Ci sono cose che rimangono immutate nel tempo, una di queste cose sono gli Airbourne. Prendendo spunto dai loro padri putativi (gli AC/DC, per chi non lo sapesse) la band dei fratelli
O’Keeffe prosegue come un treno sulla strada tracciata da Angus Young e compagni regalandoci l’ennesimo cd di puro, sporco e trascinante rock n’ roll.
Cerchiamo di essere sinceri, rispetto a “Black Dog Barking” (uscito nel 2013), il trademark della band non si è spostato di un millemetro. Ma questo “immobilismo” artistico è (come per molti altri gruppi) il loro punto di forza. Sfruttando il detto “squadra vincente non si cambia” gli Airbourne riescono a deliziarci ancora con un lotto di canzoni ad alto coefficiente adrenalico che sicuramente faranno sbattere la testa ai loro fans. Si parte a mille con la title track, bella, cattiva e potenziale singolo di successo per poi rallentare un attimo con “Rivalry” dotata di un ottimo refrain e adattissima per essere riproposta live. Certo il sound non si discosta di una virgola dal classico rock n’ roll degli AC/DC, ma “Get Back Up”, “Never Been Rocked Like This”, “I’m Going To Hell For This” e la conclusiva ‘’It’s All For Rock N’ Roll’’, pur attingendo a man bassa al repertorio Young, riescono a farsi godere nella loro totalità. Nei pezzi più sleazy, come “Down On You”, si è pervasi da melodie catchy e riff ruffiani quanto basta per poterle canticchiare dopo il primo ascolto. Ma il meglio gli Airbourne ce lo riservano nei pezzi tirati, vere e proprie schegge impazzite trasudanti di rock n’ roll allo stato brado. “It’s Never Too Loud For Me” e “When I Drink I Go Crazy” entrano di diritto nei migliori pezzi scritti dalla band australiana e fanno venire una voglia matta di poterli ascoltare on stage.
“Breakin’ Outta Hell” non rimarrà nella storia ma per i 40 minuti in cui girerà nel vostro lettore vi divertirà in maniera strepitosa.