Gli inglesi RavenEye debuttano con “Nova” per la nostrana Frontiers, dopo le incredibili esperienze live vissute aprendo per Deep Purple, Slash and The Conspirators e Blues Pills.
Ed è dal blues rock degli svedesi e dall’anima alternative metal di Myles Kennedy che i nostri sembrano prendere le ispirazioni più grandi: “Nova” è un album carico di energia, che aggiunge al garage rock di base una serie di preziosi spunti.
L’atmosfera inizialmente è pastosa e polverosa, con “Wanna Feel You” e “Come With Me“, ma si surriscalda con l’esplosione di “Inside“, uno dei pezzi più originali ed efficaci dell’album. Il singolo “Hero” è deliziosamente catchy e vicino alle sonorità degli AudioSlave, con anima anni Novanta sottolineata dalla voce graffiante di Oli Brown, cantante dotato e versatile.
Si sente ancora una volta l’influenza di Chris Cornell in “Supernova“, pezzo che si stempera dolcemente per poi rimontare con grande energia, lasciando spazio alla successiva, più incisiva, “Walls“. Il disco è molto omogeneo e piacevole, il punto di forza dei RavenEye sembra essere proprio questa carica vitale semplice e diretta, che promette però di espandersi, inglobando tutti gli elementi che il gruppo sta incontrando e sperimentando nella vita on the road.
Una personalità in divenire che si mostra fugace nella bella e tormentata “Oh My Love“, mentre un nucleo più roccioso e tutto da esplorare, compare in pezzi come “Madeline” e “Hate“. Molto ispirata ed aperta verso il futuro è la conclusiva “Eternity“, che lascia davvero una grande curiosità verso i prossimi passi della band.
Questo è senza dubbio un esordio di grande efficacia e sui RavenEye si punteranno senza dubbio i riflettori: le carte in regola per creare qualcosa di notevole ci sono tutte, sta al trio inglese il duro compito di sviluppare tutte le potenzialità espresse in questo disco.