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FULL DEVIL JACKET – Valley Of Bones

I Full Devil Jacket sembravano destinati all’oblìo, ma questo nuovo album ha il sapore della rinascita e della consapevolezza di quanto la musica sia salvifica. Nel 2000 Josh Brown, talentuoso cantante e songwriter, rischia la sua vita per un’overdose di eroina: salvato per un soffio dalla sua fidanzata, stravolge tutta la sua vita, riparte dal Cristianesimo, fondando i Day of Fire e dedicandosi a molti progetti lontani dai Full Devil Jacket. Quando tutto sembrava dimenticato, ecco che l’uscita di “Valley Of Bones” arriva a sorprendere fans e critica, riallacciando i fili spezzati di una band che si trovava nel pieno di un sogno e ha visto precipitare tutto.
“Valley of bones” è un messaggio, una testimonianza di quanto sia facile lasciarsi scappare la vita dalle mani e di quanto si debba lottare per riafferrarla, è un album puro, diretto, ma anche pieno di energia positiva e di carica dinamitarda.

Sentir sospirare Josh Brown nella opener “Killers” dà sinceramente i brividi, il suo “I feel the sick-sick-sick-sick-sickness kicking in, it’s the same old fucking darkness it’s always been” vi si appiccicherà al cuore. “Valley of Bones” alterna sprazzi di luce a profondi spazi bui, in un’alternanza originale ed intensa che la rende uno dei punti più alti dell’album: alternative rock con un’idea di stoner perfettamente incastonata nell’insieme; stesso discorso per “7X Down“, che sembra decisamente funzionare nell’economia dell’album.
La dolcezza di  “The Moment” piacerà ai fans dell’ultimo Vedder e agli amanti dei suoni grunge anni ’90 e del nu metal meno banale; rimane un velo di malinconia, ma il tono si vivacizza notevolmente e ci ritroviamo con “We Got the Love“, un bel pezzo rock and roll, puro e semplice, solido e ben piazzato.  
La bella ballad “What If I Say” tocca ancora molte corde intime del cantante e il trasporto con cui viene interpretata la rende più valida di quanto non possa sembrare ad un primo ascolto. Buon ritmo per “Blood of the Innocent“, che rinvigorisce ed incattivisce il sound generale: niente di nuovo sotto il sole, ma l’energia c’è, così come la grinta di tutto il gruppo, finalmente riunito e compatto.
L’inizio Whitezombiesco di “Picturebox Voodoo” è una piacevole sorpresa, anche se poi il pezzo si stempera nelle aperture clean di Brown, perdendo la presa rocciosa che sembrava avere; finale in direzione radio friendly con il respiro dolcissimo di “Paper Crown” e “August“, due episodi molto toccanti e coinvolgenti.
L’edizione europea di questo lavoro si conclude con “Time in The Flames“, una bonus track di tutto rispetto, pezzo di grande carattere e ottimo impatto, che non avrebbe certo sfigurato nella scaletta ufficiale.

In definitiva, “Valley of Bones” rappresenta moltissimo e cerca di trasmettere un carico di emozioni a volte superiore alle possibilità stesse del gruppo del Tennessee, ma è un lavoro onesto e diretto che delizierà i fans e sicuramente riporterà alla luce una band che aveva lasciato un discorso incompiuto. Un album di buon rock, etichettato come alternative, ma capace di spaziare molto, toccando picchi molto alti di creatività: che sia di buon auspicio dopo tanta sfortuna e che sia preludio di nuova vita.

  • 7/10

  • FULL DEVIL JACKET - Valley Of Bones

  • Tracklist
    01. Killers                                                          
    02. Valley of Bones                                                                                        
    03. 7X Down                                                     
    04.The Moment                                   
    05. We Got The Love                                      
    06. What If I Say                                   
    07. Blood of the Innocent                   
    08. Picturebox Voodoo                                   
    09. Paper Crown                                              
    10. August                                                        
    11. Time in The Flames (EU only Bonustrack)                  

  • Lineup
    Josh Brown
    Keith Foster
    Moose Douglass
    Paul Varnick