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LUCA TURILLI’S RHAPSODY – Prometheus – Symphonia Ignis Divinus

Dopo l’ottima prova di “Ascending to Infinity“, primo disco uscito come Luca Turilli’s Rhapsody, ma considerato, vox populi, come l’undicesimo album studio dei Rhapsody, è il momento di “Prometheus – Symphonia Ignis Divinus“, attesissimo nuovo capitolo della saga italiana.

Alla luce barocca ed abbagliante dell’Angelo Trionfante è affidato il primo impatto: “Nova Genesis (Ad Splendorem Angeli Triumphantis)” introduce degnamente l’ascoltatore nel mondo fatato dei Luca Turilli’s Rhapsody, raffinato preludio alla successiva magia.
A sorpresa, il secondo pezzo è una scelta davvero coraggiosa: “Il Cigno Nero” è una commovente prova del cantante Alessandro Conti, che si conferma voce perfetta per questo gruppo. In italiano, raggiunge picchi altissimi di qualità e tecnica, donando al brano un vero “respiro cosmico”.
Si prosegue con la liricità di “Rosenkreuz (The Rose And The Cross)“, il biglietto da visita dell’album scelto proprio dal gruppo, probabilmente perchè racchiude in sè tutte le caratteristiche principali di questo lavoro: epicità, grandeur, potenza e tutta la luminosità del Sacro Fuoco.
L’anima power e spensierata di “Anahata” amplia il respiro di tutto il lavoro, mentre “Il Tempo Degli Dei” ne innalza ancora il livello. L’orchestrazione, la magnificenza del pezzo, il coro febbrile e le tonalità raggiunte da Conti, sono dei veri gioielli in questo scrigno prezioso. Luca Turilli ha vinto la sua sfida, incastonando perfettamente la lingua italiana nel metal, mettendola al centro dell’attenzione con risultati entusiasmanti, di operistica memoria.
Non può mancare un passaggio nella Terra di Mezzo con “One Ring To Rule Them All“, per sette minuti d’incanto. La classicità di “Notturno” è delicato preludio alla teatrale entrata in scena del titano “Prometheus“, che modellò l’uomo dal fango e lo animò con il Fuoco Divino. Il brano incede imperioso e coinvolgente, mentre ancora una volta Turilli si dimostra compositore eccellente ed ispirato.
La severa “King Solomon And The 72 Names Of God” ha il sapore dell’Oriente e trascina nel Sancta Sanctorum del Tempio di Gerusalemme, così come suggestiva ed evocativa è la successiva “Yggdrasil“, albero della vita e della conoscenza.
Un album colossale ed impegnativo come “Prometheus – Symphonia Ignis Divinus“, non poteva concludersi con un pezzo qualsiasi, ma si congeda con il prosieguo della suite “Of Michael The Archangel And Lucifer’s Fall Part II: Codex Nemesis“, questa volta divisa in cinque capitoli, per diciotto minuti di spettacolare creatività.

Che cosa si cerca in un disco di Symphonic Power Metal? Certamente non la leggerezza, l’immediatezza, l’aggressività, ma un vortice di suoni ed emozioni. Se volete l’eccesso, la capacità di ergersi nell’Epica senza cadere mai nel ridicolo e nel cattivo gusto (ma un pizzico, perchè no?), avete trovato l’album che fa per voi.
Cinematic Metal? Dannazione, sì certo. E ne vogliamo ancora.

  • 9/10

  • LUCA TURILLI’S RHAPSODY - Prometheus

  • Tracklist

    01. Nova Genesis (Ad Splendorem Angeli Triumphantis)
    02. Il Cigno Nero
    03. Rosenkreuz (The Rose and the Cross)
    04. Anahata
    05. Il Tempo Degli Dei
    06. One Ring To Rule Them All
    07. Notturno
    08. Prometheus
    09. King Solomon And The 72 Names Of God
    10. Yggdrasil
    11. Of Michael The Archangel And Lucifer’s Fall Part II: Codex Nemesis
    I. Codex Nemesis Alpha Omega
    II. Symphonia Ignis Divinus (The Quantum Gate Revealed)
    III. The Astral Convergence
    IV. The Divine Fire Of The Archangel
    V. Of Psyche And Archetypes (System Overloaded)

    Digipak Bonus:
    12.Thundersteel (Cinematic Version)


  • Lineup

    Luca Turilli - Guitars and Keyboards
    Dominique Leurquin - Guitars
    Patrice Guers - Bass
    Alex Landenburg - Drums
    Alessandro Conti - Singer


  • GenereSymphonic Metal / Power Metal
  • Anno2015
  • Casa discograficaNuclear Blast Records
  • Websitehttp://ltrhapsody.com/