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MAMMOTH MAMMOTH – Volume IV – Hammered Again

Il rifarsi a un particolare periodo musicale, di per sè, non è un male; anzi, sia con cognizione di tributo che di curiosità, l’avvicinarsi a quelle band che hanno aperto la strada a determinati generi è una dei migliori risvolti della musica. L’importante è sapersi fermare e ammettere i propri limiti, specialmente quando si prova a sperimentare miscele tra vari ambienti, perché i risultati potrebbero deludere sia pubblico che critica.
I Mammoth Mammoth se la giocano per la quarta volta con disinvoltura, andando a modernizzare (soprattutto in termini di suoni) generi che hanno avuto origine negli anni 70. Il loro hard rock scarno e insano si contorna di atmosfere stoner e di groove punk/metal mettendo in mostra l’attitudine vintage del quartetto australiano. Al di là della voluta citazione al disco dei maestri inglesi del doom, “Hammered Again” non permette di fare enormi passi avanti alla band di Mikey Tucker, rimanendo in grande linea fedele al proprio credo musicale iniziato ormai da diverse primavere.
La produzione è polverosa come un garage estivo, resa essenziale per far meglio fruire il tiro 4/4 delle undici songs. I suoni sono pesanti e compressi, incarnanti un vero e proprio mostro, mentre le performance denotano una visione musicale più completa rispetto al passato. Mixing e mastering inscenano le variazioni dinamiche delle strutture senza far perdere un grammo di pesantezza all’ensemble.
Moderno e vintage si equilibriano con pathos e grande intelligenza, passando attraverso momenti come “Life’s A Bitch” e “Fuel Injected”, più ritmati e odierni, e altri più retrò come “Black Dog” e “Reign Supreme”. “Sick (Of Being Sick)” e “High As A Kite” spingono maggiormente l’accelleratore mentre “Electric Sunshine” e “Promised Land” coccolano l’ascoltatore con atmosfere più psicotiche e contenute, riuscendo a dare un’avvicente marcia in più al platter.
I Mammoth Mammoth sanno il fatto loro…non coraggiosi a sufficienza per cercare strade nuove ma abbastanza intelligenti da non sfornare uno spudorato album plagio dei propri idoli, i quattro australiani continuano a vivere sulla lama del rasoio in attesa, forse, di un incipit che possa fargli concepire un capolavoro. A metà.

  • 6,5/10

  • MAMMOTH MAMMOTH - Volume IV

  • Tracklist
    01. Life’s A Bitch
    02. Lookin´ Down The Barrel
    03. Electric Sunshine
    04. Fuel Injected
    05. Black Dog
    06. Promised Land
    07. Reign Supreme
    08. Sick (Of Being Sick)
    09. Hammered Again
    10. High As A Kite
    11. Alcohol (bonus track)

  • Lineup
    Mikey Tucker: Vocals
    Pete Bell: Bass
    Frank Trobbiani: Drums
    Ben Couzens: Guitars