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STEVE HACKETT – The Night Siren

Certe eredità sono dei fagotti eterni, non si riesce a scrollarseli di dosso…quando si è stati parte di un gruppo seminale, pioniere, versatile e ispiratore il tuo nome riporta sempre a quei giorni, anche se l’attuale percorso si sposta radicalmente dalle rotte imposte nelle decadi passate. Ma l’importante è prestare il giusto rispetto a quei giorni e non finirne travolto irrimediabilmente.

Steve Hackett è da sempre uno dei cosiddetti ‘ex’ più intelligenti e seri…pur avendo fatto parte dei Genesis negli anni d’oro, ovvero quelli che hanno generato capolavori come “Selling England By The Pound”, il chitarrista inglese ha collezionato una discografia solista invidiabile, riuscendo a mantenere uno status intrigante e orgoglioso…e “The Night Siren” ne è forse l’esempio migliore, sia per la verve compositiva che vi è contenuta sia per l’immensa maestria che da sempre lo contraddistingue alle sei corde. Il songwriting è luminoso e vario, genuino e aperto, corposo e evergreen, in modo da soddisfare ogni tipologia di palato che provi ad approcciarsi.

La produzione è pulita e particolarmente colta, capace di proiettare la mente verso luoghi lontani senza la minima fatica. I suoni sono definiti e soppesati oltremodo mentre le performance di tutto l’ensemble in gioco sono davvero stellari…il buon Steve riesce a regalare licks eleganti e solos virtuosi in modo netto e sublime, dimostrandosi nuovamente un ottimo cantante. Mixing e mastering lavorano fianco a fianco per definire magicamente le diverse atmosfere, plasmando un universo sonoro da favola.

Con un artista di questo calibro effettuare il track by track è un rischio enorme, ma provarci è quantomeno doveroso…”Behind The Smoke” “El Niño” e “In The Skeleton Gallery” possiedono modi di espressione completamente diversi, pur regalando cori di facile assimilazione, mentre episodi quali “Martian Sea” e “Anything But Love” colpiscono per intelligenza arrangiativa. Decollerete senza ritorno con “Other Side Of The Wall” e “In Another Life”, anche se il karma definitivo verrà raggiunto con la scanzonata “Fifty Miles From The North Pole”, la strumentale “Inca Terra” e la monumentale “West To East”, capitoli che non potrete dimenticare facilmente.

E’ inutile perdersi in troppe discussioni, quando uno dei maggiori delineatori del prog-rock si mette in gioco sul serio riesce a colpire nel segno. “The Night Siren” è un disco che molta gente, musicista o meno, adepta del genere dovrebbe far proprio e consumare ‘ad libitum’.

  • 9/10

  • STEVE HACKETT - The Night Siren

  • Tracklist

    01. Behind The Smoke

    02. Martian Sea
    03. Fifty Miles From The North Pole
    04. El Nino
    05. Other Side Of The Wall
    06. Anithyng But Love
    07. Inca Terra
    08. In Another Life
    09. In The Skeleton Gallery
    10. West To East
    11. The Gift

  • Lineup

    Steve Hackett: Electric & Acoustic Guitars, Oud, Charango, Sitar Guitar, Harmonica & Vocals (1-11)

    Roger King: Keyboards & Programming (1-10)
    Amanda Lehmann: Vocals (1,2,3,6,7,8,9,10)
    Christine Townsend: Violin & Viola (3,4,5,7,9,10)
    Rob Townsend: Baritone & Soprano Sax, Flute, Flageolet, Quena, Duduk & Bass Clarinet (1,4,7,9)
    Gary O'Toole: Drums (3,4,10)
    Nick D'Virgilio: Drums (2)
    Gulli Briem: Drums, Cajon & Percussion (7,9)
    Mira Awad: Vocals (10)
    Leslie-Miriam Bennett: Keyboards (11)
    Troy Donockley: Uilleann Pipes (8)
    Dick Driver: Double Bass (3,4,5,7)
    Nad Sylvan: Vocals (7)
    Kobi Farhi: Vocals (10)
    Benedict Fenner: Keyboards & Programming (11)
    Jo Hackett: Vocals (10)
    John Hackett: Flute (2,10)
    Ferenc Kovacs: Trumpet (3)
    Sara Kovacs: Didgeridoo (3)
    Malik Mansurov: Tar (1)