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AXENSTAR – Where Dreams Are Forgotten

Gli Axenstar affondano le loro radici nel più puro Power Metal nordico; il loro nome deriverebbe da una costellazione segreta che sarebbe visibile esclusivamente nelle lande vichinghe, per cui più scandinavian-power di cosi si muore.
A parte questo il loro sound è quanto di più classico si possa trovare, con accenni a Hammerfall, Stratovarius, Edguy ecc., i nostri quattro amici svedesi però, nonostante 12 anni di carriera e 5 album all’attivo prima di questo nuovo “Where Dreams Are Forgotten” , non hanno avuto la stessa fortuna delle band sopracitate ed è un vero peccato perché in quest’ultimo lavoro, come in tutti quelli precedenti, hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per attirare l’attenzione che meriterebbero. Quello che mi è piaciuto degli Axenstar è che all’interno di ogni singolo lavoro, e questo nuovo CD ne è l’ennesima conferma, non si sono mai limitati a seguire le canoniche linee del genere, ma hanno lavorato molto sulle strutture dei pezzi che, pur non facendo gridare al miracolo, dimostrano dinamicità e si differenziano molto uno dall’altro; per intenderci non troverete, come spesso accade in molti dischi power, una piattezza che fa assomigliare ogni brano agli altri, ma al contrario le tracce sono tutte ben caratterizzate; ciò fa si che ogni ascoltatore potrà trovare la propria preferita nel set.
Si parte con “Fear”, che come spesso succede è stata scelta come singolo di promozione e presenta tutti i classici canoni dell’opener, tiratissima e potente. “Inside The Maze” ci rimanda alle atmosfere care alla coppia Tolkki/Kotipelto, “My Sacrifice” presenta un ritmo più serrato con la classica doppia cassa terzinata e un chorus molto easy, con “Curse Of The Tyrant” le atmosfere si incupiscono leggermente e ci si allontana leggermente dal classico power, dopo tanta velocità il ritmo si abbassa con The Return, un mid-tempo cadenzato con buone armonie, Demise ci riporta la doppia-cassa martellante con delle varianti di tempo a scandire i passaggi della canzone, con “Annihilation” dopo una intro arpeggiata si torna su ritmi da cavalcata delle valchirie per un classic power timing, “Greed” fa scendere i ritmi ma non incanta, The Reaper presenta dei buoni fraseggi e variazioni di ritmo, The False Imagery riporta in alto il metronomo per un classico brano alla Strato, si chiude con “Sweet Farewell”, la track più lunga e articolata del disco, con strofe in slow-tempo, chorus che accelera il ritmo e piccole parti strumentali.
Come ho già detto a me è piaciuto questo disco e, nonostante non brilli certo per originalità, come i loro precedenti non deluderà gli appassionati del power, la band ha svolto un ottimo lavoro con nota di merito al bassista e cantante Magnus Winterwild la cui voce si sposa perfettamente con i loro brani; ottima la produzione per la quale si sono ancora una volta affidati a Pelle Seather, un icona dell’engineering nordico. Gli Axenstar forse non sono una di quelle band che resteranno nella storia ma se siete amanti del Power Metal classico vi consiglio un ascolto, e magari andate a ripescare i loro album precedenti, potreste trovare delle piccole gemme.

  • 7/10

  • AXENSTAR - Where Dreams Are Forgotten

  • Tracklist
    01. Fear
    02. Inside
    The Maze
    03. My
    Sacrifice
    04. Course
    Of The Tyrant
    05. The
    Return
    06. Demise
    07. Annihilation
    08. Greed
    09. The
    Reaper
    10. The
    False Imagery
    11. Sweet
    Farewell

  • Lineup
    Magnus
    Winterwild: vocals / bass
    Jens
    Klovegard: guitars
    Joakim
    Jonsson: guitars
    Adam
    Lindberg: drums