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SIX DAYS OF MAY – Lymph

Six Days of May sono un gruppo italiano proveniente da Milano e “Lymph” è il loro primo LP uscito a Giugno di questo anno per la casa discografica WormHole Death.

Il quintetto milanese si inserisce pienamente nelle moderne frange post Hardcore che negli ultimi anni hanno soprattutto caratterizzato il panorama musicale degli USA, fortemente influenzato da sonorità melodiche, facilmente riconducibili al Metalcore dove si intrecciano continuamente voci pulite, il growl e solo a tratti lo Scream; è anche amplio il ricorso a intermezzi e passaggi elettronici e alla sempre più influente Dubstep ( un esempio di questo: “Get Your Fucking Hands Off Me“, dove i drop rispondono alle chitarre, in un gioco di sonorità molto interessante).

Il sound proposto gioca molto sui continui contrasti tra sonorità aggressive e coinvolgeti da una parte e dall’altra parte,passaggi più melodici e “sentiti”, tanto al livello strumento, tanto a livello vocale, sebbene su questo secondo piano, il livello è canonico.

Tante sono le influenze e i paragoni che possono venire in mente sentendo questo album: “The Morning You Collapsed” è un pezzo facilmente riconducibile al Deathcore dei Bring me the Horizon di “Suicide Season”, sebbene la dolcezza delle melodia dei Six Days of May collimi molto bene con la durezza della traccia, “Chasing Monsters” è un pezzo dove le chitarre, ma soprattutto gli echi delle tastiere ricordano invece l’ultimo lavoro del gruppo sopra citato. Questi sono solo due esempi che facilmente vengono in mente, ma i paragoni a altre band è palese (come ad esempio gli Atreyu o, appunto. altri gruppi di quel determinato panorama musicale evidenziato nell’introduzione di questa recensione)

Nonostante questo, i Six Days of May mettono sicuramente del loro nei pezzi prodotti, con una costante voglia di sperimentare, provando a creare diversità in un genere musicale abbastanza di per sé asettico e statico: “Get Your Fucking Hands Off Me” è un pezzo geniale, ad esempio, non solo per l’jnserimento intelligente e studiato della dubstep visto prima, ma per il crossover con una terza voce. “A.N.I.A” è un pezzo molo sentito, sfruttato poco e relegato solo a intermezzo che avrebbe meritato una migliore elaborazione, che strizza l’occhio a l’industrial con synth e drum machine. Per “Mechanical Cage stessa storia.

Six Days of May sono sicuramente un gruppo che in sede live, per la capacità di coinvolgere e il carisma, non lascia delusi.

“Lymph” però se da una parte è un ottimo punto di partenza sul quale costruire il proprio futuro, dall’altra è un lavoro nell’insieme discreto e acerbo;i contrasti fra durezza e melodia funzionano bene per il maggior numero delle tracce, sebbene il lascito di un senso di ridondanza; la band inoltre avrebbe dovuto lavorare di più su quegli elementi che danno atipicità al sound,anche con minor riferimento a gruppi terzi e un minore numero di tracce, visto un non indifferente quantità di composizioni troppo simili fra di loro.

Sicuramente il prossimo lavoro ci aiuterà a capire quali sono le reali aspirazioni della band. 

  • 6,5/10

  • SIX DAYS OF MAY - Lymph

  • Tracklist

    01. Take a look at the ocean

    02. Walk of a failure

    03. Spring Break

    04. The morning you collapsed

    05. A.N.I.A.

    06. Chasing monsters

    07. Get your fucking hands off me

    08. All you can hate

    09. Bullet as a pledge

    10. Mechanical cage

    11. Naked Lies

    12. Stubborn


  • Lineup

    Giacomo Cherubini - Vocals

    Marco Grimaldi - Guitar

    Rashid Mahdavi - Guitar

    Federico Zanetti - Bass

    Giulio Longfils – Drums