Diciamocelo sinceramente, trovare nuovi modi per evolvere la propria proposta musicale non è mai semplice…è una partita a scacchi dove in molti casi è proprio la verve a perdere rovinosamente. Ci sono i fans, le eventuali mode ‘pro e contro’, i propri sentimenti e il proprio passato da non snaturare vorticosamente.
I The Answer decidono di giocare sul sicuro e non trascendono dalla propria proposta basilare…quinto disco per il quartetto irlandese ed ennesimo sigillo carico di groove beating e tanto sudore. L’hard rock della band non viene stravolto in questa sede, riuscendo allo stesso tempo ad apparire fresco e longevo oltre alle più rosee aspettative. Cormac Neeson e soci cercano di evolversi ulteriormente nella ricerca degli arrangiamenti e dell’impatto, riuscendo a regalare il quadro di una band dalla comprovata esperienza e dal fascino immediato.
La produzione è il punto di evoluzione maggiore che “Raise A Little Hell” mette in campo…il livello di professionalità raggiunto è al pari delle band più blasonate anche nella scelta dei suoni roventi e rotondi, particolare che rende il tiro di base trascinante e devastante. Le performance sono interamente dedite alla resa delle songs e allo sprigionare l’anima hard rock moderna tipica del sound della band, dove il duo Waters/Heatley riceve la palma d’oro per capacità interpretiva e arrangiamento.
L’amore per il rock anni settanta esce da tracce come l’opener “Long Live The Renegades” e da “Cigarettes & Regret”…”I Am What I Am”, “Red” e la conclusiva titletrack sono delle ottime catchy songs dal piglio live, mentre episodi come “The Other Side”, “Gone Too Long” e “Last Days Of Summer” esprimono una forte componente dinamica, capace di catapultare l’ascoltatore con il mood potente e ritmato.
I The Answer non deludono le aspettative dei fans…”Raise A Little Hell” non sarà di certo l’apice creativo della band ma rappresenta un buon punto di arrivo e dal quale poter stabilmente ripartire per il futuro. Gli spunti ci sono, ma solo il futuro potrà fornire ‘la risposta’.