La sconfinata scena punk hardcore americana ha partorito numerosi figli, alcuni dotati di grande talento, altri destinati a scomparire nell’ombra. Tutti però hanno sempre messo al centro della loro vita l’impatto sonoro e la crudezza dei testi, diventando un canale comunque dignitoso ed importante, di lettura e critica civile e sociale.
In Italia la scena metalcore emerge con difficoltà, ma ci sono dei punti fermi: i Datakill, trio ligure in pista da ben 22 anni, può senza dubbio prendersi sulle spalle questo fardello.
Nessun compromesso in questo lavoro di otto pezzi duri ed incisivi, che richiamano alla mente il ricordo di grandi nomi del genere come Raw Power e Negazione. Le influenze naturalmente sono quelle del mondo HC anni Novanta, dagli Agnostic Front agli imprescindibili Suicidal Tendencies, ma nell’album “La Soluzione” si trova la nostalgia del passato unita ad una grande spinta verso la modernità, sia per quanto riguarda suoni e produzioni, che nei testi e nella presentazione grafica.
La scelta di usare la lingua italiana risulta vincente: il messaggio arriva dritto al cuore, la caratterizzazione dei Datakill è completa e rimanda quasi al mondo della musica popolare regionale, dove tutto dev’essere rivolto al coinvolgimento emotivo dell’ascoltatore.
“Mondo Sintetico” è un buon banco di prova per entrare nel mondo di questi musicisti, si ritrova tutto il carattere e lo spirito del gruppo; il filo logico che stringe i pezzi in un nodo scorsoio è solido e fa sì che il disco scorra fluido dall’inizio alla fine.
Un pezzo intenso come “Siamo Barche” o il muro sonoro di “Antigravitazionale” portano indelebili i segni della vita vissuta, dell’esperienza e della realtà quotidiana.
C’è tanto in questo lavoro, non solo musicalmente, ma anche umanamente. Se vi piacciono i già citati Suicidal, Biohazard e Sick of it All, allora regalatevi un prodotto di grande qualità.