Mi sono sempre chiesto se alcune band ascoltano ciò che compongono e registrano…in molti casi, specie negli ultimi tempi, ho provato a valutare le opere di alcuni combi con un’ottica diversa, basandomi sui gusti espressi dai singoli componenti per trovare un filo conduttore. I gusti sono i ponti di collegamento tra ciò che già è stato creato e ciò che si vuole creare, per cui interpretare le chiavi di lettura è uno dei compiti più rognosi che un recensore può avere…
I Carach Angren sono un esempio del concetto sovraesposto. Benché sia innegabile da dove prenda origine il sound della band, ci si trova di fronte a un’evoluzione strutturale/sonora che non può non lasciare allibiti. Il symphonic/black del terzetto tedesco non è di facile presa come si potrebbe pensare, anzi nel corso del tempo (e dei dischi) si è permeato di una varietà di ‘movimenti’ da rendere impossibile un’analisi con pochi ascolti alle spalle. “This Is No Fairytale” è un sunto di quanto prodotto in dieci anni di dura carriera, dove lo spessore del songwriting si pone l’obiettivo di trascinare l’ascoltatore nell’oscuro mondo che la band ha sempre portato con sé.
A livello tecnico, “This Is No Fairytale” è un disco piuttosto ambiguo…se da una parte le performance del trio e la capacità di arrangiamento sono dei veri fiori all’occhiello, dall’altra il mixing e la scelta dei suoni fungono da freno alla proposta devastante della band, risultando poco bilanciati e secchi. Il mastering porta in auge la mancanza di basso nelle strutture, risultando grossolano e a tratti piuttosto amatoriale.
E pensare che songs come “There’s No Place Like Home” e “The Witch Perished In Flames” sono autentici capolavori di malignità e perversione malefica…”Once Upon A Time…” e “Two Flies Flew Into A Black Sugar Cobweb” fungono da veri schiacciasassi senza pietà, mentre la ricercatezza assume connotati abnormi nelle granitiche “Killed And Served By The Devil” e nella conclusiva “Tragedy Ever After”. Highlights assoluti del platter rispondono ai nomi di “When Crows Tick On Windows”, grazie alla sua intraprendenza compositiva, e della sognante “Dreaming Of A Nightmare In Eden”, unico vero attimo di respiro del disco.
Se non fosse stato per la produzione “This Is No Fairytale” sarebbe un autentico gioiellino estremo…credo che i Carach Angren, per fare il grande passo, dovrebbero mettere la stessa cura maniacale riservata alla composizione anche nella resa finale. Peccato.
