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FAITH NO MORE – Sol Invictus

Eccoci giunti, quindi, al fatidico giorno, quello della resa dei conti. I Faith No More sono tornati con un disco nuovo, con dieci nuove canzoni; chi lo avrebbe mai detto, anche solo dieci anni fa? Quello che è stato una delle realtà più innovativi in termini di miscelazione e costruzione ritmica dal 1985 al 1998, infine, è riuscito a trovare il modo per ritornare alla ribalta con sincera prosperità.

Come tutti i dischi del combo statunitense, andrebbe recensito dopo un paio di mesi dall’uscita. “Sol Invictus” è un’ennesima evoluzione canoro/sonora che contempla non soltanto i tratti tipici del FNM sound ma anche le rispettive esperienze extra band. Batterie e bassi in continua evoluzione, tastiere e pianoforti dalle melliflue code, chitarre mordi e fuggi e una voce dalla verve imprevedibile sanno far rendere queste dieci songs sotto ogni aspetto, finendo tragicomicamente per sembrare frutto di act diversi. Lo stile ha sempre come denominatori comuni funk cadenzato e swing, unito a una varietà compositiva che si trascina da un mondo a un altro con estrosa naturalità.

La produzione è il summa di tutto il percorso discografico della band, moderna abbastanza da far risaltare ogni minimo respiro e retrò al punto giusto per farci godere di una band dall’appiglio live; i suoni sono gonfi e tondi, dove l’unione della sezione ritmica entra in perpetuo contrasto con la soavità delle tastiere e la singolarità della voce. Le performance mettono a nudo una band compatta che ama suonare assieme, dove specialmente il duo Bordin/Gould riesce a imprimere un senso di stabilità ritmica difficilmente riscontrabile.

Fare un song by song di un disco dei Faith No More è come pensare di parafrasare la “Divina Commedia”…rischierò di essere frettoloso e pacchiano, ma “Sol Invictus” è un viaggio dinamico che dovrete effettuare da soli, sapendo che incontrerete dimensioni più ‘conosciute’ e nuove prospettive di crescita sonora; lo spazio per i momenti ‘easy’ (perdonate la ovvia inglesizzazione) è ridotto all’osso, finendo per abbracciare unicamente la conclusiva “From The Dead”, mentre le digressioni tipiche a cui siamo stati abituati potrete ricercarle in “Superhero”, “Cone Of Shame” e “Matador”. “Motherfucker”, il singolo, funge da capitolo a sé.

Benché li amiate per “The Real Thing” o “King For A Day…Fool For A Lifetime”, benché apprezziate maggiormente le evoluzioni di “Angel Dust” o la grinta di “Introduce Yourself”, benché li abbiate conosciuti con il debut “We Care A Lot” o con il canto del cigno “Album Of The Year”, “Sol Invictus” vi lascerà a bocca aperta…grandi idee, scarsa propensione alla linearità compositiva e un gusto d’altri tempi sono le basi che Mike Patton, John Hudson, Bill Gould, Roddy Bottum e Mike Bordin possiedono da sempre. Mitici.

  • 9/10

  • FAITH NO MORE - Sol Invictus

  • Tracklist
    01. Sol Invictus 
    02. Superhero 
    03. Sunny Side Up 
    04. Separation Anxiety 
    05. Cone Of Shame 
    06. Rise Of The Fall 
    07. Black Friday 
    08. Motherfucker 
    09. Matador 
    10. From The Dead

  • Lineup
    Mike Patton: Vocals
    John Hudson: Guitars
    Bill Gould: Bass
    Roddy Bottum: Keyboards
    Mike Bordin: Drums

  • GenereCrossover
  • Anno2015
  • Casa discograficaRECLAMATION RECORDS/IPECAC RECORDINGS
  • Websitehttp://www.fnm.com