Esistono universi, nella musica, dove è meglio non entrare se si è deboli di cuore…bands tanto devote alla propria arte che tendono a imprimerle tensioni caratteriali e malesseri implosi, quasi si trattasse di una tangibile estensione di sè…
E’ il caso dei Bungler, band americana già presente sulla scena con un paio di uscite autoprodotte, e del loro hardcore…il terzetto non lesina in termini di rabbia e rancore, infarcendo le strutture con un’enorme carica astiosa e rivelando una sopita predisposizione alla contaminazione…forza metal, furia punk ed elementi noise si guadagnano spazio con una naturalezza spaventosa, plasmandosi come quegl’ingredienti segreti per una ricetta dannatamente sublime.
La produzione è mantenuta minimale e basilare per non far perdere autenticità e impatto, affidandosi ad un mixing eterogeneo e a un mastering che sprigiona ogni singolo elemento con una carica invidiabile…i suoni sono rasposi e tenaci mentre le performance mettono sul piatto un trio che si è spaccato la schiena su una marea di palchi, da cui traspare una grande coesione e una voglia smodata di migliorarsi.
“Finders_Keepers_ Takers_Leavers” apre in modo quasi canonico il disco, alternando mid e speed tempos sulle quali il vocalist miete i propri latrati smisurati…”Ex Wheels” “Rotting Fruit” e “Marrow” mostrano il lato più immediato dei Bungler mentre episodi come “Dead Breath” “Smooth Hysteria” e “Opia” appaiono i più ispirati di tutto il platter. In fine, “Feed Him Gravel” merita una citazione a parte, grazie ai suoi andamenti doom e groove metal che permettono di assaporare il combo anche sotto un’altra luce.
Se cercate un disco carico di odio e turbamento allora siete arrivati nel posto giusto, perché i Bungler non vi deluderanno…per tutti gli altri, beh, andateci cauti.