Esistono band ‘minori’ ma dalla grandissima storia…certi act non vengono annoverati tra I grandi nomi, non sono I primi a essere citati quando si parla di un genere in particolare ne tanto meno attirano orde di fans al proprio cospetto; ma sono genuini, onesti, focalizzati sui propri progetti e non guardano in faccia a nessuno. Essere vittima dell’idea di un progetto più ‘commerciale’ è molto facile, ma al cuore non si comanda e a quasi sempre ciò che appaga differisce da ciò che ‘paga’.
I Madball fan parte del calderone hardcore da sempre…reo di non essersi mai svenduto ne di passi falsi particolari, l’act newyorkese ha attraversato quasi due decadi tra alti e bassi, rimanendo fedele al proprio credo. Incazzati e feroci, la band di Freddy Cricien arriva nel 2014 a pubblicare un disco che già dal titolo ha un chè di evocativo “Hardcore Lives”. Ed in effetti la formula sonora è come sempre molto elementare: grandi ritmiche su tempi a tratti punkeggianti e a tratti groovanti coaudiuvati da una voce nervosa e iratica che non lascia scampo a nessuno.
La differenza la fa la produzione…avere alle spalle una grande etichetta come la Nuclear Blast permette al quartetto di usufruire di mezzi consistenti per il proprio muro di suono: meticolosa ricerca dei suoni (è vero che è hardcore, ma lo si può fare con intelligenza), lavoro certosino in consolle per estrarre un mixing bilanciato e un mastering assassino e una prova di gruppo davvero invidiabile ai rispettivi strumenti, tratto che delinea la differenza tra professionisti e semplici hobbisty.
Quindici canzoni dallo zoccolo duro e dall’animata protesta…la titletrack, “DNA”, “True School” e “My Armor” sono delle mazzate sonore non indifferenti, apprezzabili per strutture e per la corta durata. “The Balance”, “Doc Marten Stomp” e “Nothing To Me” accarezzano una leggera vena melodica, subito estinta da “Born Strong”, “Mi Palabra” e “NBNC” che in termini di tiro non sono secondi a nessuno.
Disco apprezzabile anche da parte di chi non mastica hardcore tutti i giorni…”Hardcore Lives” trasuda esperienza e voglia di rimettersi in gioco in ogni secondo di musica, per cui un ascolto è quasi obbligatorio.