La scena progressive è una specie di creatura mitologica dalle molteplici facce, ammaliante e suadente ma non sempre onesta e veritiera; sotto questa definizione abbiamo visto passare band autrici di capolavori inarrivabili e altrettanti acts intenti solo a mostrare le proprie doti tecniche, creando una specie di abisso qualitativo difficilmente colmabile.
E poi c’è chi vive nel mezzo, che fa il suo e decide di non osare oltre un certo punto…gli Slammin’ Thru vivono in questo limbo, dotati di ottimi presupposti ma altrettanto timidi nell’esporli. Attivi da quasi quindici anni, i cinque galiziani arrivano solo adesso a pubblicare il debut album ponendo delle basi dall’andamento sinusoidale per il proprio futuro. Il progressive metal proposto in queste sette songs è lineare e diretto, sfociante in alcune velocizzazioni power e qualche melenso richiamo al progressive rock di metà anni settanta.
La produzione è discretamente seguita, creata sulle linee guida che il genere richiede; i suoni sono ben amalgamati e corposi, grazie anche a un buon lavoro di mastering che gonfia le strutture, mentre le performance permettono di godere del buono status compositivo/esecutivo del quintetto, specie del vocalist David e della sezione ritmica. Il mixing è un punto dolente, visto che batteria e basso vincono sempre il confronto con le chitarre e le voci appaiono distanti e soffocate dalla resa strumentale.
La via intrapresa non fa deviazioni strane e si plasma sui canoni prog-metal a cui è abituato l’ascoltatore medio…”Metallic Leaves”, “Disguised Queen” e la più catchy “Undisclosed” regalano attimi piacevoli senza dubbio ma a lungo andare non impressionano; discorso diverso per la variegata “Things To Come” e la più oscura “Pariah” dove la band appare più ispirata e dove sembra schiudersi una maggiore personalità.
Esordio allineato e coperto per una band che, vista l’esperienza, avrebbe potuto regalare qualcosa di più; la speranza è che gli Slammin’ Thru possano scrollarsi di dosso l’enormità delle lezioni imparate dai mostri sacri e scoprire d’avere delle ottime carte da giocare.
