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MACHINE HEAD – Bloodstone & Diamonds

Ci sono band che da sempre sanno imparare dalle tendenze…l’evoluzione, la capacità di adattamento a un certo tipo di mercato e la non comune sapienza di carpire insegnamenti dalle mode permettono di far progredire il proprio sound, riuscendo (anche attraverso qualche passo falso) ad essere sempre credibili e mai svalutati.

I Machine Head di mode ne han passate tante in quattro lustri…la capacità di inserire nella propria proposta le ‘mode’ delle varie epoche ha permesso a Robb Flynn e soci di formare un sound granitico difficilmente riscontrabile nell’ambiente thrash. Questo “Bloodstone & Diamonds” prosegue quanto “Unto The Locust” aveva stabilito tre anni fa: un groovy-thrash dalle tinte moderne e cadenzate, fortificato da un guitar work macinante e compresso e da una sezione ritmica che ‘spinge’ senza pietà. Il songwriting abbraccia varie sfaccettature, improntandosi maggiormente su midtempos e sporadiche sfuriate, dove la voce del buon Robb sfoga la propria rabbia e il proprio risentimento senza mezzi termini.

Bloodstone & Diamonds” è un disco completo…le atmosfere sono cupe e pesanti, a tratti opprimenti, coaudiuvate da un range di suoni freddi e puliti oltre misura. Le performance sono mirate al pogo assassino e all’headbanging sfrenato, anche se in certe situazione i ‘caratterini tecnici’ dei quattro statunitensi riescono a relegarsi il giusto spazio…il mastering e il mixing pongono il sound dei Machine Head in pompa magna per tutti i settanta minuti di musica, senza far loro perdere un briciolo di cattiveria.

Se siete persone che amano l’ordinarietà, purtroppo avete scelto il disco sbagliato…già dai violini entranti della anthemica “Now We Die” si capisce che la band se ne frega egoisticamente dei clichè: più di sette minuti di groove metal puro e tirato. “Killers & Kings” e “Ghosts Will Haunt My Bones” proseguono inarrestabili verso il vero succo del disco, ovvero “Night Of The Long Knives”, “Sail Into The Black”, “Eyes Of The Dead” e “Beneath The Silt”, caratterizzato da un songwriting molto vario e completo e un apice interpretativo che non si riscontrava da tempo. Da “In Comes The Flood” il livello scende, rendendo le ultime tracce meno coinvolgenti (“Damage Inside” e “Imaginal Cells” sono dei veri propri riempitivi quasi interamente strumentali).

Che dire di più? Obiettivo centrato pienamente e, aggiungerei, ennesimamente. A vent’anni esatti da quel “Burn My Eyes” che li ha portati in cima al mondo, i Machine Head sanno ancora spaccare i colli a dovere senza abbassarsi a facili compromessi. Da ascoltare molte volte, con molta calma e a tutto volume.

  • 8/10

  • MACHINE HEAD - Bloodstone & Diamonds

  • Tracklist

    01.
    Now We Die
    02.
    Killers & Kings
    03.
    Ghosts Will Haunt My Bones
    04.
    Night O
    f The Long Knives
    05.
    Sail I
    nto The Black
    06.
    Eyes O
    f The Dead
    07.
    Beneath The Silt
    08.
    In Comes The Flood
    09.
    Damage Inside
    10.
    Game Over
    11.
    Imaginal Cells
    12.
    Take Me Through The Fire


  • Lineup

    Robb
    Flynn: Vocals & Guitars
    Phil
    Demmel: Guitars
    Jared
    MacEachern: Bass
    Dave
    McClain: Drums