Negli ultimi quattro anni in casa Evergrey è accaduto di tutto: svariati cambi di line up avevano già portato alla registrazione del precedente “Glorious Collision“; successivamente, ritrovata l’alchimia con i vecchi compagni di squadra, nasce il nuovo disco. Figura immobile e instancabile in questo lasso di tempo è stato il leader Tom Englund, che senza perdersi d’animo, non ha mai perso l’energia e la linfa vitali per portare a termine quello che abbiamo oggi tra le mani.
“Hymns for the Broken” è un puro album targato Evergrey, e decisamente ispirato: come da tradizione, gli svedesi ci hanno abituato a grandi melodie, supportate e sapientemente alternate da parti decisamente più heavy; il tutto tenuto magicamente assieme dalla voce passionale, malinconica e talvolta riflessiva del già citato Englund.
La musica è intensa, piena, corposa. Ottima la sostanza, che potremmo descrivere come un progressive/power metal marcato da forti venature malinconiche e dark, assolutamente godibile e mai cervellotico; altrettanto egregia può dirsi la forma, con un songwriting attento ai dettagli, pieno di diverse sfaccettature ma mai ridondante, e sempre al servizio delle canzoni.
In un certo senso, questo “Hymns for the Broken” può essere considerato il degno successore del già fantastico “Glorious Collision“: è un disco di assoluto valore, che riesce a regalare intense emozioni senza perdere potenza e, perchè no, senza trascurare una discreta dose di eleganza, raffinatezza e poesia. Caldamente consigliato.