Ogni artista, ogni musicista, ha una particolare predisposizione per una certa ‘area’ della propria forma d’espressione…anche quei professionisti che conoscono a menadito i generi più disparati portano nel cuore un trasporto inarrestabile verso quel filone che mette i brividi lungo le loro schiene o che crea quella forma di magone passionale da far scendere lacrime sottili.
La vocazione dei Void King è lo stoner/doom. E stop. Il quartetto americano non cerca nemmeno lontanamente di passare per ciò che non è, e già dall’ep del 2014 si era capito che i nostri marciavano pesantemente su binari lenti e scostanti, carichi di polvere e sozzura come dopo una calda giornata in mezzo al deserto. “There Is Nothing” contiene ogni canone compositivo tipico del genere, ovvero tempi a basso bpm chitarroni granitici e vocalismi dalla resa marcia e profonda, anche se qualche scodata in zone più groovy o punkeggianti non viene disdegnata, lasciando in bocca un piacevole retrogusto.
Con una produzione volutamente scarna e minimale, i Void King impongono un muro quadratissimo forgiato su suoni gravi e orticanti, dove il connubio tra sezione ritmica e ascia risulta essere indivisibile anche da un attacco atomico; la voce di Jason Kindred, grazie alle cadenze indovinate, mette un sigillo di monolitiche proporzioni, fungendo da vero fiore all’occhiello nel risultato finale.
Il titolo, a dir il vero, non paga il giusto dazio a quanto la band propone…”Skull Junkie” e “Raise The Flags On Fire” sono brani apripista sostenuti e marziali, capaci di svegliare anche il più sopito interesse; “Brandy Knew” punkeggia veloce mentre con la più progeggiante “Canyon Hammer” e “Healing Crisis” le atmosfere doomy si ritagliano maggior spazio. “Box Of Knives” è tagliente come il nome che porta mentre con il duo finale “Release The Hawk” e “That Was Not An Owl” arriviamo al picco d’ispirazione, dove la band sfocia in ambienti al limite del noise.
Ciò che colpisce maggiormente dei Void King è il trasporto e la convinzione con cui affrontano le proprie idee, le arrangiano e le servono su un piatto ricavato da una pietra primitiva. Ovvi margini di miglioramento ce ne sono, ma il messaggio arriva al plesso solare dritto come un pugno…e accidenti se fa male.