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Blodsrit – Yxmarder

Tornano gli svedesi Blodsrit, gruppo Black Metal di matrice svedese che stranamente non ha mai raccolto l’attenzione che meritava, nonostante lavori di pregevole qualità e spessore. Abbiamo interpellato Yxmarder, chitarrista della band, per cogliere le sue sensazioni riguardo il nuovo “Diktat Deliberi”  e per fare il punto sulla situazione del Black Metal ai giorni nostri.

Ciao Yxmarder, e benvenuto su Heavyworlds.it !

Ciao, è un piacere.

Parliamo del vostro ultimo lavoro, “Diktat Deliberi”: personalmente ho trovato molti punti di contatto con un vostro precedente album, ossia “Helveteshymner”. Sei d’accordo?

Beh, capisco il tuo punto di vista e posso immaginare sia tale in base al suono della produzione. I nostri due album precedenti volevano in un certo senso cercare di arrivare ad essere  il più grintosi possibile. Solo grezzo black metal a basso budget suonato in modo quanto più primordiale possibile. Diktat Deliberi è il primo album che abbiamo pubblicato avente una produzione di fascia alta e  registrato con attrezzatura adeguata. Ma soprattutto credo che la similitudine sia facile da spiegare: i membri dei Blodsrit sono rimasti gli stessi per più di dieci anni e la nostra idea sulla musica non è mai realmente cambiata in  modo drastico. Ho anche provato a sforzarmi di comporre in modo diverso, con dei settaggi diversi e un sacco di “trucchi”per allontanarmi dal fatto che i brani che compongo suonassero tutti in un certo modo. Ma  non potrò mai cercare di ingannare me stesso solo per il gusto di suonare diverso. D’altra parte credo anche che ci siamo avventurati in un nuovo terreno con questo album, per quanto riguarda il ritmo, gli arrangiamenti e la complessità dei riff. E a volte ho anche pensato che abbiamo sperimentato fin troppo. Anche se forse non siamo stati poi così audaci col senno di poi ..

Ho sempre trovato nei vostri album un forte legame col suono più tradizionale del genere, ma nonostante questo siete stati capaci di crearvi un sound riconoscibile e personale. Quanto è importante per voi questo fattore?

Il sound è sempre  stato un grosso fattore, soprattutto alla fine degli anni Novanta, ed è stato importante per tracciare una linea tra l’emergente scena gothic  e quella black metal. Almeno noi abbiamo sempre  pensato così. A causa di questa nostra convinzione  abbiamo deciso di non utilizzare tastiere, voci femminili o quelle cose “kitsch” che alcune band amavano usare allora. Forse non è mai stato così palese, ma credo che abbiamo evitato di includere uno qualsiasi di questi elementi nella nostra musica, proprio per il fatto di pensare che il Black Metal debba essere duro, non affascinante.

Anche in “Diktat Deliberi” la quasi totalità dei testi è scritta in svedese, la vostra lingua madre. Come mai questa scelta? Non credete che così facendo il vostro messaggio risulti incomprensibile alla maggior parte di coloro che vi ascoltano?

Ti spiego subito di cosa trattano i testi : viviamo in un cerchio di carne nel quale  bambini danno vita ad altri bambini e dove  la cultura, le tradizioni e un governo schiavista continuano a rigurgitare  verità su questo e quello, fino a quando non arriviamo al punto di aver avuto paura abbastanza, così da ingoiare le loro dolci parole di giustizia e uguaglianza, facendoci volentieri chiudere gli occhi davanti a modi alternativi di pensare. Ci piace anche affrontare la mafia super corrotta della chiesa, che pensa di avere il diritto di esprimere un parere (anche se l’abuso sui minori sembra essere uno dei suoi obiettivi principali), solo perché i suoi seguaci portano cappelli stravaganti, ostentano sorrisi  e credono nel loro “super-padre”, portando con se un messaggio di rinuncia. Se riusciamo a negare la loro descrizione della realtà, dovremo per forza descriverne un’altra, tutta nostra. Noi chiamiamo questa descrizione “Diktat Deliberi”. Usiamo la lingua  svedese, perché ogni testo è una versione poetica di questo punto di vista,  e ci sembra sia  più efficace usare la nostra lingua madre per esprimere l’assurdità della nostra esistenza.

L’artwork del disco è stato curato da Lorenzo Mariani, che aveva collaborato con voi anche per quanto riguarda “Helveteshymner”. Come è nata questa collaborazione? Come mai avete scelto ancora lui?

Credo che il nostro rapporto sia iniziato nel 2004, quando Lorenzo ha inviato un disegno ai Blodsrit sulla base di un quadro che ha trovato sul web. E’ stato fottutamente grande e abbiamo subito chiesto se gli sarebbe piaciuto dipingere la copertina di  Helveteshymner. Ha accettato e ha dipinto tutte le nostre copertine da allora. Quattro per l’esattezza. Questa volta avevamo intenzione di utilizzare un altro artista, una ragazza del luogo. Di talento, ma non originale, purtroppo. Ha ottenuto la descrizione dettagliata del significato, dello stile e del contenuto di ogni canzone dell’album, e ci ha presentato il suo lavoro. Nove dipinti ad olio raffiguranti la copertina e l’illustrazione di ogni canzone. Un duro lavoro. Alla fine il suo lavoro non era abbastanza buono. Così ho dovuto disegnare io stesso, dal momento che sembrava impossibile da spiegare a chiunque quello che volevo vedere dipinto. Ho fatto un quadro dettagliato della mia idea, lo ho pubblicato ​​sul nostro sito e  come in un concorso abbiamo incoraggiato i nostri fans a creare la loro versione personale dell’opera. Il risultato è stato incredibilmente negativo. A quel punto ho contattato Lorenzo ancora una volta. Ha preso il mio disegno e ha usato la sua magia su di esso. Siamo molto grati per il suo coinvolgimento nei Blodsrit. E ‘un grande uomo e un artista straordinario. Tra l’altro tutti i dipinti ad olio saranno inclusi come sfondi nel libretto.

Ho letto sul vostro sito che avete avuto non pochi problemi con chi ha curato il layout…

Il problema è che viviamo e prosperiamo nell’underground. Ciò significa che il nostro budget è basso e che raramente possiamo permetterci di  pagare qualcuno che faccia qualcosa per noi. Dal momento che non possiamo pagare, non possiamo pretendere che le persone mantengano le scadenze. D’altra parte, tutti coloro coi quali lavoriamo sono coinvolti personalmente nella band e spesso riescono ad avere un’idea di come voglio che si sviluppino le nostre idee. Penso davvero che il risultato finale ci ripaghi di tutti i ritardi e i problemi. In questo momento stiamo cercando di apportare alcune modifiche finali al layout per  “accontentare” la stampante. Questa situazione è andata avanti per un po’ di tempo ed è stata indescrivibilmente faticosa.

Vi ho sempre ritenuto uno dei gruppi più sottovalutati in ambito black metal. Raramente ho visto qualcuno tributarvi gli onori che meritate, almeno qui da noi in Italia. E’ qualcosa che riscontrate un po’ dappertutto o comunque è un aspetto del vostro lavoro del quale non vi curate?

Penso che la ragione principale della nostra esistenza anonima sia la nostra totale mancanza di interesse nell’ essere riconosciuti o diventare famosi. Nessuno di noi è una persona socievole. A nessuno di noi piace essere una rockstar, e non abbiamo certamente mai fatto niente per raggiungere un pubblico più vasto. I Blodsrit  non sono infastiditi dal fatto che non avranno attenzione maggiore. Si può dire che proveniamo dal sottosuolo e che resteremo lì fino a che non cesseremo di esistere. Un altro motivo potrebbe essere che non siamo ritenuti abbastanza bravi, o interessanti, o che siamo in cattiva sintonia con la comunità black metal. Ma credo che la prima spiegazione sia più corretta.

Intendete supportare l’Uscita di Diktal Delibery con un tour?Avremo l’occasione di vedervi anche qui da noi in Italia?

Ne abbiamo parlato e abbiamo intenzione di fare un paio di concerti. Ma penso sia impossibile per noi affrontare un grande tour. Se riusciremo ad organizzare il tutto sicuramente verremo in Italia. I ragazzi che suonano con noi come session sono occupati col loro gruppo Zombiefied al momento. Questo può essere un problema per noi quando si tratta di mettere insieme uno spettacolo dal vivo.

Qual è il messaggio che volete arrivi agli ascoltatori attraverso la vostra musica?

Rabbia, ispirazione, energia e rivolta contro la cultura, la religione e ogni istituzione che cerca di dirci cosa pensare o il modo di percepire il noi stessi come esseri umani. Accettare la morte, il fatto che la nostra esistenza non abbia  nessun significato reale e che la vita diventi qualcosa di vostra proprietà. Così facendo, coloro i quali cercheranno di spaventarvi o minacceranno di farvi seguire percorsi prestabiliti, perderanno ogni autorità.

Dopo una forte esplosione a livello commerciale alla fine degli anni 90, il black metal sta lentamente tornado ad essere un fenomeno puramente underground. Pensate che tutto ciò sia un bene oppure no?

E’ una buona cosa. Nulla  di ispirato è mai provenuto dal potere del denaro, che commercialmente cerca di sfruttare qualsiasi cosa  solo nell’ ottica delle vendite, trasformando tutto in merda senza senso.

Cosa significa per voi suonare questo genere musicale? E’ solo musica o rappresenta anche qualcosa di più a livello spirituale?

E’ solo spirituale. Quando è fatta al meglio penso sia l’esperienza più trascendentale che una persona possa avere.

Grazie per il tuo tempo. Concludi pure l’intervista come vuoi!

Grazie a voi.