E’ successo molte volte nella storia del rock che gli artisti cambiassero la rotta del proprio viaggio; senza far nomi altisonanti, sembra che si presentino dei momenti clou dove la necessità di scegliere quale direzione seguire diventi un tormento, portando I componenti sull’orlo della rottura e della conseguente fine della band. Le cosidette ‘divergenze musicali’ sono sempre state le scuse più gettonate per nascondere le virate stilistiche.
E così, circa sette anni fa sono nati I Mantric; partiti dai Lengsel per poi esplodere nei troppo sottovalutati Extol, questo trio norvegese ha avuto la forza di passare dal black metal contaminato a un progressive rock di stampo melodico, ricco di richiami (specie nei growl) ai generi estremi; “The Descent”, debut del 2010, aveva già posto delle solide basi riguardanti la proposta snaturata di Ole Sveen e soci, riuscendo a costruire una certa curiosità che ha fatto attendere lungamente questo secondo capitolo. Lo sviluppo e la crescita del songwriting della band, qui più sofisticato e meticoloso, sono un esempio chiarificatore di quanto i Mantric si siano dati da fare in questo lustro, plasmando un album dalla feroce morbidezza.La produzione rappresenta per filo e per segno l’escursus musicale dei nostri, fornendo un mondo progressivo aperto e spumeggiante; i suoni sono limpidi e sereni, carichi di echi sfuggenti e sound soffusi, mentre le performance denotano la capacità del terzetto di assemblare universi profondi e imbastiture strumentali confortevoli, ricche sotto ogni punto di vista. Mixing e mastering servono a completare il piatto con un tocco sfarzoso e ammaliante.
“FaithFaker” è forse l’episodio più diretto e meno significativo di “Sin”; “Give Me Eyes”, “Die Old”, “Anhedonia” e “Black Eyes” risulteranno dall’ascolto difficile ma dalla gratificante energia, mentre “On The Horizon” e “In The Shadow Of My Soul” fungeranno da catalizzatori d’attenzione, perché la distrazione non è contemplata minimamente nel mondo dei Mantric. “Give Me Eyes” e “Maranatha” mantengono il filo conduttore del disco ma senza aggiungere alcunché.
Secondo disco davvero riuscito che mostra l’ottimo status di un act ancora sconosciuto ai più; avvicinarsi ai Mantric richiederà fatica e devozione, ma nella vita nulla di quanto è complicato può essere facilmente
accessibile. Godetevelo.
MANTRIC – Sin
MANTRIC - Sin
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Tracklist
1. FaithFaker2. On The Horizon3. Give Me Eyes4. Arrogance vs Anxiety5. Die Old6. Maranatha7. Anhedoniac8. In The Shadow Of My Soul9. Black Eyes
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Lineup
Ole Sveen: Vocals & GuitarsTor Glidje: Vocals & GuitarsJohn Mjaland: Vocals & Bass
- GenereProgressive Rock/Metal
- Anno2015
- Casa discograficaLoyal Blood Records
- Websitehttp://www.mantric.net/