Ci sono mondi musicali che subiscono eclissi di sole, che spariscono dalla vista per determinati periodi e dei quali sembra non sentirsene la mancanza; le nuove tendenze tendono a coprire con un velo di polvere quanto è stato scritto in altri ambiti, lasciandone visione solo a quelle poche persone che in esso vi hanno trovato ragione di vita o che non godono di grande apertura mentale (e in questo caso non in senso dispregiativo)…
Ma sotto sotto le band continuano a sopravvivere in qualche modo, magari prendendosi pause più o meno lunghe durante le quali si tessono altri progetti. Nel caso dei Dante Fox la fiamma non è mai morta, solo si è semplicemente presa i suoi tempi vitali. Nella carriera quasi trentennale di Sue Willetts e Tim Manford l’ingresso nel nuovo millennio ha significato la possibilità di riaprire il loro progetto originale, dando vita ad album di grande intensità. “Breathless” non tradisce le aspettative, rimanendo ambientato in un aor dal chiaro sapore ottantiano, carico di melodie ruffiane e cori dalla facile presa.
La vena di modernità fuoriesce in primis dal lavoro in consolle, grazie ad una produzione orientata a far arrivare le vocals dirette al cuore; i suoni sono caldi e pulitissimi, con un certo appeal vintage che ci riporta all’era d’oro del genere, mentre le performance esternano un act coeso e appagato dalla propria musica, con una citazione alla dolcissima Sue che, come sempre, incanta grazie ad un’interpretazione sopra le righe. Il mastering ha il grande vantaggio di non ammazzare le dinamiche e il mixing ci permette di assaporare ogni tinta di questo quadro elaborato.
“Young Hearts” e “All Eyes On You” basterebbero a compensare il prezzo del cd, grazie alla carica esplosiva e alle strutture indovinate; “Breathless” è meno diretta ma sulla lunga distanza si plasma come uno degli highlights, assime a “Broken Hearted Man” e “Love Affair”. “Break These Chains” e “Dynamite” si fanno rispettare grazie al carattere diretto e flirtante mentre la parte conclusiva dell’album assume un impatto diverso, grazie ad un sound più corposo e un uso morigerato delle orchestrazioni.
Per chi mastica aor da una vita il nome di Dante Fox rappresenta una garanzia che non tradirà mai le aspettative; “Breathless” è un ennesimo passo avanti grazie a songs facilmente assimilabili che nascondono universi pronti a schiudersi nel cuore.
