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NILE – What Should Not Be Unearthed

Nel costruire e forgiare una carriera musicale non bisogna mai dimenticare da dove si arriva, ovvero quella piccola e puzzolente sala prove dove si sono affilati gli strumenti la prima volta. Può sembrare melenso e romantico, ma ricordare le proprie umili origini può aiutare a mantenere il contatto con la propria passione e con i propri fans, ai quali per prima cosa bisogna donare onesta musica.

I Nile non hanno dimenticato quanta fatica è costato arrivare ad essere uno dei gruppi di punta della scena estrema; pur avendo raggiunto la maturità esplorativa da tempo, il terzetto ha sempre avuto il gusto di cercare qualche piccolo particolare da variare, sia a livello di songwriting che in termini tecnici. Il death metal tecnico dei Nile, in questo “What Should Not Be Unearthed” raggiunge un livello di cura del particolare e della produzione mai sondato prima, portando in auge la quasi ventennale esperienza nel costruire strutture ritmiche da togliere il fiato…ad esso si aggiunge la solita vena oscura nelle lyrics, ovviamente sempre basata sulla mitologia egizia.

In consolle la band riesce a raggiungere la vera e propria perfezione, potendo usufruire di un suono profondo e pulito, capace di generare un’atmosfera opprimente e delirante; le performance sono come sempre lanciate a velocità inimmaginabili, specie dell’immenso Geoge Kollias dietro i tamburi che sostiene i beating devastanti infarcendo le strutture di tecnica pura. Mixing e mastering pongono in pompa magna la maligna oscurità emergente dalle strutture, particolare vincente di questa tipologia di dischi.

Fare il song by song ha poco senso quando si analizzano album estremi, ma sicuramente capitoli come la titletrack e “Liber Stellae – Rubaea” sapranno trovare il consenso dei fans più accaniti ed esigenti; altri pieces come “Evil To Cast Out Evil” e “Age Of Famine” necessiteranno di ascolti ripetuti per essere assimilati per via delle strutture complesse e poco dirette. Tutto il resto, eccetto “Ushabti Reanimator” è devastazione ragionata e priva di ogni pietà.

I Nile aggiungono un tassello alla propria immensa discografia, confermandosi come uno degli act estremi più convincenti e in ottima salute. Nonostante gli anni passino e le release diventino sempre di più, è bello trovare band incapaci di fermarsi e volenterose di mettersi in gioco. Vincenti.

  • 7,5/10

  • NILE - What Should Not Be Unearthed

  • Tracklist

    01. Call To Destruction
    02. Negating The Abominable Coils Of Apep
    03. Liber Stellae - Rubaeae
    04. In The Name Of Amun
    05. What Should Not Be Unearthed
    06. Evil To Cast Out Evil
    07. Age Of Famine
    08. Ushabti Reanimator
    09. Rape Of The Black Earth
    10. To Walk Forth From Flames Unscathed


  • Lineup

    Karl Sanders: Guitars & Vocals
    Dallas Toler-Wade: Guitars & Vocals
    George Kollias: Drums