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Live Report Helloween – Pumpkins United @ Forum Assago, Milano

Non credo ci siano molte cose da dire, quello di questa sera per tantissimi era IL CONCERTO in assoluto, l’evento da non perdere, chiaccherato ed aspettato per tantissimi anni. A distanza di molto tempo, quello che era il sogno di tantissimi si è finalmente concretizzato in un sabato di Novembre targato 2017, a trent’anni dall’uscita di uno degli album che hanno indubbiamente fatto la storia dell’heavy Metal e lasciato un solco profondo nella musica che tutti noi amiamo,” Keeper of The Seven Keys”.

E’ indubbio che stasera le attese sono a mille, ma c’è anche una sottile consapevolezza che non si verrà delusi. Poco importano le sterili polemiche su come è avvenuta la reunion, su i se e i ma che lasciano solo il tempo che trovano. Stasera c’è la storia, stasera c’è la musica con cui molti di noi sono cresciuti e sono diventati orgogliosamente metallari, stasera sullo stesso palco ci sono artisti che amiamo, e che se anche hanno intrapreso strade differenti, sono rimasti sempre nel nostro cuore. Stasera sono tutti sullo stesso palco per ripercorrere quella che è stata la loro e la nostra storia, per emozionarci e farci toccare con mano, e sentire col cuore quelle emozioni che provavamo anni fa, e ancora oggi ci fanno sussultare, sotto una grande zucca dagli occhi ammiccanti, che tanto significa per tutti i presenti con magliette nere, e tanta voglia di divertirsi e cantare a squarciagola.

Doveva essere l’Alcatraz, ma per fortuna è stato un Mediolanum Forum davvero gremito, la location di questa così tanto attesa reunion, un forum davvero pieno di metallari di ogni età.
Un grande telo nero copre il palco, sino a scendere di colpo, con le luci spente e le note di “Let me Entertain You” di Robbie Williams a fare da intro. La scenografia è bellissima, un mega maxischermo si erge dietro l’imponente batteria di Daniel, e una pedana allunga il palco sino a circa un quarto del parterre, per permettere ai vari protagonisti di essere ancora più vicini al proprio pubblico. Si parte col botto, con “Helloween”, ed è un’emozione indescrivibile vederli lì e tutti insieme. Michael Kiske e Andi Deris si alternano nelle parti vocali, mentre le tre chitarre di Weikath, Sascha e soprattutto dell’osannato Kai Hansen danno una carica incredibile per un pezzo che ormai è una icona identificativa della band. Brividi e pelle d’oca, e il pensiero che potrebbe già bastare solo questa canzone per dire che valeva la pena essere qui, ora in questo istante. Il boato successivo accoglie “Dr Stein”, che tutto il pubblico canta a squarciagola. La scaletta è davvero ben equilibrata, decisamente varia e tocca praticamente tutta la discografia delle zucche di Amburgo. la scenografia è davvero coinvolgente e dietro il maxi schermo si alternano le immagini collegate agli album passati. Le canzoni sono spesso introdotte da divertenti siparietti proiettati sullo schermo, dove due mascotte Seth e Doc si cimentano in improbabili e curiose rappresentazioni delle song degli Helloween. Si toccano così gli album più recenti targati Deris (if i Could Fly, Are you Metal, Waiting for the thunder), con vere e proprie chicche del passato (I’m Alive, A little time). Spesso Deris e Kiske duettano e l’intrecciarsi delle voci funziona davvero, c’è un’atmosfera bellissima tra tutti i componenti della band, che interagiscono con loro non solamente per dovere, e sembra davvero una rinnovata riunione personale ancor prima che artistica. Il tutto si percepisce e funziona davvero, di sicuro questo è uno degli aspetti che ci ha maggiormente colpito di più, non solo poterli rivedere tutti insieme, ma poterli rivedere insieme in questo modo, con questo entusiasmo, questa energia, questa amalgama a livello di feeling oltre che strettamente musicale. Quando Kiske abbraccia Kai e Weikath durante gli assoli, quando insieme con Andi duettano nelle ballad da pelle d’oca “Forever and One” e “A tale that wasn’t right ” c’è davvero qualcosa di più, oltre la musica, oltre le emozioni. Si chiama rivivere la storia e la grandezza di ciò che è stato, e che oggi riviviamo con un brivido ad ogni nota. Come i brividi vengono durante l’assolo condiviso alla batteria fra Dani e il Ingo, rimasto sempre nei cuori di tutti, e fatto rivivere attraverso bellissime immagini di repertorio. Davvero un grande omaggio degno di una grande band per un suo grandissimo membro, che di sicuro da lassù avrà apprezzato tantissimo.

E allora il forum impazzisce ed continua ad essere sempre più conquistato ..”I Can”..”Why”..”Soul Survivor”, “How Many tears”, gemme regalate ad un pubblico visibilmente conquistato. E che dire del medley di tutta potenza di Kai Hansen? Assolutamente immenso. Sinceramente tre ore volate letteralmente via, fino alla prevedibile e spettacolare conclusione.

“Eagle fly free” travolge gli animi e le corde vocali di ogni singolo spettatore, mentre viene da rimanere a bocca aperta ascoltando una fantastica versione di “Keeper of the Seven Keys” da lasciare semplicemente senza parole, per tutto ciò che rappresenta e che abbiamo la fortuna di vivere in questo istante. “Future World” e ovviamente “I Want Out” in un tripudio di musica, gioia allegria coinvolgimento, chiudono un concerto assolutamente fantastico, mentre svariati palloni colorati a forma di zucca danzano sopra i presenti e una pioggia di coriandoli porta a conclusione un evento a dir poco unico.

Che dire di altro, oltre al fatto che ancora ci si emoziona raccontando ciò che si ha vissuto? Le aspettative erano davvero altre, ma per tanti motivi si è andati oltre. Le facce di chi lascia il forum a fine concerto parlano da sole, tutti hanno la consapevolezza di aver vissuto qualcosa di unico e veramente speciale, e non credo sarà difficile pensare che per molti, me compreso, questo è stato sicuramente uno dei più bei concerti mai visti. Resta solo un piccolo dubbio, che si insinua nella mente mentre si torna a casa….sarà stata un’esperienza unica ed irripetibile, oppure, chissà, potrà esserci un seguito a questa formazione, e a un tour di questo tipo?? Una piccola speranza rimane, ma ad ogni modo, stasera bisognava esserci, perchè sarebbe stato impossibile perdersi tutto questo.