Dichiaratamente ispirati alle forti ritmiche dei System Of A Down e al Prog Rock dei Mars Volta, i Nothing More sono in realtà molto di più: a partire dall’intro in prestito da “Money For Nothing” (Dire Straits ndr) che apre “Mr. MTV“, la band spazia da un sound Pop-Rock orecchiabile, tipicamente ballad, ritrovabile in brani come “Here’s To The Heartache“, “If I Were” e persino in “I’ll Be OK“, seppure quest’ultima manifesti chiaramente la presenza di atmosfere piuttosto dark.
Proprio a partire da questa ottava traccia, la migliore dell’intera produzione dal punto di vista della varietà e dell’emotività, si delinea un filone strumentalmente più accentuato e pesante, che spazia da un Rock ad un Metal, rimanendo nell’ambito di un sound Alternative, sempre dalla veste catchy e dal motivetto indimenticabile, con “Friendly Fire” e “Sex & Lies“.
Ottima scelta quella fatta in “This Is The Time (Ballast)” come primo singolo dell’album, ottimo biglietto da visita sia dal punto di vista del genere sperimentato, sia da quello della vocalità versatile di Jonny Hawkins, capace di coinvolgere totalmente l’ascoltatore. Sorprendente “Jenny“, un po’ lontana dalla storia della band, incredibilmente ricca di pathos, forse la più sentita in assoluto.
Un po’ controverse le tracce “Oceans“, seppur bellissima, “Surface Flames” e “Pyre“, che fanno da “fill” in un album che non ha per nulla bisogno di essere riempito ulteriormente, vista la già notevole lunghezza di ben 17 tracce.
Nonostante questo piccolo dettaglio, i quattro ragazzi di San Antonio hanno tutte le carte in regola per un’entrata in grande stile nel panorama musicale dei big: “Nothing More” è una produzione piacevole, divertente, fresca, ma al contempo drammatica, ricca di esperienze e di emozioni. Niente più di..thumbs up!