parte del nuovo disco. Le canzoni che lo comporranno dovrebbero essere nove, come il primo disco del resto, ma saranno dei brani tutt’altro che immediati, viste le lunghezze, gli arrangiamenti e la complessità delle strutture. Sicuramente, e lo riconosciamo, sarà qualcosa difficilmente assimilabile con pochi ascolti, anche se posso dire che saranno d’impatto.

(Paolo Raffaello): potremo usare il termine “spakkano!” (RIDONO)

Come procedete nel songwriting? La composizione avviene tutti assieme oppure lavorate ognuno sulle proprie idee?

(Davide Valli): beh, diciamo che gli input basilari vengono sempre da uno o dall’altro, ma la stesura, la strutturazione e gli eventuali cambiamenti avvengono in sala prove, un po’ ‘alla vecchia maniera’ se così si può dire…tanta saletta, tante prove proprio perché i brani lo richiedevano vista la complessità del materiale.


Sempre a riguardo della nuova uscita, avete già pianificato qualcosa, vedi titolo, data d’uscita o per quale casa discografica uscirà?

(Davide Valli): Dunque…per ora non abbiamo nessuna delle cose che hai chiesto (RIDE)! Per la casa discografica hai toccato un tasto un po’ dolente, nel senso che di contatti ne abbiamo avuti e non pochi, ma continuiamo a credere che o le cose si fa seriamente oppure è meglio non farle! Comunque, oggi giorno ci sono molte più possibilità di registrare un album fatto bene, di pubblicizzarlo e di venderlo, utilizzando i mezzi di comunicazione come internet, per cui al momento la decisione è quella di far tutto da soli…poi ovviamente se si presenterà una casa discografica che sappia far bene il suo lavoro beh, le cose allora potranno cambiare…ti posso dire inoltre che abbiamo già scelto lo studio e la persona che ci seguirà; è un individuo che già ci conosce a livello di sound oltreche personalmente, perché ci ha già seguito dal vivo qualche volta…è fidato, responsabile e sa lavorare bene, per cui siamo molto fiduciosi e anche curiosi di intraprendere questa esperienza. Lo studio è abbastanza vicino a dove abitiamo e non volendo ripetere le esperienze passate andando a registrare in studi ‘famosi’ ma molto lontani, dove magari le risorse erano molte di più, ma che non ci permettevano di far tutto con i nostri tempi, abbiamo optato per un posto che in questo momento ci può dare più ‘tranquillità’! Di titoli ce ne sono tanti, al momento giusto sceglieremo quale…come tempi, beh, posso solo dirti che c’è l’idea di far tutto entro fine 2010…avevamo inizialmente pianificato le registrazioni a cavallo tra 2009 e 2010, ma il processo di songwriting ha preso molto più tempo del previsto e logicamente tutto è scivolato in avanti.

(Paolo Raffaello): …e detto sinceramente sarebbe anche ora che uscisse qualcosa di nuovo!!! (RIDONO)


Parlando di tracks e sound…come si diversificherà il nuovo album rispetto a “Food For Thoughts”?

(Paolo Raffaello): Parlando di sound ti posso dire che non si discosterà molto dal precedente; l’unica osservazione che mi permetto di fare è che suonerà un po’ più progressivo, passami il termine, nel senso che le composizioni saranno molto più lunghe e ricche di cambi. Ovviamente la ‘botta’ ci sarà sempre, e i pezzi saranno diretti!

(Davide Valli): quello che mi va di sottolineare è anche la spontaneità di quello che abbiamo creato…quando le strutture venivano delineate, ci trovavamo a provare un pezzo e suonandolo ci si accorgeva che si arrivava a dodici minuti senza accorgersene…ecco perché ritengo che nonostante le lunghezze piuttosto inusuali a noi, il disco suonerà oltremodo Main Pain!


Ora vi tocca la domanda ‘marzulliana’…quanto influisce sul vostro songwriting ciò che ascoltate? E che cosa ascoltate in questo momento?

(Paolo Raffaello): Personalmente non influisce molto ciò che ascolto su quello che metto nei Main Pain! Premetto che mi ritengo maggiormente un rifinitore piuttosto che un compositore o ‘quello che ha le idee’ da cui partire…al momento, comunque, sto ascoltando tantissimo l’album dei Pride & Glory, tanto per esemplificarti quanto ho detto. Ovviamente Metallica forever, e forse sono gli unici ad ispirarmi ad ogni ascolto, e aggiungo che nemmeno i Black Tide mi dispiaciono al momento!

(Gianmarco Bonenti): Al contrario suo, tutto ciò che ascolto influisce sul mio modo di suonare, è un processo naturale! Da sempre ascolto i Dream Theater, ma da quando ho iniziato a suonare nei Main Pain ho scoperto realtà che prima nemmeno prendevo in considerazione, vedi Kreator per esempio. Non mi fossilizzo mai troppo su un disco, ma cerco di ampliare i miei ascolti…per cui se un tempo prediligevo l’hard rock o l’hard’n’heavy, adesso non ho più problemi ad avvicinarmi a cose più ‘estreme’…

(Davide Valli): Anch’io non ho un genere o un gruppo particolare…ascolto molto l’heavy anni 80, e i Maiden tutt’ora sono il mio credo e uno dei miei miti; sono quelli che mi hanno spinto a suonare e rappresentano la musica con cui sono cresciuto, per cui il legamo è forte. Ma,di contro, non ho problemi ne parto prevenuto verso questo o quello…ovviamente giro maggiormente sull’heavy, ma adoro qualche realtà prog italiana anni 70 come il Banco e mi piace molto Ivan Graziani! Ultimamente ho scoperto i Pain…Peter Tangtren è un personaggio che ne sa e conosce sempre il modo migliore per estrapolare certe idee…come sound comunque, il British Heavy Metal rimane sempre il mio preferito; in fondo da lì è partito tutto…


Stasera ascolteremo qualcosa di nuovo oppure la scaletta vertirà solamente verso il primo genito?

(Davide Valli): Stasera ne proporremo ben cinque dal disco nuovo, anche se l’inedito è solo uno, nel senso che è la prima volta che lo portiamo dal vivo…è un pezzo particolare, per certi versi suona molto rock’n roll, uno di quei pezzi da pompare in macchina mentre si viaggia liberi…


Dopo anni di stravolgimenti di line up (non si sapeva ancora della dipartita del bassista-ndr), finalmente avete trovato un combo stabile…

(Davide Valli): Si, è da quasi due anni che ormai abbiamo la formazione stabile…si ritrovata la coesione tra tutti gli ‘elementi’ del gruppo e adesso si può realmente pensare di fare qualcosa in più e di riuscire a toglierci delle ulteriori soddisfazioni. Sia Paolo che io, che siamo i ‘vecchi’ del gruppo, siamo contenti dell’affinità sia musicale che interpersonale che si è creata in questo periodo…anni fa siamo arrivati in un periodo in cui le cose non andavano bene e avevo deciso di smettere e di sciogliere il gruppo; invece, pur facendo molta fatica a proseguire, adesso sono felice di non aver ‘mollato’ e sinceramente ora le cose vanno bene…ora posso dire che ne valeva la pena di continuare. Ho sempre creduto in uno spirito di band e non nei cosidetti turnisti…il sogno è quello di poter registrare questo disco dove il batterista e il bassista in forza alla line up siano gli effettivi musicisti della band, una cosa in cui sia io che Paolo crediamo ciecamente…e non essendo una band di ‘virtuosi’ preferiamo colpire con la sinergia e con il muro sonoro che possiamo creare.


I Main Pain hanno avuto il merito di far da spalla a Blaze e a altre realtà del metal italiano…a distanza di tempo da queste esperienze, cosa vi hanno lasciato?

(Davide Valli): E’ una figata…pazzesca. Non aggiungo altro.

(Paolo Raffaello): Concordo…e specialmente all’estero ti rendi conto di quanta differenza ci sia con lo suonare il italia. Ci si lamenta sempre che il metal in Italia non va e un motivo ci deve essere!!! Il modo di lavorare, passami il termine, è totalmente diverso, perché l’obiettivo è di mettere nelle migliori condizioni chiunque, sia chi suona, che chi ne fruisce…

(Davide Valli): E’ fantastico…suonare di spalla a Pino Scotto o ai Crying Steel o ai grandi Domine…far da spalla a Blaze è stato oltremodo interessante; che possa piacere o meno, comunque si tratta dell’ex singer dei Maiden e aver la possibilità di conoscerlo, di interagire con lui, e i suoi musicisti sono persone alla mano che non si fanno problemi a ‘cagare’ una cazzo di band underground che prova ad uscire con tanta forza di volontà dal suo guscio come siamo noi…

(Paolo Raffaello):ed ho la presunzione di considerarli degli ‘amici’…

(Davide Valli): Esattamente…ci si sente o via internet o al cellulare! Vedi, ringraziamenti da grandi realtà italiane ne abbiamo avuti molti, ma quando sconfini l’atmosfera è diversa, lo stesso modo di concepire la musica cambia…ti trattano con i guanti! E il responso è stato altrettanto eccezionale. Sentire l’audience dello Z7 di Pratteln urlare il tuo nome dopo che hai finito il tuo show è assolutamente indescrivibile…ti si gonfia il cuore. Ti senti figo anche se non lo sei!!


A parte il nuovo disco…quali sono i progetti futuri dei Main Pain?

(Paolo Raffaello): Io conto di sposarmi…con chi non so però!!! (RIDONO)…scherzi a parte, il solito, suonare in giro, scrivere pezzi ecc…

(Davide Valli): Forse ti riferivi se avevamo altre date di spalla a ‘nomi grossi’? Beh, siamo stati contattati per fare una settimana di tour con Blaze in giro per l’Europa, ma certi nostri problemi logistici purtroppo ci hanno impedito di poterci andare…l’idea non sarebbe stata male, ma ci saranno ancora occasioni. Ringraziamo Blaze per aver pensato a noi e speriamo di ritrovarci in futuro…


Siamo ai saluti…volete aggiungere altro?

(Davide Valli): Beh, innanzitutto voglio ringraziare chi leggerà questa intervista…un ringraziamento a te e a Heavyworlds.com per il tempo e lo spazio che ci avete dato…e un ringraziamento a chi ci segue, chi ci ha seguito e chi spero ci seguirà in futuro…