Il trio di Manchester di Not Above Evil torna con un terzo full lenght, “Always Darkest Before”, a ben cinque anni dal predecessore “The Trascendental Signified”. Con i primi due album, la band aveva sicuramente destato la curiosità e alzando le aspettative per il terzo, ma vediamo in dettaglio il risultato del lavoro in studio.
Dalle prime note di “When The Day Comes”, la sonorità sembra essere molto tagliente e ma piuttosto corposa, con buoni breakdown e riff interessanti, ben scritti e tecnicamente tutto ben eseguito. Molto apprezzata anche la linea vocale con growl e scream alternati.
Tuttavia la varietà ritmica e sonora attesa per un album che si propone come Death Metal tecnico/melodico si ferma circa alla prima canzone. Le successive tracce si mantengono tutte circa sullo stesso livello compositivo, con ritmi serrati e riff Death Metal abbastanza classici e crudi, senza una ricercatezza sonora che dovrebbe spiccare. Anche la melodia è spesso coperta da distorsione troppo accentuata o da mixing che non riesce a metterla in evidenza e facendo risultare a tratti esasperante lo scream di Sideeq Mohammed.
Poche sono le tracce che veramente attirano l’attenzione e, guarda caso, sono proprio quelle che superano i 6 minuti di durata: la prima traccia, già citata, “Elevation of the Form” e “Turning Over” le quali sono veramente delle ottime tracce, complete di virtuosismi, complessità sonora, poliritmie e melodie azzeccate! Degna di nota è anche l’ottava traccia, “Compression” per l’atmosfera molto cupa e scura che quasi ricorda gli At The Gates, e in cui le vocals sono molto ben mixate, a differenza delle altre.
In conclusione posso dire che questo lavoro non è un brutto album, ma è meno di ciò che personalmente mi aspettavo. L’energia dell’album si presta molto più per un ascolto live piuttosto che in casa o come ascolto casuale. Manca di un buon mixaggio e di un suono abbastanza curato, ma si ritrovano delle buone idee nei brani.