Chi ha avuto la fortuna di essere adolescente negli anni ‘90 ha vissuto l’esperienza di poter crescere con una proposta musicale ampissima; la magia dei negozi e la miglior reperibilità discografica rispetto alla decade precedente permettevano di entrare in un mondo magico ed emozionante dove (quasi) ogni band destava interesse e affetto.
Gli Hammerfall sono una di quelle stelle che ha cominciato a brillare nella seconda parte dell’ultima decade di fine secolo e che non ha mai abbandonato la strada maestra; giunti al decimo sigillo (traguardo importante oggi giorno), i cinque svedesi continuano il percorso di inseguimento del proprio passato intrapreso dal precedente (e mediocre) “(r)Evolution”, ovvero un accanimento ossessivo verso i lidi di origine puri e intatti…messa da parte definitivamente la verve innovativa, questo “Built To Last” segna un netto miglioramento del songwriting e della coesione strumentale rispetto al recentissimo passato, particolare che non può far altro che entusiasmare i fans.
La produzione è perfetta e limpida come ci si può aspettare da una band del genere; i suoni sono freddi e ossessivamente controllati mentre le performance pongono in auge l’amore ritmico dei cinque metallers; sarà l’approdo alla Napalm Records o l’ingresso di David Wallin dietro i tamburi, ma questo “Built To Last” ha la capacità di essere motivato e convincente, dando prova della volontà di Dronjak e soci di voler scalare nuovamente l’Olimpo del metal.
Da un disco standard degli Hammerfall non si possono attendere eclatanti novità…ci sono le songs ‘in the face’, come “Bring It” “Dethrone And Defy” e “Stormbreaker”, ci sono gli anthem da cantare birra in mano, come “Hammer High” “The Sacred Vow” e “Second To None”, il lentaccio carico di mordente come “Twilight Princess” e quelle piccole gemme che finiranno nel dimenticatoio come “Built To Last” e “The Star Of Home”, scontate ad un primo ascolto ma irrinunciabili sulla lunga durata.
Non aspettatevi più un “Glory To The Brave” o un “Renegade” dagli Hammerfall, perché quei dischi appartengono al passato ed è giusto andare avanti…approcciatevi invece ad un disco onesto, cocciuto e ben confezionato senza troppe pippe mentali e vedrete che “Built To Last” saprà darvi soddisfazioni.
