La difficoltà nel recensire certe band risiede nel riuscire ad arrivare al loro stato d’avanguardia…gli artisti sempre in movimento e dall’ispirazione innovativa acquisiscono modi diversi di espressione, ponendo l’accento su quegli aspetti che fanno la differenza. L’unico modo per tenere il passo si basa su ascolti ripetuti a mente aperta per far sì che la loro arte riesca a penetrare nel profondo del cuore.
Gli Alter Bridge rimangono sempre uno step avanti, è inutile negarlo…la rilettura del tipico rock/hard rock americano che i quattro hanno trasposto in chiave moderna ha da sempre saputo come arrivare alla pancia dei fans, plasmando album che si imparano ad amare con il passare del tempo…nel caso di questo novello “The Last Hero” ci troviamo di fronte al capitolo più maturo e consapevole della loro carriera, riuscendo a regalare sempre quell’appeal live che a molti act viene a mancare…tredici songs diversificate e suadenti, rese meno oscure rispetto al passato grazie ad un uso intelligente delle melodie e a una certa ruffianeria benevola che giova sotto ogni punto di vista.
La produzione ultraprofessionale aiuta a trasportare l’ascoltatore in quella dimensione chiaro/scura tipica del sound della band…i suoni sono caldi e puliti per meglio risaltare sotto il mastodontico lavoro di mastering mentre le performance denotano una coesione costruita a suon di lives; Myles Kennedy è ispirato come non mai sia in interpretazione che in performance, Mark Tremonti furoreggia tra assoli e riffoni e la coppia Marshall/Phillips si dedica esclusivamente alla costruzioni di muri ritmici diretti e impattanti, segno che la scelta di base rimane lo sfruttamento delle qualità dei due leaders…
Già ebri del singolone “Show Me A Leader”, posto in apertura, affrontare capitoli come le più dirette “The Writing On The Wall” o “My Champion” è un piacere godurioso…”Poison In My Veins”, “The Side Of Fate” e “Twilight” faranno la felicità di chi vuol assaporare arrangiamenti vocali di facile presa, mentre songs come “The Other Side” e “Cradle To The Grave” colpiranno per l’appeal dark delle strutture…e se “Losing Patience” e “Crows On A Wire” non raggiungono l’apice ispirato del resto dell’album, potrete sempre godervi la furiosa “Island Of Fools”, la moderna titletrack e il lentaccione struggente “You Will Be Remembered”, ovvero gli highlight di questo immenso disco.
Gli Alter Bridge esordiscono sotto Napalm Records con qualcosa di pulsante e di indubbia caratura artistica, mostrando ancora una volta che intelligenza e maestria possono forgiare un sodalizio vincente. “The Last Hero” è un disco per tutti, dal fan accanito all’ascoltatore distratto, e gli Alter Bridge rimangono una garanzia musicale per ogni amante del rock.
