Loading

DEATH KARMA – A Life Not Worth Living

La Iron Bonehead Productions si conferma talent scout oculata, in un anno in cui ha lanciato sul mercato molti demo, ep e full-lenght di gruppi esordienti. I cechi Death Karma sono affini al filone occulto, scontroso e a suo modo raffinato e ricercato che l’etichetta tedesca promulga con successo da anni. Questo ep, quattro tracce per meno di venti minuti di musica, fissa alcuni punti focali nello stile del duo, felicemente e non difficilmente etichettabile come black metal, sfigurato in parte da concessioni thrash e death, del quale i Nostri sanno dare una rilettura sufficientemente brillante per non cascare grossolanamente in cliché e luoghi comuni.

Tom Coroner e Infernal Vlad hanno nel sangue il thrash sferzante e ruvido dell’ala estrema del genere, quella non di rado confondibile col primo black e il proto-death, che si ripercuote nelle sventagliate annichilenti che costituiscono la pietra angolare dei brani in scaletta. Il riffing veleggia astioso nella bestialità disumana del black svedese, grondando sonorità lo-fi che non si sbilanciano verso il caos indistinto e mantengono quel minimo di nitidezza necessaria a fare davvero male. L’abbassamento verso il triviale, corroborato da un sample di chiara origine pornografica all’inizio della seconda traccia “G G. Funeral”, è controbilanciato da una sibillina propensione alla melodia macabra, riscontrabile in tessiture armoniche sommerse dalla rumorosità delle ritmiche, che arrivano alle nostre orecchie come un sinistro sottofondo. Le intrusioni di tastiera viaggiano anch’esse sottotraccia, tocchi poco invadenti nella forma ma pesanti nella sostanza, che vanno di fatto a impreziosire un’opera che se fosse troppo annegata nel lerciume perderebbe parte del suo fascino. I Death Karma coltivano una musica ambivalente, intransigente e malefica, sadica nel perseguire una carnalità malata sulla scia dei Marduk, che però lascia intravedere nelle soluzioni melodiche apparentemente in secondo piano il buongusto per l’estremo in forma anomala. Le voci mefistofeliche interpretate con pathos da Infernal Vlad non si limitano ad aggiungere combustile alla macchina dell’odio, ma interpretano in diverse tonalità di nero i testi crudeli a corredo della musica. Rispetto ai più visionari compagni di etichetta Bölzer manca un pizzico di sregolatezza, ma già fin d’ora i Death Karma rappresentano un nome da segnare sull’agenda per chi setaccia l’underground in cerca delle new sensation migliori.

 

  • 7/10

  • DEATH KARMA - A Life Not Worth Living

  • Tracklist
    1.A Dead Oracle  
    2.G. G. Funeral  
    3.Dark Omens  
    4.DeathKaos

  • Lineup
    Tom Coroner - batteria
    Infernal Vlad - voce, chitarra, basso