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[Live Report] Within Temptation Tour Teatrale @ Muziekgebouw – Eindhoven

Live Report by Stefano Liuzzi
Pics by Eddy Jolen 

Quarto tour teatrale in 10 anni per i Within Temptation, 23 date tra fine febbraio e fine aprile, sold out praticamente in prevendita, complici le poche date olandesi del 2014 per il supporto di Hydra. Come da tradizione Robert Westerholt e i WT propongono uno show abbastanza diverso da quello “classico ” tipicamente promozionale o da festival; i primi due tour risalgono all’era “Heart of Everything”, dove c’era un equilibrio parte acustica con quartetto d’archi vs set elettrico, mentre il “Sanctuary Tour” del 2012 veniva dopo “The Unforgiving”, e in quel caso proposero una prima parte con brani assenti da molti anni nelle scalette, abbinati a numerose -splendide -b-sides e una seconda parte dello show con un classico Best Of, sicuramente , tranne per i fans di vecchissima data, quello “perfetto ” mai avuto finora. 
In questo 2015 la scelta artistica è stata diversa, con l’eccezione di “Sinead”, “Forgiven” e “Last Dance” in acustico, la scaletta si presenta ad un primo impatto quasi totalmente elettrica, con illustri ripescaggi e arrangiamenti profondamente rinnovati: tutti i brani sono stati alleggeriti e/o scarnificati, pur mantenendo una certa natura strumentale. 

Ma arriviamo allo show. Dopo aver visto la prima data ad Almere dalla decima fila, stavolta abbiamo una prima fila al Muziekgebouw di Eindhoven, teatro rifugio per i Within Temptation, l’equivalente di S.Siro per un Vasco o un Ligabue sold out 5 mesi prima dello show, imponente scenografia stile Hydra tour con schermo HD dietro batteria e tastiere, con l’aggiunta di una rete simil zanzariera davanti alla pedanetta per le proiezioni 3D.

Puntuali alle 21:15 si spengono le luci, l’intro è affidata a una voce narrante con in sottofondo una “Stairway To The Skies” versione puramente orchestrale; chiariamo subito, oltre ai Within Temptation, a suonare sul palco abbiamo una violinista e un violoncellista posizionati sulla pedanetta in alto, ma l’effetto ricercato è proprio quello: dare l’illusione di trovarsi davanti ad un’orchestra e un coro. A poco a poco sia le proiezioni sulla ” zanzariera” che sullo schermo mostrano magicamente un’intera orchestra e i musicisti salgono sul palco, con un’apertura sulle note di “The Cross” ridotta all’osso, ancora più grezza rispetto ai tour teatrali HOE era.

Pic by Eddy Jolen

Sharon entra in scena con un appariscente copricapo stile Hydra/Medusa, vestito “streghetta” usato nel 2008, le percussioni lasciano il passo nel finale all’ingresso delle chitarre di Ruud e Stephan. “Hand Of Sorrow” è uno dei brani preferiti dai fans e scatena il putiferio, e, come nei tour passati, c’è una faida tra chi voleva stare in piedi sotto il palco e chi voleva stare a guardarsi lo show seduto in poltroncina. Inutile sottolineare che una cinquantina di fan (a maggioranza italiani) si accalcano come se fosse un concerto tradizionale, venendo prontamente rimproverati da Sharon “ci sono dei bambini nelle prime file che non vedono. Dai, non state in piedi dal secondo pezzo”.

A seguire arriva una “Shot in The Dark” ribaltata, privata della tastiera versione CD, che parte con percussioni e arriva subito alle chitarre, piu heavy rispetto al passato. Sharon inizia a spostarsi lungo tutto il palco. E’ la quarta data di fila questa settimana ma l’ormai 40enne tiene il palco come nessuna, si agita e muove il vestito attentando alle coronarie delle prime file.

“And We Run” a seguire? Ma anche no. Per “Heart of Everything” nuovamente tutti sotto il palco mentre le proiezioni e i giochi di luce proseguono sugli schermi, per “Towards The End” (apertura dei tour 2008 e 2010 ndr) lo staff del teatro cerca di far stare tutti ai propri posti ma l’idillio dura poco: “Jillian” è un classicone da “The Silent Force”, forse più amato dei singoli “Angels” e “Memories”, fortunatamente escluse nelle scalette 2015, insieme a “What Have You Done?” (deo gratias).

I Within Temptation hanno provato a filmare il tour 2008, ma essendoci delle proiezioni non si possono utilizzare tante luci bianche sui musicisti, fondamentali per registrare adeguatamente un DVD. Ora con uno schermo HD e delle luci meglio studiate, l’effetto Anneke Van Giersbergen in versione 3D a duettare su “Somewhere”, tutto è molto più realistico (  Anneke era fisicamente in sala ad Eindhoven invitata dai Within Temptation ndr). In quest’ occasione Sharon va addirittura a tempo con l’ologramma, le cascate di luci sulla zanzariera creano un effetto fantastico che mi ero gustato meglio da lontano ad Almere che non dalla prima fila di Eindhoven. Si arriva in chiusura di prima parte e non c’è staff che tenga, su “Mother Earth” salgono sui seggiolini pure i bambini e trascinano pure le zie che li accompagnano.
 

Pausa birra di 20 minuti e gia sull’intro del “Sanctuary Tour” (altro riciclone dei tour precedenti ndr) una quarantina di persone sono già accalcate davanti a Sharon e nelle prime due file, veniamo rimessi a sedere per “Last Dance”. I Within Temptation segnalano come Eindhoven sia la data più rumorosa /chiassosa/entusiasta/casinista del tour e dopo qualche minuto Sharon inizia a ringraziare tutti i fans in arrivo dall’estero, “a lot of italian people”, che cosa avrà voluto dire? In effetti quasi 70 biglietti su 900 dei totali per questa data sono stati venduti in Italia e tanti altri hanno recuperato biglietti all’ultimo, per cui non sarà nel 2015 ma nel 2016 per il 20ennale i WT DEVONO tornare in Italia.

Ovviamente su “Paradise” e “The Truth Beneath The Rose” siamo tutti in piedi mentre Sharon continua ad alternare vestiti neri lunghi/ corti per poi passare al bianco, ma si trattano di abbinamenti già visti nel recente passato. Su “Forgiven” si torna seduti, splendide proiezioni, ma la quarta data di fila si fa sentire: Sharon non propriamente in palla, come anche sulla seguente “Stand My Ground”, abbastanza sfiatata, la voce è andata ma resta il mestiere. Sulla tripletta a seguire, “Iron”, “Covered by Roses” e “Ice Queen” lo staff del teatro alza bandiera bianca “ci arrendiamo, avete vinto, restate in piedi”. “Iron” ha uno stranissimo intro, molto orchestrale con una chitarrina stile The Edge anni 90, bah. “Covered By Roses”, oltre che per il consueto inizio col bicchiere di vino in mano, si segnala per la consegna delle rose da parte della prima fila e anche per essere uno dei salvataggi in corner meglio riusciti da “Hydra”, la versione CD non è entusiasmante, la ritmica Mike + Jeroen dal vivo è molto più carica e salva la canzone.

“Ice Queen” è il classico dei classici, tutti in piedi per 3 minuti, bis affidati a una “Sinead” acustica,molto sensata che dà maggiormante valore al testo invece che alla musica truzzmetal stile Amaranthe della versione 2011, una sensazione simile alla “We Are The Others” rock version VS ballad version dei Delain.

Chiusura affidata a una versione molto orchestrale di “Stairway to the Skies”, non un grande scelta per chiudere i concerti, ma ci può stare dopo quasi 100 minuti di show. In conclusione, l’impegno dei Within Temptation per questo tour si è concentrato essenzialmente sulla produzione, sullo show sui visuals e sui nuovi arrangiamenti di molti pezzi. 
Sul versante nuovi vestiti da parte di Sharon, poca roba. Ha svuotato gli armadi e ha fatto le nozze coi fichi secchi anche sul versante scalette; si, finalmente si sono sbarazzati di alcuni classici strasuonati, hanno tolto molti brani di Hydra e aggiunto da HOE, ma manca la ciliegina sulla torta, la “Caged” acustica del tour 2008, la “Restless” e “Say My Name” del 2012. Hanno anche riciclato momenti cardine dei precedenti tour come gli intro.

Insomma, uno show pensato per chi magari non ha mai visto i Within Temptation a teatro o li conosce solo per The Unforgiving e Hydra. Gli ultrà che magari si son visti 20-25 show teatrali in passato escono, non dico a bocca sciutta o delusi, ma col pensiero ” bello..quasi perfetto…ma “.

Dopo uno sguardo al merchandise e una birra dentro il teatro raggiungiamo l’uscita. Ruud e Jeroen sono già andati alla stazione, Sharon esce dopo un’ora e mezza “pochi minuti, 2 foto stasera”. E  dopo 40 minuti è ancora lì a far foto e fimare CD ai fans in arrivo davvero da mezzo mondo:gli immancabili francesi, inglesi, americani, sudafricani, dalla Russia, Turchia. Ma italians do it better: foto di gruppo con bandiera e si va a dormire, dopo un’altra birra.