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CROBOT – Something Supernatural

I Crobot si presentano come una di quelle Hard Rock band americane che sembrano catapultate ai giorni nostri direttamente dagli anni ’70 e potete star certi che se questo loro “Something Supernatural” fosse targato 1974, ora saremmo qui a parlare della leggendaria band di Pottsville, Pennsylvania.
Invece siamo nel 2014 e vale la pena non lasciarsi sfuggire nel marasma delle uscite discografiche, un vero e proprio gioiellino di hard rock classico e senza fronzoli, pieno di eneregia e di ritmo. Dopo un EP omonimo e una valanga di concerti in giro per gli USA, ben presto si costruiscono una solida fama di live band trascinante ed efficace per proposta musicale e look, suscitando l’interesse della Wind-up Records, etichetta per cui firmano nel 2013.
Si definiscono “Dirty. Groove. Rock.” e hanno ragione, sono decisamente fuori dagli schemi, maledettamente groove e senza ombra di dubbio, rock.

Something Supernatural ” inizia con un pezzo familiare per che chi segue la band su Facebook e Youtube, “Legend of the Spaceborne Killer“, dove i Crobot pagano subito pegno a gruppi come Kyuss e Toadies, senza rinunciare ad una propria grande originalità. La costante sarà per tutto l’album una freschezza compositiva davvero piacevole, come dimostrano pezzi divertenti e pieni di energia come “Nowhere to Hide” e “The Necromancer“, intrisi di stoner rock, con una strizzatina d’occhi ai Wolfmother.

Particolare “La Mano de Lucifer” con un attacco lento, profondo e davvero suggestivo, con un ipnotico giro di basso; “Skull of Geronimo” è forse il pezzo più heavy del lavoro, con cadenza zeppeliniana e ottimi risultati. “Cloud Spiller” tiene alto il ritmo del disco e conferma l’impressione di un lavoro senza fillers, ogni pezzo ha il taglio del singolo e passerebbe senza problemi anche nelle rotazioni radio più commerciali.

Fly on the Wall” e “Night of the Sacrifice” solidificano il sound, sono due pezzi corposi, dal gran carattere, che fanno da ponte tra la parte iniziale dell’album e i tre pezzi di chiusura: il lavoro scivola via piacevole con le più leggere e scanzonate “Chupacabra” e “Wizards“, che non faranno fatica a conquistarvi, per finire con “Queen of the Light“, l’unico momento in cui si tira il fiato e lo si fa in grande stile, con una ballad che esalta le ottime doti vocali di Brandon Yeagley.

Se amate il tipico hard rock americano, stoner oriented, qui troverete un album che vale davvero la pena ascoltare, in attesa di vedere anche sui palchi europei questo gruppo che promette scintille.

  • 8/10

  • CROBOT - Something Supernatural

  • Tracklist

    01. Legend of the Spaceborne Killer
    02. Nowhere to Hide
    03. The Necromancer
    04. La Mano de Lucifer
    05. Skull of Geronimo
    06. Cloud Spiller
    07. Fly on the Wall
    08. Night of the Sacrifice
    09. Chupacabra
    10. Wizards
    11. Queen of the Light


  • Lineup

    Brandon Yeagley - Vocals, Harp
    Bishop - Guitar, Vocals
    Jake Figueroa - Bass
    Paul Figueroa - Percussion