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SCAR SYMMETRY – The Singularity (Phase I – Neohumanity)

Gli Scar Symmetry sono una di quelle band che non è facile etichettare, ma la definizione che forse più gli si addice, per loro stessa ammissione, è Prog Melodic Death Metal, termine questo adottato per una grande varietà di gruppi, e del quale si è forse abusato, ma che sicuramente ben si adatta ai lavori dei nostri cinque amici svedesi.

Durante la loro carriera, arrivata al decimo anno di attività, le sonorità degli Scar Symmetry hanno subito un evoluzione, come spesso è giusto che sia. Dopo i primi tre album ( Symmetric In Design-2005, Pitch Black Progress-2006, Holographic Universe-2008 ), realizzati dando risalto al lato death, c’è stato l’allontanamento del singer originale Christian Alvestam, voce particolarmente dotata che gli permetteva di interpretare sia il Growl che il clean dei brani. Per rimpiazzare Alvestam sono stati reclutati Lars Palmqvist e Roberth Karlsson due voci distinte, una per ogni stile. A questo punto la band, complice forse la volontà di rivolgersi ad un mercato più ampio, ha lentamente iniziato un cambio di rotta che ha portato i due seguenti lavori ( Dark Matter Dimensions-2009 e The Unseen Empire-2011 ) a tendere maggiormente verso il lato melodico e a curare maggiormente il contenuto dei testi; in particolare The unseen empire verte sul complotto dei grandi magnati riguardo la globalizzazione. I fans del primo periodo non hanno accolto benissimo questo cambiamento in quanto il suono degli Scar Symmetry si è, a detta loro, indirizzato troppo verso il commerciale voltando le spalle al death più puro. Questo può essere anche vero, ma le leggi del mercato spesso tendono a prevalere e non è sempre detto che ciò vada a discapito della qualità.

Arriviamo così a “The Singularity (Phase I – Neohumanity)“, loro sesto album uscito il 3 ottobre, che si preannuncia come il progetto più ambizioso e rappresenta un ulteriore maturazione della loro musica. “Neohumanity” è il primo capitolo di una trilogia basata sul concept del Transumanesimo, le canzoni raccontano di un futuro non molto lontano nel quale il prossimo salto dell’evoluzione della razza umana avverrà grazie alla cybertecnologia. Tecnicamente è stato svolto un lavoro ineccepibile, e la produzione è stata curata con la massima attenzione. Iniziamo col dire che l’interazione tra Palmqvist e Karlsson, in passato fonte di alcune critiche, qui si dimostra notevolmente maturata; grande lavoro alle chitarre di Per Nilsson, che si occupa anche delle tastiere, e ci accompagna in tutte le tracce con i suoi granitici riff e gli assoli mai banali; solidissima la base ritmica di Kenneth Seil (bass) e Henrik Ohlsson (drums), autore anche dei ricercati testi di tutti i loro album. Diciamo che la caratteristica principale dei nuovi Scar Symmetry è l’ulteriore avvicinamento al lato melodico con l’aumento di inserti prog, chorus tipicamente power e il vasto uso di cori e tastiere che rimandano a sonorità tipiche di molti gruppi dei primi anni 80 come i Rush o i Boston ( non sono impazzito, ascoltare per credere ); tutto questo alternato ad un solido tappeto di chitarre e growl da come risultato un mix che difficilmente vi lascerà indifferenti.

La prima traccia “The Shape of Things to Come” è la classica breve intro, si prosegue con “Neohuman“, lunga (8.43 min) e potente opener che introduce l’ascoltatore all’argomento del concept, si prosegue con “Limits to Infinity” che alterna e sovrappone in modo sorprendente il growl a delle parti tipicamente AOR; “Cryonic Harvest” riesce ad essere potente ed epica con un ritornello che più catchy non si può, “The Spiral Timeshift” è una veloce cavalcata impreziosita da un chorus che non vi lascerà indifferenti; “Children of the Integrated Circuit” è una strumentale di passaggio che ci conduce a “Neuromancers“, un’ altra delle colonne su cui poggia l’album, dopo una intro con un giro quasi ipnotico il brano rivela le molte sfaccettature di cui è composto con parti molto differenti tra loro ma amalgamate alla perfezione; Si chiude alla grande con “Technocalyptic Cybergeddon“, un epico viaggio di oltre 10 minuti che ha il compito di condurci alla fine di questo disco e lasciarci in frenetica attesa del secondo capitolo.

Gli Scar Symmetry mi hanno piacevolmente sorpreso, la direzione intrapresa dalla band potrà forse scontentare qualcuno, ma vista l’alta qualità del prodotto confezionato è indubbio che riusciranno ad attirare a sè l’attenzione di nuovo pubblico, Neohumanity è un album ricco,che necessita di più ascolti per essere apprezzato, ma che saprà ripagare la vostra pazienza con dei tocchi di classe spesso celati al primo passaggio. Questa potrebbe rivelarsi l’occasione per gli Scar Symmetry di emergere e di dimostrare tutto il loro potenziale, cosa che meriterebbero sicuramente.

  • 9/10

  • SCAR SYMMETRY - The Singularity (Phase I

  • Tracklist
    01. The Shape of Things to Come 
    02. Neohuman
    03. Limits to Infinity 
    04. Cryonic Harvest 
    05. The Spiral Timeshift 
    06. Children of the Integrated Circuit 
    07. Neuromancers 
    08. Technocalyptic Cybergeddon 

  • Lineup
    Roberth Karlsson – growl vocals
    Lars Palmqvist – clean vocals
    Per Nilsson – guitars-keyboards
    Kenneth Seil – bass
    Henrik Ohlsson - drums