Loading

FRANKENSHRED – Dr. Frankenshred

Frankenshred può sembrare un nome buffo e caricaturale, invece questa band fa le cose seriamente e dopo anni tormentati, durante i quali solo la tenacia del master mind del progetto Dr. Frankenshred ha permesso di andare avanti, arriva sul mercato “Cauldron Of Evil”, album di coinvolgente e tiratissimo US metal. Abbiamo approfondito la storia del gruppo e il suo singolare connubio con lo shredding da maniaci della chitarra con Dr. Frankenshred in persona.

“Cauldron Of Evil” è il vostro quarto album, quali sono le differenze tra questo e gli altri tre dischi?

A dire il vero, “Cauldron Of Evil” si può considerare la nostra prima vera uscita ufficiale. Nel 1997 la prima line-up dei Frankenshred ha realizzato la prima cassetta (solo strumentale). Io lavoravo in uno studio di registrazione e duplicazione, c’erano cassette dappertutto lì dentro, e io lavoravo ogni tanto sul materiale della band. Ho accumulato le cassette e le loro custodie un po’ ovunque, ma il lavoro era stato fatto in maniera molto artigianale e abbiamo scartato tutto. Sono stato fortunato, perché i proprietari dello studio mi hanno dato la possibilità di venire in studio dopo l’orario di chiusura, di notte. La band è venuta e abbiamo registrato tutta la nottata, dopo di che ho duplicato da solo tutto il materiale registrato.
Ho stampato io stesso tutte le copertine e i testi, ho messo io le cassette nelle custodie, e ho ovviamente fatto tutto io in fase di registrazione. Ecco perché alcune cassette hanno la cover nera, altre più chiara, altre bianca e così via. La stessa cosa è avvenuta per “Evil Shred”, uscito nel 2000 e anche questo solo strumentale. L’unica differenza con la release precedente è che questo disco è stato stampato su cd. L’abbiamo venduto noi stessi attraverso la Guitar 9 Records, un sito internet molto popolare, dedicato agli artisti indipendenti che vogliono promuovere la loro musica. Non abbiamo mai avuto una vera casa discografica fino ad oggi.

Avete avuto molti cambi di line-up negli otto anni trascorsi tra “Dr. Frankenshred” e “Cauldron Of Evil”?

Ci sono stati alcuni avvicendamenti nella line-up in questi anni. Molti musicisti non si impegnano abbastanza a lungo in un progetto fino al punto di poter dire che non è successo nulla, hanno fretta di concludere qualcosa e non sanno aspettare. Vorrebbero fare un cd e aspettare quel che succede la notte stessa, di più non sanno resistere.
Per quel che riguarda i Frankenshred, c’è stato un momento che ha fatto da spartiacque: la line-up originale, con me alla chitarra, W.W. Spencer al basso, Kelly Knight alla batteria, ha realizzato i primi due album strumentali, “Frankenshred” e “Evil Shred” (saranno entrambi rimessi sul mercato dalla Metal On Metal, con l’aggiunta di alcune bonus-track). Questo periodo rappresenta la prima parte di carriera del gruppo. Dopo aver ricevuto molte pressioni dall’esterno affinché ci trovassimo un singer, così da essere più appetibili sul mercato, la band si è divisa a causa delle discussioni in merito a quale cantante fare affidamento. Io e il bassista eravamo d’accordo con la scelta proposta dalla label all’epoca, il batterista no e ha preferito lasciare la band. Da qui comincia la fase successiva dei Frankenshred, stiamo parlando del 2003, quando abbiamo cominciato a suonare con Greg Hall (Sacred Reich) alla batteria. W.W. Spencer in quel periodo era ancora al suo posto di bassista, ed è all’ora che abbiamo trovato Rich McManus come cantante. Questa formazione ha registrato i primi undici brani che trovi in “Cauldron Of Evil” e abbiamo suonato insieme dal 2004 al 2006. Abbiamo fatto sentire le nostre canzoni un po’ in giro, abbiamo ricevuto anche dei discreti feedback, ma nessuna proposta seria di contratto. Frustrati dalla situazione, McManus e Spencer hanno abbandonato il gruppo. Greg Hall mi ha aiutato per un po’, almeno fino a quando non è rientrato nei Sacred Reich quando si sono riuniti. Tra l’altro, ha anche suonato nelle bonus track di “Cauldron Of Evil”. Arriviamo finalmente alla situazione attuale, con Doc alla seconda chitarra, Robbie Erwin degli Exiled al basso e “Atomic” Tom Higgins alla batteria. Questa line-up è insieme dal 2008 e dura ancora oggi. Per il nuovo cd, stiamo decidendo chi prendere come cantante. Nel frattempo, suoneremo qualche show come semplice gruppo strumentale.

Avete un nome molto curioso. Qual è il significato di “Frankenshred”? Che relazione vedi tra la vostra musica e il Dr. Frankenstein?

Quando abbiamo cominciato la nostra attività, non riuscivamo a trovare il vocalist adatto. Stavamo diventando matti per questo, perché tutti quanti volevamo suonare dal vivo il più possibile. Mi sentivo come un dottore quando mi sono trovato a dover riarrangiare le canzoni e tutte le parti strumentali in modo da non far pesare la mancanza di un singer. Dr. Frankenshred è il mio personaggio, che racchiude in sé un po’ di horror, un po’ di commedia, un po’ di metal e tonnellate di shredding!

Immagino che il vostro processo di registrazione sia stato abbastanza difficoltoso: le prime undici track sono state registrate nel 2004, le altre cinque tra il 2008 e il 2009. Come mai? Che è successo di preciso?

In un modo o nell’altro ti ho già dato una risposta nelle domande precedenti. Su tutto, ha pesato il fatto di non avere un contratto sicuro dopo le sessioni di registrazione del 2004. Senza bassista e cantante, sono andato avanti solo perché credo molto nel mio progetto e credo che il successo per un artista possa arrivare solo dopo aver accumulato un certo numero di album nella propria carriera. Qualche volta si comincia ad avere un certo seguito dopo un solo cd, ma accade molto di rado.

Quali sono le tracce più sperimentali nel vostro ultimo album?

Pezzi sperimentali? Non credo che ci sia alcuna canzone di “Cauldron Of Evil” che possa ritenersi tale. Certo, alcuni brani non seguono il classico schema “strofa-ritornello-strofa-ritornello-assolo”, come “Pray For Your Sins” e “Play To Win”, ma da qui a dire che sono sperimentali ce ne passa.

imm

I Frankenshred possono essere considerati una band a tutti gli effetti, o sono più simili a un solo-project, con gli altri musicisti coinvolti solo per suonare il materiale scritto dal titolare del progetto?

I Frankenshred sono sempre stati un gruppo, in passato ci sono stati momenti in cui ho dovuto fare tutto da solo perché mi sono trovato senza altri compagni d’avventura, ma ora ritengo che la line-up che abbiamo possa fare grandi cose. Remiamo tutti nella stessa direzione ora, c’è stabilità in seno alla band e ognuno porta grandi idee per la stesura dei pezzi.

Quanta differenza c’è nello scrivere canzoni strumentali e pezzi con un lead vocalist?

Quando fai pezzi strumentali, credo che si debbano forzare maggiormente le regole di composizione, spingersi un po’ oltre e scrivere qualcosa che vada fuori dall’ordinario. Non fraintendermi, so che puoi creare qualcosa del genere anche con un cantante in formazione, ma un ascoltatore medio vorrà sentire delle strofe e dei chorus in questo tipo di pezzi che siano un minimo in linea con quel che si aspetta, e non intende ascoltare musica troppo fuori dalla tradizione. E’ un fatto che capisco perfettamente, io stesso la penso in questa maniera.

Puoi dirci qualcosa sulle band in cui sei, o sei stato, coinvolto?

Ho cominciato a suonare alle high-school in una band chiamata Commandment, il cui materiale è stato poi ristampato dalla Pure Steel Records e dalla Arkeyn Steel Records. Nei primi anni ’90 sono stato impegnato con gli Arsinal, ho partecipato alla composizione di “Fist In Your Face”, uscito per la Glad Dog Records, disco che ha avuto un discreto air play nel network della Z-Rock Radio. A fine anni ’90 ho suonato con gli shock rockers St. Madness e ho partecipato a tre dei loro album. Oltre a questi gruppi, ci sono alcune cover band e qualche breve ingaggio in altri progetti.

Lo shred metal non è un genere facile, spesso è ascoltato solo dai musicisti. Quali sono gli ingredienti che rendono lo shred interessante anche per un metallaro qualsiasi?

L’importante è avere un buon bilanciamento tra parti chitarristiche molto esasperate e “pazze”, riff catchy e lyrics di facile presa. Io cerco di mantenere le lyrics molto semplici per bilanciare lo shredding, e penso che funzioni. Riuscire a mantenere in equilibrio vocals immediate e assoli di chitarra molto tecnici permette ai Frankenshred di essere godibili e interessanti per un gran numero di metallari.

Com’è la situazione a livello di concerti? Suonate molte volte durante l’anno?

I Frankenshred sono sempre stati una live band, al momento stiamo lavorando per proporre alcuni show interamente strumentali, dato che siamo alla ricerca di un cantante.

Quale pensi sia stato il miglior concerto dei Frankenshred fino ad ora?

Abbiamo suonato molti grandi show in carriera, aprendo per gente come Metal Church, King Diamond, Grave Digger, Sacred Reich, Flotsam & Jetsam, Gary Hoey, Nitro, Jackyl, Tony McAlpine e partecipando a festival come il Jemfest 2001, il Milwaukee Metal Fest 12 e 13 e altro ancora. Troppi da ricordare tutti! E ricordo piacevolmente alcuni show con gli Atomic Punks (ora si chiamano Steel Panther).

Chi sono i tuoi chitarristi preferiti nella storia dell’heavy metal?

Me ne piacciono parecchi, alcuni possono non riflettere il mio stile chitarristico, e posso dire che mi piacciono molto Angus Young, Jimi Hendrix, Eddie Van Halen, Yngwi Malmsteen, Steve Vai, Paul Gilbert, Shawn Lane, Joe Stump e altri ancora, anche se questi sono i primi che mi vengono in mente.

Che cosa pensi della scena metal moderna? Che cosa ti piace e cosa non ti piace della scena metal degli ultimi anni?

Non sto molto dietro alla scena metal attuale, sono troppo impegnato con la mia musica! Qualche volta, quando mi rilasso, ascolto qualcuna delle nuove band. Ho notato che negli ultimi anni c’è un rinnovato interesse per gli assoli, si ricominciano a sentire parecchio nei dischi che escono ultimamente, la cosa mi fa molto piacere.
Vi ringrazio per l’intervista e non dimenticate di cercare “Cauldron Of Evil” dei Frankenshred, in uscita per la Metal On Metal Records.