Quando si è un’icona del rock business, avendo lavorato con moltissimi artisti, le aspettative attorno ad ogni uscita diventano immensamente alte…i fans, come amanti perfide, non perdonano il minimo tentennamento e per compensare un passo falso bisogna sputare sangue (e a volte purtroppo non basta). L’importante è mantenere uno standard dignitoso, anche se non è facile.
Gli Snakecharmer tornano a far parlare di loro e lo fanno con grande esperienza…il sestetto formato da musicisti scafatissimi e dal curriculum infinito non dorme sugli allori e decide di rinforzare il proprio sound propinando un disco dall’appiglio magicamente hard rock. Pur privi di un maestro come Micky Moody (sostituito dall’ottimo Simon McBride), Neil Murray e soci sembrano non conoscere la stanchezza compositiva e plasmano un album avvincente sotto ogni punto di vista.
La produzione è rockettara e gustosa, brillantemente bilanciata tra vintage e moderno…il rock 70s oriented proposto in “Second Skin” si compone di suoni graffianti e caldi che donano maggior corposità a tutto il contesto, mentre le performance sono atte ad evocare groove e tiro come ai bei tempi. Sopra a tutti si distinguono le vocals di Chris Ousey e il lavoro ispiratissimo del duo Wisefield/McBride che lascia a bocca aperta.
Le songs esternano in modo tangibile sia gli escursus carrieristici che la voglia di rinnovarsi…””Sounds Like A Plan” “Follow Me Under” e “Hell Of A Way To Live” sono esempi di rock moderno e avvincente, dove le classiche strutture riescono ancora ad emozionare. “That Kind Of Love” “Are You Ready To Fly” e “Fade Away” prendono la palma d’oro per pathos e interpretazione mentre altri capitoli come “Dress It Up” “Forgive & Forget” e “I’ll Take You As You Are” richiederanno qualche ascolto più dedicato per essere capite e codificate.
Gli Snakecharmer possiedono una magia tutt’altro che sottovalutabile, il che li proietta ben al di sopra di altri acts di ‘superstars’ che circolano nella scena da più o meno un lustro…”Second Skin” è un album per appassionati di rock che hanno voglia, per una volta, di andare sul sicuro.