De gustibus, ostentavano I latini…ho sempre trovato queste due parole incredibilmente ambigue, atte a celebrare la gloria nell’esprimere un parere ma altrettanto ‘esibite’ per celare una mediocrità sempre crescente. Ma di una cosa sono consapevole: davanti a certi geni (si si, quelli della lampada) ci si può solo inchinare alzando la spada in segno di rispetto.
Devin Townsend è un ‘personaggio’ sotto ogni punto di vista…che lo si osservi dal lato Devin Townsend Project o da quello Strapping Young Lad o da quello solista, l’evoluzione musicale e gli argomenti trattati hanno palesato il carattere ambiguo e il desiderio di rinnovarsi del mastermind canadese; in questo nuovissimo live, come del resto era stato per il monumentale “The Retinal Circus”, l’attenzione dedicata alla resa musicale e all’allestimento scenografico rasenta la perfezione, riuscendo a portare la storia del mitico Ziltoid nelle nostre menti con acume e intelligenza.
La produzione è efficace ed energica, caratterizzata da una cura certosina per le numerose sfaccettature musicali inserite; la voce di Devin sembra non aver accusato il passare degli anni così come le performance mettono in mostra passione e caratura tecnica in ogni singolo solco (specialmente Ryan Van Poederooyen, vero e proprio drummer a 360°). Il mixing permette di apprezzare l’intero pou-pourri strumentale mentre il mastering regala una definizione moderna dal grande pathos.
La scelta di inscenare l’intero “Dark Matters”, seconda parte del glorioso “Z2”, ci porta al cospetto di passaggi tra prog e musical come “War Princess”, “March Of The Poozers” e “Ziltodian Empire”, forse il vero apice creativo dell’artista canadese; nella seconda parte dello show invece assistiamo ad un best of show della carriera di mr. Townsend, passando attraverso capitoli come “Namaste”, “Christeen”, “Funeral” e la conclusiva “Universal Flame” (dove sul palco accedono anche fans, addetti ai lavori e il figliolo del buon Devin) che mette la parola fine a tre ore di show.
Che dire di più? Musica, pupazzoni volanti, filmati anni 50, Chris Jericho e principesse inquietanti sono solo le premesse di ciò a cui potrete assistere. Dopo un’esperienza simile non sarete più gli stessi e il vostro livello valutativo in campo musicale crescerà in maniera esponenziale. Consigliato a tutti, almeno una volta nella vita. Immortale.