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NATIVE CONSTRUCT – Quiet World

Esistono due modi per avere ciò che il cuore agonia con maggior veemenza: o costruirlo da soli o effettuare un’estenuante ricerca…la certezza matematica, in entrambi i casi, comunque non esiste. Per costruire da soli mezzi e capacità devono essere preventivate (come il loro sviluppo), mente la ricerca porta un dispendio monetario infinito…ed in entrambi i casi, comunque, può succedere che durante il ‘percorso’ le mire cambino…

I Native Construct sono un organismo in perpetuo movimento…nato per puro divertimento da alcuni allievi/insegnanti del Berklee College, il trio ha impiegato più di due anni per trovare una direzione (meramente indicativa) per il proprio escursus compositivo. Myles Yang è un songwriter a cui piace non soffermarsi su ambienti stantii, anzi è nel continuo movimento che sa ritrovare le cosidette ‘good vibes’. “Quiet World” è un debut con i controcazzi, capace di esternare un carattere poliedrico e una verve interpretativa fuori dal comune…

La produzione è peperina e frizzante, seguita con un pizzico di follia che rende il piatto ancora più ricco…le performance sono a dir poco incredibili, passionali, struggenti e geniali, dove la voce di Robert Edens ha comunque lo ‘spazio’ per raccontare il concept intimista alla base dei testi (senza venir subissato dalla parte musicale). I suoni sono gonfi e rotondi, caldi e vitali per rendere le variazioni di strutture al massimo, mentre il clou della resa di “Quiet World” rimane nel mixing, che rende tangibile ogni minimo particolare senza fatica.

Ai Native Construct piace essere caleidoscopici oltre misura…Dall’opener “Mute” ai dodici minuti della conclusiva “Chromatic Aberration” si passa attraverso prog, heavy, funk, jazz, swing, grind e blues con un’intelligenza rara e organizzata…”The Spark Of The Archon” lascia a bocca aperta, mentre le highlight “Passage” e “Your Familiar Face” faranno la felicità di chi possiede una mente musicale completamente aperta…”Come Hell Or High Water” porta in auge maggior crudezza e potenza, mentre “Chromatic Lights” serve solo da antipasto all’ultimo, intenso, capitolo.

Null’altro si può dire di un disco come “Quiet World”…intenso, maniacale e spietato, praticamente perfetto. Un disco godibile e al tempo stesso complesso, una lezione di musica condita con grande maestria.

  • 9/10

  • NATIVE CONSTRUCT - Quiet World

  • Tracklist
    01. Mute
    02. The Spark Of The Archon
    03. Passage
    04. Your Familiar Face
    05. Come Hell Or High Water
    06. Chromatic Lights
    07. Chromatic Aberration

  • Lineup

    Robert
    Edens:
    Vocals 
    Myles
    Yang;
    Guitars
    Max
    Harchik: Bass