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WORK OF ART – Framework

Aspettavo con ansia il ritorno degli svedesi Work of Art, autori di quello che oggi come oggi è uno dei migliori AOR che si possano trovare in circolazione. Dopo due vere e proprie perle come “Artwork” (2008) e “In Progress” (2011), questo raffinatissimo trio ritorna con “Framework” e la sensazione è che la passione con cui questi musicisti suonano la loro musica e la gioia con cui la propongono aumentino di anno in anno. Si ripercorrono le orme dei grandissimi del genere come Toto, Journey e Giant, ma lo stile che i Work of Art hanno creato risulta davvero unico, complice l’ispirazione costante ed altissima di Robert Säll, il cui zampino compare anche nel progetto W.E.T. con Jeff Scott Soto, in molti pezzi dei Place Vendome e con Bobby Kimball.

Si tratta di un album squisitamente adult oriented rock, immediato, irresistibile, pieno d’amore, così come deve essere il buon AOR; cori e tastiere sono sempre in primo piano, ma suonano vicini al pomp-rock dei Magnum e non è semplice avvicinarsi a questo gruppo senza risultare pacchiani, lezione che i Work of Art sembrano aver imparato benissimo.

Il disco si apre con “Time To Let Go“, una canzone leggera e veloce che scivola via come se non vedesse l’ora di farvi sentire anche tutto il resto; la più incisiva “How Will I Know?” è un pezzo tipicamente AOR, bella e coinvolgente, che innalza subito il livello dell’album. L”eccellente “Shout ‘Till You Wake Up” ha un ritornello incredibilmente catchy, inizia a sembrare l’album che personalmente avrei voluto sentire dai Place Vendome, ma qui ci sono i Work of Art e non ce li fanno certo rimpiangere. Tecnica, raffinatezza, eleganza, a questo lavoro non manca nulla, come in “Can’t Let Go” dolce e ariosa o “How Do You Sleep At Night?“, che non potrete più smettere di cantare dopo un solo ascolto. Robert Säll ci regala un’ottima prova da compositore ed esecutore, confermandosi artista completo e di buon gusto, basterebbe ascoltare la sola “Over The Line” per convincersene, una canzone piena di gioia e di brio.

The Machine” oltre che pezzo convincente e armonioso, è anche una prova eccellente del bravissimo Lars Säfsund, interprete brillante di tutte le canzoni che compongono questo gioiellino. “Hold On To Love” è il pezzo che mettereste di sottofondo per la vostra serata romantica, catapultandovi improvvisamente negli anni ’80 più cotonati, quelli che profumano di Europe.
Il dolce sospiro di “Natalie” è impreziosito da uno splendido assolo dell’inesauribile Säll, mentre “The Turning Point” e “My Waking Dream” confermano che quest’album si ascolta senza fatica, perchè la tecnica indiscutibile dei musicisti si amalgama sempre perfettamente alla leggerezza del contesto.

Framework” dovete ascoltarlo tutto d’un fiato, lasciandovi trascinare dalle sue melodie; se siete già fans del gruppo, non rimarrete delusi, se non li avete mai ascoltati, dovete assicurarvi di gradire l’AOR radiofonico tipico di qualche decennio fa, perchè qui ci troviamo di fronte ad un prodotto quasi perfetto nel suo genere, immune da contaminazioni di metalli pesanti.

  • 9/10

  • WORK OF ART - Framework

  • Tracklist

    01. Time To Let Go
    02. How Will I Know?
    03. Shout 'Till You Wake Up
    04. Can't Let Go
    05. How Do You Sleep At Night?
    06. Over The Line
    07. The Machine
    08. Hold On To Love
    09. Natalie
    10. The Turning Point
    11. My Waking Dream


  • Lineup

    Lars Säfsund - Voce
    Robert Säll - Chitarra, tastiere
    Herman Furin - Batteria


  • GenereAOR - Hard rock - Melodic Rock
  • Anno2014
  • Casa discograficaFrontiers Records
  • Websitehttp://www.woa.se