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CALIBAN – Gravity

Il processo di evoluzione di una band attraversa numerosi stadi, per di più studiati con calma e finezza a tavolino; a livelli alti questo non deve essere visto come un aspetto sminuente, essendo un lavoro e generando fonte di reddito, l’importante è che sia svolto con intelligenza verso il proprio monicker, rispettando anche i fans che spendono i loro soldi.

 

I Caliban hanno subito numerosi saliscendi musicali nel corso della loro carriera…ormai alle soglie dei vent’anni dal punto di partenza, i cinque germanici continuano nella spasmodica ricerca del modo migliore per espandere il metalcore verso lidi più accessibili; il risultato ovviamente metterà la puzza al naso ai fans più oltranzisti e di vecchia data ma saprà anche ritagliarsi un angolo d’ascolto da chi non bazzica il genere. La melodia contrastante le strutture ritmiche serrate crea una sorta di connubio intrigante che attira l’attenzione, anche se la sensazione è di non aver raggiunto lo zenith proponibile da Andreas Dörner e soci.

 

La produzione è estremamente moderna e ossuta, capace di rendere incazzose anche le parti più melodiche del platter; i suoni sono freddi e taglienti come lame mentre le performance denotano una band che ha raggiunto un livello di professionalità e arrangiamento invidiabili, capacità che unite a un mixing indovinato e a un mastering assassino rendono “Gravity” al massimo livello.

 

E se il singolo “Paralyzed” vi potrà sembrare banalotto e troppo ruffiano, canzoni come “Mein Schwarzes Herz” “Left For Dead” e “Inferno” vi prenderanno per la collottola strattonandovi a dovere; “Who I Am” “Crystal Skies” e “The Ocean’s Heart” vi piazzeranno alla base della pancia una serie di strutture cadenzate e cori indovinati mentre “Walk Alone” “Broken” “For We Are Forever” e “No Dream Without A Sacrifice” faranno la felicità di chi cerca potenza e maestosità contemporaneamente.

 

Forse non verà annoverato tra i capolavori assoluti dei Caliban ma “Gravity” gioca un ruolo evolutivo nel sound della band verso quella maggiore fruibilità che da sempre ricerca. A parere del sottoscritto rimane un buon album da gustare senza aspettative troppo esigenti; in fondo si tratta di musica e deve essere principalmente libertà.

  • 7 /10

  • CALIBAN - Gravity

  • Tracklist

    1. Paralyzed

    2. Mein Schwarzes Herz
    3. Who I Am
    4. Left For Dead
    5. Crystal Skies
    6. Walk Alone
    7. The Ocean's Heart
    8. Broken
    9. For We Are Forever
    10. Inferno
    11. No Drea Without A Sacrifice
    12. Hurricane

  • Lineup

    Andreas Dorner: Vocals

    Denis Schmidt: Guitars & Vocals
    Marc Gortz: Guitars
    Marco Schall: Bass
    Patrick Grun: Drums