Per questo “Universal Monster” torna Johnny Lee Michaels alla produzione e la musica cambia per i The 69 Eyes. L’attitudine degli Helsinki Vampires è sempre quella estremamente efficace di un rock and roll venato di gothic rock, sfumature dark ed un pizzico di street anni ’80, una formula che ritorna vincente dopo l’appannamento degli ultimi anni.
Il lavoro è estremamente curato e dannatamente affascinante nella presentazione a cura del fotografo Ville Juurikkala, che dona al misterioso Jyrki 69 l’aspetto del vampiro di una locandina horror d’altri tempi.
E le romanticherie abbondano: il pezzo d’apertura è “Dolce Vita“, un delizioso sguardo alla produzione passata della band, con quella sensualità che da sempre la contraddistingue. Altra testimonianza preziosa di questo alto contenuto di ormoni è l’allusiva “Blackbird Pie“, catchy e diretta, così come la settantiana “Lady Darkness“.
Il gruppo sembra aver ritrovato la patina scintillante dei tempi migliori anche grazie ad un Jyrki davvero in splendida forma, trascinante ed ispirato, come dimostra la brillante “Miss Pastis“. Molto raffinato anche il lavoro di Bazie e Timo in “Shallow Graves“, più grezza e sanguigna, mentre stupisce il tocco evocativo di “Jerusalem“.
Si chiude con un trittico finale di grande effetto, con la danzereccia “Never“, l’eleganza di “Blue” e una “Rock’N’Roll Junkie” che sembra provenire direttamente da un album dei T-Rex.
I The 69 Eyes hanno confezionato l’album che i fans aspettavano da anni, ma potrebbe piacere anche agli orfani di “Wrap Your Troubles in Dreams“, perchè in “Universal Monster” i brillantini e il latex sono lordati da una buona dose di marciume. Grande ritorno sulle scene, welcome back Vampires!