I modi per riuscire a proporre della (sana) violenza sonora sono molteplici…generi, suoni, parti ritmiche e scelte oculate negli arrangiamenti sono alla base ovviamente, ma senza un’adeguata attitudine, quanto meno teatrale, il messaggio oltranzista non arriva.
I Wan non provano nemmeno ad essere ciò che non sono…in giro da quasi un decennio, il duo Isengrim/Tsjurd si è sempre fatto portavoce di quel black metal primordiale e bastardo, dove alle chitarre zanzarose vengono spesso appaiate strutture punk che stanno alle origini del genere. “Wan Way To Hell” è la terza creatura del duo svedese ed è un platter incazzato e nero come la notte, nel quale però la distruzione è ragionata e studiata meticolosamente.
I Wan tengono molto a fare le cose per bene ma rispettando i canoni arcaici, ovvero usufruendo di quel sound piatto e sgraziato che concede maggior scapoccio; le performance sono dannatamente dirette e veloci, capaci di creare un vero e proprio inferno unendosi alla profondità del growl che non si concede un secondo di pausa. Mixing e mastering lavorano per affondare le songs dentro quel caos ragionato che popolava le prime opere dei capostipiti del genere.
La formula è pressoché unica per tutto il platter…strutture veloci, riffs contratti, batterie ammazzacolli e un minutaggio limitato sono tutti ingredienti che troverete nelle varie “King Of Evil” “The Challenger” “Piss On Your Grave” e “Inn I Ilden” mentre per chi cerca anche passaggi anthemici e più oscuri il duo “Igeltjam”/”Svarthall” sarà appagante grazie ad un amore per il doom più maligno.
“Wan Way To Hell” non sarà ricordato per innovazione o peculiarità tecniche, tuttavia farà la felicità di chi prova ancora un forte sentimento per il black metal scritto e suonato come si faceva quasi trent’anni fa.