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WHITE EMPRESS – Rise Of The Empress

Una notevole ventata di novità proviene dalla mente dell’ispirato Paul Allender, ex chitarrista e membro fondatore dei CRADLE OF FILTH, che si butta nel nuovo progetto White Empress, coinvolgendo la cantante Mary Zimmer (LUNA MORTIS), Will Graney (DAMNATION ANGELS), Chela Harper (COAL CHAMBER), Jeremy Kohnmann (THE AWAKENING) e Zac Morris (UGLY KID JOE). “Rise of the Empress”, debut album del supergruppo, vedrà la luce il 29 settembre ma è stato preceduto da un EP e dal video promozionale di “Darkness encroaching”, che hanno creato grande curiosità e molta aspettativa.
La produzione è affidata ad una vecchia conoscenza di Allender, Kit Woolven (THIN LIZZY, CRADLE OF FILTH), che sembra assecondare anche in fase mix il desiderio del gruppo di ripescare suoni più rozzi e cupi, in una riscoperta delle loro radici più heavy.
Il risultato suona decisamente bene, probabilmente non deluderà i fans di lunga data di Allender perchè aleggia sempre lo spirito dei Cradle, ma con una buona dose di aggressività e velocità che piacerà anche a chi non tollera più del dovuto cori e atmosfere black symphonic. Aggiungete una cantante versatile come Mary Zimmer, capace di proporre una buona commistione di clean voice e growl, affiancata dalle contaminazioni più moderne di una Chela Rea Harper, la cui stravaganza emerge nel sound della band più di quanto ci si potesse aspettare, e avrete un buon motivo per dedicare almeno un ascolto a questo lavoro.

Il disco si apre con la title-track “Rise Of The Empress“, pezzo che ha l’aria da singolo e che sottolinea immediatamente come gli ingrendienti di quest’album siano potenza, velocità ed epicità; le influenze sono molte e si vede in maniera chiara la volontà di sperimentare e di provare soluzioni nuove, c’è molta energia e aldilà dei gusti personali, si sente che dietro ai White Empress ci sono dei musicisti che si divertono e che per primi credono in ciò che propongono.

The Congregation” alza il tiro: lo strato black rimane costantemente presente, ma qui si affacciano anche suoni di heavy metal tradizionale che rendono la canzone molto corposa e cadenzata, con dei bei cori di grande impatto. “A Prisoner Unleashed” è più pesante, molto ben orchestrata ma senza risultare per questo patinata ed ampollosa; “Darkness Encroaching” è il pezzo già sentito grazie al video che circola in rete già dall’estate, piacerà ai fans più estremi per la sua velocità killer, specialmente nella parte centrale e nel roboante finale. “Svenss Tower” risulta molto oscura, riemerge il passato black di Allender, ma il suono è sempre molto grezzo e molto veloce, un connubio a cui bisogna esercitare l’orecchio e che potrebbe risultare ostico ad un primo ascolto.

Con “Erased And Rewritten” ci troviamo davanti ad un pezzo praticamente thrash, con incursioni addirittura nel punk, forte di cantato molto ruvido, per un’ottima prova di Mary Zimmer; colpisce l’attacco pesantissimo della particolarissima “The Ecstatic And The Sorrow“, ritmo smorzato dal cantato pulito ma ripresa velocissima in growl, davvero molto interessante questo pezzo sincopato e ben risucito, che ricorda quasi gli Arch Enemy. Dopo un’opaca “Dethroned” l’atmosfera si riscalda con la buona “Obsession With The Empress” per poi avviarsi alla conclusione con quello che suona come il pezzo migliore dell’intero disco, “Ours To Burn“: potente, contaminato di electro-dark, evocativo nelle sue numerose sfumature. Ci troviamo tra le mani un album che sicuramente desta attenzione, probabilmente ha bisogno di qualche ascolto in più per essere digerito, ma nel complesso è sicuramente una delle più originali uscite dell’anno in corso.

  • 7,5/10

  • WHITE EMPRESS - Rise Of The Empress

  • Tracklist

    01. Rise Of The Empress
    02. The Congregation
    03. A Prisoner Unleashed
    04. Darkness Encroaching
    05. Svenss Tower
    06. Erased And Rewritten
    07. The Ecstatic And The Sorrow
    08. Dethroned
    09. Obsession With The Empress
    10. Ours To Burn

    Bonus tracks
    11. Exile (The Empress Returns)
    12. Fall of the Old Guard


  • Lineup

    Mary Zimmer - Vocals
    Paul Allender - Guitars
    D. J. Gunnarson - Guitars
    Will Graney - Keyboards
    Chela Phea Harper - Bass
    Zac Morris - Drums